LA STAMPA DI GENNAIO 2017
GIORNALE DI BRESCIA Martedì 31 gennaio 2017 pag. 8 BRESCIA E PROVINCIA cronaca@giornaledibrescia.it Valerio Valenti Prefetto di Brescia «L’azienda confida in un calo del traffico postale Altrimenti sarà insostenibile» Enrico Mirani - e.mirani@giornaledibrescia.it
La scheda I problemi. Le cause. E ora? |
GIORNALE DI BRESCIA Martedì 31 gennaio 2017 pag. 8 Intanto avanzano i privati, e c’è chi si battezza «La Vera Posta» Di pari passo con le inefficienze del servizio postale pubblico, a Brescia stanno nascendo e si stanno rafforzando attività di recapito gestite da imprese private. Una di queste si chiama Lvp (La Vera Posta), si trova in città in via Cipani, ha una filiale a Muscoline e funziona da ottobre, anche se l’amministratore Angelo Falconi e la moglie Romina hanno una lunga esperienza nelle consegne, avendo avviato il primo servizio di pony express in scooter nel 1999. Nella sede cittadina di Lvp lavorano cinque persone, due in ufficio e tre al recapito, in Valtenesi due. In via Cipani, come è immaginabile, contano di fare la differenza rispetto al servizio di Poste Italiane «puntando sulla qualità». Ma non è tutto. «Intendiamo il nostro lavoro non soltanto come attività di recapito ma anche e soprattutto come servizio più ampio da offrire al cliente - spiegano-. C’è infatti la possibilità di ricevere la posta direttamente al piano del proprio appartamento o di richiederne la consegna a un orario particolare o, ancora, di farci avere la posta da inviare rimanendo a casa o in ufficio. Per i quotidiani, poi, garantiami la consegna in mattinata, al massimo entro mezzogiorno, ma svilupperemo un’organizzazione di alto livello in grado di recapitare i giornali agli abbonati entro le nove». L’altro obiettivo importante di La vera posta è l’allargamento della rete di lavoro, ma per questo potrebbe volerci più tempo. Quanto all’aspetto, l’ufficio di via Cipani non è solo un ufficio postale ma ha le sembianze di un negozio. Vi si possono trovare anche buste e incartamenti per le spedizioni. E, per finire, dal prossimo settembre si potranno anche ordinare libri scolastici che, naturalmente, saranno recapitati a casa. |
GIORNALE DI BRESCIA Martedì 31 gennaio 2017 pag. 9 L’intervista - Emilio Del Bono, sindaco di Brescia D al dibattito parlamentare, con l’interrogazione sottoscritta dall’onorevole Alfredo Bazoli, all’interlocuzione diretta con il ministero dello Sviluppo Economico. Ad alzare il telefono per presentare il «caso poste» al sottosegretario Antonello Giacomelli, con delega alle Telecomunicazioni, è stato il sindaco di Brescia Emilio Del Bono. Cosa ha ottenuto? «Interesse e ascolto. Con la rassicurazione che la questione è all’attenzione della politica, oltre che dei tavoli tecnici. Mi sono coordinato con il prefetto perchè Brescia facesse sentire la sua voce a più livelli e con più attori. Deve essere chiaro che non si tratta del capriccio di qualcuno, bensì di un disagio serio, diffuso e prolungato che interessa direttamente cittadini, lavoratori, istituzioni, realtà economiche. Servono soluzioni strutturali e non solo emergenziali o temporanee. Al disservizio si sommano i danni. Lo scriva pure: siamo pronti ad affiancare i nostri cittadini in Tribunale qualora decidessero di intentare una class action contro Poste Italiane». Lei dice di aver trovato al ministero ascolto e interesse. Ma quali interventi? Con quali tempi? «Da subito, con il rafforzamento del personale che in parte può contribuire a smaltire le giacenze, a loro volta in parte provocate dalla necessità di rispondere in modo adeguato al contratto con Amazon. Il periodo delle feste di Fine anno con un incremento fisiologico della corrispondenza non ha certo aiutato». Lei invoca soluzioni strutturali, e non temporanee. Ritiene dunque che i «rinforzi» per superare la crisi post natalizia non siano sufficienti? «Non so quale sia la ricetta che Poste potrà o dovrà mettere in campo. Certo è che le soluzioni tampone non basteranno. Ritengo ci sia stata una grave sottovalutazione su Brescia: basta leggere i numeri di abitanti e imprese, andando più in là del mero confine amministrativo. Il giornale lo ha sottolineato più volte e giustamente: non siamo stati riconosciuti come città metropolitana malo siamo di fatto. Ne abbiamo tutte le caratteristiche e le complessità: basti pensare alla delocalizzazione delle aziende che si sono concentrate in Brescia e nell’hinterland. E poi gli abitanti, che nei paesi di confine trovano periferie appetibili perché dotate di servizi integrati con la città. Non solo: siamo ai vertici delle classifiche del commercio telematico. Insomma, tutti indicatori che non possono essere sottovalutati». Cercando le ragioni della «posta che non arriva», i sindacati puntano il dito su oneri Amazon e tagli al personale. Ritengono anche che il regime di consegna della corrispondenza a giorni alterni abbia di fatto provocato un aumento esponenziale della giacenza... «Appunto. Nelle città metropolitane il regime a giorni alterni non è scattato. Ci sarà un perchè. Lo stesso perché va preso in considerazione se vogliamo indagare sulle cause che hanno provocato il caos a Brescia: abitanti, imprese, e-commerce». Dunque lei rilancia Brescia città metropolitana? «Non c’è spazio per questo. Ma posso, anzi devo pretendere che Brescia venga considerata come tale. Ripeto, non per capriccio, ma perché lo dicono le cifre. Lo dice la realtà. Città come Firenze, Bari e Trieste non sono diverse da noi per problematicità. Anzi. Eppure sono città metropolitane perché coincidono con le loro province. Noi siamo penalizzati dalla conformazione del nostro territorio: andiamo da Ponte di Legno a Pontevico. Ed è difficile sostenere che gli abitanti di Edolo siano cittadini della metropoli bresciana. Sono poche le province che hanno caratteristiche come le nostre. Eppure, se consideriamo Brescia città e ci allarghiamo alla prima e alla seconda cintura (28 Comuni in tutto) superiamo il mezzo milione di abitanti: area metropolitana a tutti gli effetti. Ecco perché ritengo che la pressione su Poste Italiane sia non solo giusta, ma doverosa. Sono anche convinto che stiano rischiando di perdere un’occasione preziosa: se verrà lasciato un vuoto, altri lo riempiranno. Dimostrando magari che il servizio, nella nostra città, può dare soddisfazioni anche economiche». |
GIORNALE DI BRESCIA Martedì 31 gennaio 2017 pag. 9 Dall’Alta Valtrompia Sos bollette del telefono Bollette del telefono abbandonate fuori dalle cassette della posta (e magari volate via per una folata di vento) o addirittura mai arrivate a destinazione: in Alta Valtrompia stanno aumentando i casi di utenti che si ritrovano a non poter più utilizzare l’apparecchio di casa. È capitato almeno una volta a decine di cittadini: un bel giorno alzano la cornetta e si rendono conto che i fili sono stati tagliati. Inizialmente pensano a un problema della linea, ma alla fine si ritrovano a fare i conti con il fatto di non aver pagato la bolletta. Perché quella busta contenente il bollettino da pagare, semplicemente, non l’hanno ricevuta. Storie di disguidi purtroppo sempre più frequenti che il responsabile cittadino per l’Italia dei valori Massimo Bertuzzi - il quale lo scorso agosto ha aperto una nuova sede a Marcheno - non intende far passare sottotraccia. «Giorno sì e giorno no - spiega - ricevo lamentele da parte di persone alle quali non vengono recapitate le bollette o altri documenti importanti, come gli inviti per le donazioni del sangue: da Marcheno fino a Marmentino, passando per i paesi della parte alta della Valle la situazione si sta facendo sempre più pesante. Così non si può più andare avanti: il problema di cui io stesso sono rimasto vittima colpisce specialmente gli anziani, una categoria che dovrebbe invece essere tutelata ma che si ritrova a essere più penalizzata delle altre a causa della poca dimestichezza con i nuovi mezzi di comunicazione». BARBARA FENOTTI |
GIORNALE DI BRESCIA Martedì 31 gennaio 2017 pag. 9 Sette lettere spedite: solo una si è «persa» L’esperimento Un punto a favore. Che mutuando il gergo calcistico, fa classifica ma soprattutto morale. È quello conquistato da Poste Italiane la scorsa settimana, al termine del nostro «esperimento». |
GIORNALE DI BRESCIA Martedì 31 gennaio 2017 pag. 9 L’Ufficio di Agnosine si trasferisce a Odolo Lavori Da domani, mercoledì 1° febbraio, l’ufficio postale di Agnosine, in via Dino Carli 8, sarà chiuso per consentire lo svolgimento di lavori infrastrutturali. In un comunicato Poste Italiane invita la clientela a rivolgersi all’ufficio postale di Odolo, in via Guglielmo Marconi 3, dove sarà attivo uno sportello dedicato proprio agli utenti abituali dell’ufficio di Agnosine. Allo sportello di via Marconi sarà possibile effettuare tutte le operazioni, compreso il ritiro di raccomandate, assicurate e atti giudiziari non consegnati per assenza del destinatario. L’ufficio di Odolo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8,20 alle 13,45 e il sabato dalle 8,20 alle 12,45. Il servizio di recapito - conclude la nota - continuerà a essere svolto regolarmente. |
GIORNALE DI BRESCIA Martedì 31 gennaio 2017 pag. 71 Lettere al direttore POSTE Nessuno risponde alle raccomandate per i pacchi giacenti Caro direttore, in questi giorni, leggo quotidianamente sul GdB lettere riferite al disservizio di Poste Italiane, leggo anche che sono intervenuti alcuni organi di governo per tentare di sbrogliare la situazione, ma credo che sia tutto inutile in quanto, personalmente, ho inviato ben10 raccomandate(PEC) all’indirizzo «reclamiretail@postecert.it», per avere informazioni sui miei pacchi che «giacciono» (proprio come i morti), presso Poste Italiane a Milano dal 3 gennaio 2017; nessunissima risposta, sembra di parlare, appunto, con i morti. Cosa dire... Poste Italiane non risponde a lei e direttamente neppure a noi ma quantomeno - ed è notizia delle ultime ore - ha riconosciuto che qualcosa non va. Lo ha fatto parlando con il prefetto(ne riferiamo nelle pagine della cronaca proprio oggi) al quale sono stati elencati i correttivi messi in campo. Qualcosa si sta muovendo (abbiamo spedito lettere-civetta, oggi facciamo cronaca anche di questo) ma evidentemente ancora non basta. Continuiamo a vigilare e - sempre oggi, nell'intervista al sindaco della città - informiamo i bresciani che qualora volessero intentare una causa contro Poste Italiane troveranno il Comune di Brescia al loro fianco. |
GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 27 gennaio 2017 ·pag. 16 LA CITTÀ Il caso Dal 13 gennaio Poste Italiane «ha messo in atto contromisure per smaltire la corrispondenza arretrata nel Bresciano. Entro un mese il problema sarà risolto. Così, almeno, ci ha detto l’azienda». Parole dell’on. Alfredo Bazoli (Pd), che ha ieri ha ascoltato le promesse delle Pt in un incontro a Roma con i responsabile per i rapporti istituzionali. Una riunione chiesta da Bazoli e da altri colleghi deputati lombardi del Pd di Lecco e Varese per parlare dei disservizi registrati negli ultimi due mesi. «Poste - commenta Bazoli - è consapevole dei problemi. Ha sottolineato che la riorganizzazione del servizio, messa in atto dal 2015 e che comprende il recapito a giorni alterni, è dovuta a necessità di bilancio e alla riduzione del volume di traffico del 10%». Il servizio perde più di 500milioni l’anno. In particolare, per Brescia, «si attendevano qualche disagio iniziale, ma non il collasso che, secondo le Poste, sarebbe stato provocato dall’enorme traffico dell’e-commerce nel periodo natalizio». Contromisure. L’azienda, dunque, avrebbe provveduto ad attuare contromisure per superare l’emergenza, «invertendo la tendenza dal 13 gennaio. In particolare ci hanno parlato di assunzioni di contratti a termine». Tuttavia, i deputati del Pd hanno insistito «perché siano risolti i problemi strutturali, al di là dei picchi straordinari. Altrimenti continueranno a presentarsi emergenze». Poste ha comunque assicurato alcune azioni future: stop alla chiusura degli uffici nei Comuni sotto i 5.000 abitanti, riorganizzazione dell’attività dei portalettere anche con l’utilizzo di strumenti digitali, rafforzamento delle strutture, disponibilità ad aprire tavoli locali per verificare la qualità del servizio. Tavoli. «Abbiamo chiesto - prosegue Bazoli - si attivare tavoli provinciali ai quali siedano le Poste e gli amministratori locali, di aumentare i servizi telematici per velocizzare i tempi e favorire chi non può muoversi, di dotare di wi-fi tutti gli uffici postali, anche quelli dei piccoli Comuni». Nei prossimi giorni Bazoli e gli altri faranno un sopralluogo al centro di smistamento della corrispondenza a Peschiera Borromeo per valutare la situazione. «In ogni caso - chiude il deputato bresciano - continueremo a monitorare l’andamento del servizio e a sollecitare Poste Italiane». Nei giorni scorsi, sulla vicenda, Bazoli aveva anche presentato una interrogazione al Ministero dell’Economia. |
GIORNALE DI BRESCIA ·Venerdì 27 gennaio 2017 pag. 59 LETTERE AL DIRETTORE Vorrei aggiungermi alla lista delle «vittime» della famigerata riorganizzazione di Poste Italiane. Caionvico 11 gennaio 2017 (preciso per chi non lo sapesse che si tratta di un quartiere alla periferia est della città), mi trovo nella cassetta delle lettere l’avviso di mancata consegna (non c’era nessuno al momento del passaggio del postino) sul quale sono indicati gli orari in cui posso ritirare l’oggetto presso l’ufficio postale di S. Eufemia. Sabato 13 gennaio con avviso e documento d’identità mi ci reco ma... sorpresa, dopo qualche minuto di attesa, uscendo dal (suppongo) deposito pacchi, una gentilissima quanto imbarazzata impiegata dell’ufficio mi comunica che l’oggetto in questione è finito, non si sa come all’ufficio postale del Villaggio Prealpino (sempre per chi non lo sapesse, periferia nord della città). A questo punto chiedo alla signora/ina quali tempi d’attesa per il ricevimento dovrò affrontare ma... ri-sorpresa, loro, Poste Italiane, non possono farci niente, dovrò andare io a ritirarlo oppure il mio pacco/plico dopo i trenta giorni di deposito tornerà al mittente, e così sarà poiché io lavorando in proprio potrei andarci (al Prealpino) ma visti gli orari di apertura degli sportelli, solo chiudendo la mia attività per un paio d’ore, cosa che mi guarderò bene dal fare. LA DENUNCIA/2 |
GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 26 gennaio 2017 pag. 59 DISSERVIZI/1 Anche noi stiamo registrando un’inversione di rotta nella consegna della corrispondenza: sarà anche a giorni alterni, ma quantomeno la posta comincia ad arrivare. DISSERVIZI/2 |
GIORNALE DI BRESCIA Mercoledì 25 gennaio 2017 -·pag. 54 DISSERVIZI |
GIORNALE DI BRESCIA Mercoledì 25 gennaio 2017 -·pag. 14 LA CITTÀ L’incontro
Flop del fondo immobiliare Irs: coinvolti 260 bresciani |
GIORNALE DI BRESCIA · Martedì 24 gennaio 2017 pag. 55 Lettere al direttore DISSERVIZI Egregio direttore le scrivo questa lettera per segnalare la mia storia e al contempo rispondere all’articolo di quel postino che si sente uno schiavo. Premetto che ho il massimo rispetto per chi lavora, qualunque lavoro esso faccia (io stesso sono un operaio...) e comprendo benissimo la frustrazione di persone che si sentono aggredite dall’utente finale. Rimane comunque il fatto che noi utenti con qualcuno dobbiamo pur prendercela se le cose non vanno, cercare di parlare con «i piani alti» di poste italiane è praticamente impossibile e presentare un reclamo anche (lo puoi fare solamente on-line con un massimo di 100 caratteri, non parole). Gentile lettore, grazie per la denuncia circostanziata che va ad alimentare il nostro dossier, a dispetto di chi insiste nel sostenere che i disservizi postali siano ormai cosa superata. Anzi. Se ad esserne coinvolto è anche il settore del commercio telematico, indicato sino ad ora tra i servizi privilegiati, la questione sembra essersi ulteriormente complicata. Nell'attesa di registrare l'annunciata inversione di rotta di Poste Italiane, continueremo ad accogliere le piccole-grandi storie come la sua, sintomo di un disagio più diffuso di quanto si voglia far credere. |
GIORNALE DI BRESCIA - Domenica 22 gennaio 2017 pag. 11 L’INTERVENTO Flavio Archetti |
GIORNALE DI BRESCIA - Domenica 22 gennaio 2017 pag. 10 LE POSTE NEL BRESCIANO |
GIORNALE DI BRESCIA - Domenica 22 gennaio 2017 pag. 10 La soluzione: promuovere Brescia a città metropolitana La soluzione? Che Poste Italiane faccia un passo indietro, tornando alla consegna quotidiana della corrispondenza in tutte le zone. Basterebbe dichiarare Brescia città metropolitana per il suo rango di centro industriale ed economico. A parlare ad alta voce, esprimendo il pensiero dei suo colleghi, è un portalettere di Brescia, in servizio da molti anni. Come gli altri postini che hanno raccontato al giornale la loro esperienza preferisce l’anonimato per non rischiare sanzioni dall’azienda. Lo chiameremo Massimo. «Credo che il Giornale di Brescia, denunciando i problemi, stia facendo un buon servizio ai cittadini, ma anche a noi portalettere», commenta. «Per noi è molto importante che gli utenti capiscano la situazione: se la posta arriva tardi o non arriva, non è colpa nostra, ma della nuova organizzazione decisa dall’azienda». Un sistema, quello dei giorni alterni, «che non funziona». |
GIORNALE DI BRESCIA - Domenica 22 gennaio 2017 pag. 10 BRESCIAEPROVINCIA - cronaca@giornaledibrescia.it La protesta L’Associazione Comuni Bresciani sui disservizi EnricoMirani - e.mirani@giornaledibrescia.it |
GIORNALE DI BRESCIA Sabato 21 gennaio 2017 pagg. 12-13 LA TESTIMONIANZA Da trent’anni alle Poste Anna Della Moretta |
GIORNALE DI BRESCIA Sabato 21 gennaio 2017 pagg. 12-13 «La società racconta una realtà che non c’è» I sindacati Rivedere il nuovo metodo di consegna a giorni alterni? |
GIORNALE DI BRESCIA Sabato 21 gennaio 2017 pagg. 12-13 E il planner del 2017 arriva il 19 gennaio Un’agenda e un planner per il 2017. Il tutto targato Poste Italiane e arrivato nella nostra redazione giovedì 19 gennaio. Si può ben dire che il disservizio è democratico, ovvero non risparmia nessuno, neppure le stesse Poste che firmano un grazioso omaggio di programmazione dell’attività del nuovo anno e lo riescono a recapitare solo con un mesetto di ritardo. |
GIORNALE DI BRESCIA Sabato 21 gennaio 2017 pagg. 12-13 Alternative garantite per gli abbonati al GdB Il giornale del lunedì che ti viene recapitato di mercoledì, che quotidiano è? E se non ti arriva l’avviso di scadenza dell’abbonamento con allegato bollettino per il rinnovo, che puoi fare? Quando ti accorgi di cosa è successo, sei già rimasto senza informazione per giorni. |
GIORNALE DI BRESCIA Sabato 21 gennaio 2017 pagg. 12-13 BRESCIA E PROVINCIA cronaca@giornaledibrescia.it Il caso Ritardi e problemi, parla Valerio Valenti Nunzia Vallini - n.vallini@giornaledibrescia.it |
GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 20 gennaio 2017 pag. 1 LO SPOT DELLE POSTE Clementina Coppini GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 20 gennaio 2017 pag. 1 dalla prima CLEMENTINA COPPINI |
GIORNALE DI BRESCIA Venerdì 20 gennaio 2017 pag. 55 Gentile direttore, scrivo al vostro giornale perché sento la necessità di lanciare un messaggio a tutti i lettori che si lamentano dei disservizi postali e se la prendono sempre con i postini. Raccogliamo la lettera-sfogo di questo postino manifestando piena solidarietà a quanti si stanno prodigando per mitigare i disservizi nella consegna della corrispondenza. |
GIORNALE DI BRESCIA Giovedì 19 gennaio 2017 |
GIORNALE DI BRESCIA Giovedì 19 gennaio 2017 |
GIORNALE DI BRESCIA 19/01/2017 Oggetto: DISSERVIZIO POSTALE Al Ministero per lo Sviluppo Economico – per sapere – premesso che il servizio erogato dalla Società Poste Italiane è regolato da apposito contratto di programma stipulato con il Ministero per lo Sviluppo Economico il 15 dicembre 2015 il contratto per il quadriennio 2015 - 2019 è stato firmato dall’Amministratore Delegato della Società, Francesco Cairo, e dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Federica Guidi il contratto è stato registrato dalla Corte dei Conti il 19 febbraio 2016 al numero 436 ed è attualmente in vigore all’art. 1 comma 2 del contratto si riporta che Stato e Società perseguono obiettivi di coesione sociale ed economica e prevedono la fornitura di servizi utili al cittadino, alle imprese e alle pubbliche amministrazioni mediante l’utilizzo della rete postale della Società il contratto recepisce la legge 23 dicembre 2014 n.190 la quale stabilisce che gli obiettivi percentuali medi di recapito dei servizi postali universali sono riferiti al recapito entro il quarto giorno lavorativo successivo a quello di inoltro nella rete pubblica postale, salvo quanto previsto per gli invii di posta prioritaria il contratto richiama la necessità di “adeguare i livelli di servizio alle mutate esigenze degli utenti in funzione dei mutamenti intervenuti nel contesto tecnico, economico e sociale, anche al fine di tener conto della sostenibilità economica e finanziaria della fornitura dei servizi, compatibilmente con i bisogni dei consumatori e della collettività” la legge 214/2011 affida all’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni la funzione di Autorità di Regolamentazione, vigilanza e tutela dell’utenza del settore postale l’articolo 3 comma 7 del contratto conferisce ad Agcom, ai sensi dell'articolo 12 comma 4 del decreto legislativo n.261 del 1999, la verifica periodica su base campionaria sulle prestazioni rese dalla Società Poste Italiane l’articolo 3 comma 8 del contratto stabilisce che la società trasmette all’Autorità con cadenza semestrale, e comunque entro i tre mesi successivi alla scadenza del semestre di riferimento, i risultati di qualità conseguiti nei servizi inclusi nel servizio universale, ivi compresi quelli in esclusiva, non sottoposti al monitoraggio di cui al comma 7; tali risultati, unitamente a quelli relativi al monitoraggio di cui al comma 7, sono pubblicati dall’Autorità con periodicità annuale la Carta del Servizio Postale Universale, redatta in conformità all’art. 12 del D.Lgs. 261/99 ed alle delibere dell’Autorità di regolamentazione del settore postale (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, AGCom) n. 184/13/CONS e n. 413/14/CONS, alla voce Obiettivi di qualità / Tempi di consegna indica per l’Italia la consegna entro 4 giorni lavorativi successivi a quello di accettazione nel 90% dei casi, entro 6 giorni lavorativi successivi a quello di accettazione nel 98% dei casi; per l’Europa la consegna nell’85% dei casi in 8 giorni lavorativi - esclusi sabato e festivi - oltre il giorno di numerose segnalazioni da parte di utenti, sindaci e organi di stampa della Provincia di Brescia sulla consegna della corrispondenza ben oltre le tempistiche indicate si intensificano in corrispondenza delle ferie estive e delle festività natalizie ma si verificano durante l’intero arco dell’anno i ritardi lamentati dagli utenti di Poste Italiane si susseguono da almeno 2 anni in diverse zone del territorio nazionale ed in particolare in Provincia di Brescia coinvolgendo sempre più Comuni, senza che si vedano segni di un miglioramento del servizio la consegna ritardata della posta causa sovente a cittadini e imprese danno economico per la mancata ricezione entro le scadenze previste di bollette, avvisi di pagamento, solleciti e simili, con conseguente scatto di interessi di mora se il Ministero dello Sviluppo Economico sia a conoscenza della situazione di disservizio rilevata sul territorio nazionale ed in particolare in Provincia di Brescia e quali iniziative intenda predisporre On. Alfredo Bazoli |
GIORNALE DI BRESCIA · Mercoledì 18 gennaio 2017 - pag 55 SERVIZI Il 16 gennaio 2017, il postino consegna al mio studio una busta rosso brillante: contiene gli auguri di Natale che un mio assistito molto gentile, detenuto nel carcere di Opera, mi ha spedito il 17 dicembre. Qualche lentezza nello smistamento della corrispondenza in carcere ha fatto sì che la busta sia partita alcuni giorni dopo: il timbro dell’ufficio postale di Milano dice il 21 dicembre. Gentile avvocato, c’è di più: il disservizio non si limita agli auguri tardivi o ai turni massacranti del poco personale a disposizione rispetto alla mole di corrispondenza da recapitare. Nella cassetta della posta - come riferiamo nella nuova tappa della nostra inchiesta pubblicata oggi a pagina 10 e 11 – finiscono anche bollette scadute, quotidiani ormai vecchi e convocazioni superate a fronte di call center perennemente occupati e uffici postali inaccessibili. |
GIORNALE DI BRESCIA - Mercoledì 18 gennaio 2017 – pagg. 10 e 11 BRESCIA E PROVINCIA - cronaca@giornaledibrescia.it Ritardi, disservizi mancati recapiti: quando il postino non suona più Enrico Mirani e.mirani@giornaledibrescia.it |
GIORNALE DI BRESCIA - Mercoledì 18 gennaio 2017 – pagg. 10 e 11 Le peripezie per avere una raccomandata |
GIORNALE DI BRESCIA - Mercoledì 18 gennaio 2017 – pagg. 10 e 11 «Non mi arriva più la rivista già pagata» «Finalmente lo posso dire: un plauso a Poste Italiane e Bresciane per la loro solerzia, caparbietà e prese di posizione nello svolgimento del loro operato! È troppo semplice usare il termine disservizio, che prevede un successivo e sollecito miglioramento, bensì di presa in giro della cittadinanza, una vera e propria schifezza». Così ci scrive Giuliano Trevisan, di Brescia. «Ho dovuto sospendere l’abbonamento ad una rivista (peraltro già pagato in anticipo), poiché - continua – da tre mesi non mi viene più recapitato nulla; sono in attesa di un plico partito la prima settimana di novembre dalle poste di Aland, già pagato (116 euro)! La risposta è: non sappiamo cosa fare. Partendo dal presupposto che Poste Italiane rappresentano un importantissimo servizio per l’utenza, se tale servizio viene totalmente a mancare, chi paga?». |
GIORNALE DI BRESCIA - Mercoledì 18 gennaio 2017 – pagg. 10 e 11 «LA CONSEGNA A GIORNI ALTERNI È UN DISASTRO» Enrico Mirani·- e.mirani@giornaledibrescia.it «C’è posta che giace da novembre. Sa qual è il paradosso? Lavoriamo di più e male, ma il servizio è peggiorato e gli utenti hanno la sensazione di non vederci mai». Giovanni è un portalettere della città. Nome inventato, perché la sua conversazione con il cronista potrebbe costargli pesanti sanzioni da parte dell’azienda. Vista dal di dentro la ragione di ciò che accade in queste settimane è semplice: «Il recapito a giorni alterni, ideato per tagliare il personale, è un fallimento». Certo, Amazon, i pacchi, il Natale hanno aumentato i problemi, ma «la causa di tutto è stata l’introduzione del nuovo sistema». Ogni portalettere ha una zona A e una B. Due volte la settimana passa da una parte, tre volte dall’altra; la settimana dopo si inverte. Risultato: posta doppia da consegnare con l’accumulo della giacenza. Basti pensare al tempo impiegato per la consegna dei pezzi da «firma», come atti giudiziari, contrassegni, raccomandate. C’è la linea Plus, vale a dire squadre speciali che, nel caso di emergenza, provvedono a portare la posta urgente. Ma non bastano. «Per altro - considera Giovanni - i risparmi previsti dai tagli sono in parte vanificati proprio dal ricorso a questi jolly». |
GIORNALE DI BRESCIA - Mercoledì 18 gennaio 2017 – pagg. 10 e 11 In città e provincia ci sono 264 uffici e 2.000 dipendenti L’organizzazione di Poste Italiane a Brescia è capillare e complessa. Nonostante le picconate degli ultimi anni la struttura continua ad avere un ruolo fondamentale, occupando molte persone e fungendo da riferimento per migliaia di attività economiche. |
CORRIERE DELLA SERA - Martedì 17 Gennaio, 2017 |
Giornale di Brescia, 14 gennaio 2017 DOPO LE PROTESTE Le Poste rispondono «Disservizi legati ai pacchi natalizi» Le attività di smistamento della corrispondenza presso il Centro di Meccanizzazione Postale (CMP) di Peschiera Borromeo si stanno svolgendo con regolarità. Il Centro, come ogni anno in questo periodo, è nella sua fase di massima operatività. Infatti è proprio nei mesi che vanno da novembre a gennaio che si registra un importante incremento degli invii postali. Tale incremento quest’anno è stato ulteriormente accentuato dal fenomeno dell’e-commerce che ha visto crescere gli acquisti on line di merce proveniente dall’estero (in particolar modo dalla Cina). Per poter far fronte ai picchi di spedizioni Poste Italiane ha messo in campo una serie di iniziative volte a garantire lo svolgimento del servizio tra cui l’inserimento di nuovo personale e l’attivazione temporanea di ulteriori centri di smistamento. Gradualmente, nel corso delle prossime settimane, gli invii provenienti dall’estero si ridurranno e il centro di smistamento passerà dalla fase di massima operatività ad una fase di operatività ordinaria. Fermi tutti: dopo ostinato silenzio, parla Poste Italiane! E lo fa via mail, perché con il postino chissà se questa nota sarebbe mai arrivata. Colpa dell’e-commerce - ci viene spiegato - che ha intasato il centro di smistamento. Prima di lanciarsi in un nuovo (e remunerativo) servizio, non andava forse valutato il grado di sostenibilità invece di abdicare a tutti gli altri doveri, che sono poi i diritti di tutti noi? E se comprendo le cause, mi riesce davvero difficile digerire la soluzione prospettata: la consegna della corrispondenza ordinaria tornerà (forse) nella normalità solo quando diminuirà quella straordinaria dei pacchi. |
Giornale di Brescia – 13 gennaio 2017 |
BresciaOggi - venerdì 13 gennaio 2017 ECONOMIA, pagina 28 |
Giornale di Brescia, 13 gennaio 2017 |
Giornale di Brescia, 12 gennaio 2017 CAOS POSTALE / 2 |
CISL Brescia - 11 gennaio 2017 Cambio al vertice dei Postali Cisl. Celso Marsili eletto segretario provinciale della categoria VICINI AI LAVORATORI E AI LORO PROBLEMI SFORZO SPECIALE PER COINVOLGERE I GIOVANI LAVORATORI IL VIVO RICONOSCIMENTO DEL LAVORO SVOLTO FINO AD OGGI |
Giornale di Brescia, 11 gennaio 2017 I ritardi delle Poste fanno male anche ai... benefattori Disservizi Le lettere che arrivano a destinazione con mesi di ritardo o non arrivano, creano problemi di tempistiche o organizzazione a chi attende. E può anche succedere che la mancata consegna provochi danni economici. Come alla onlus«Amore», gruppo attivo nella solidarietà verso i paesi del Terzo mondo con sede in città, in via Inganni. La onlus - il cui raggio d’azione raggiunge Etiopia, Kenia e Gibuti - riceve donazioni pecuniarie. Come spiega dal tesoriere Bartolomeo Capello,«i donatori hanno la possibilità di detrarre fiscalmente la donazione, ma per farlo devono ricevere dalla onlus la ricevuta del versamento. Per emettere la ricevuta, però, noi abbiamo la necessità di conoscere l’identità del donatore, che ci viene resa nota soltanto attraverso un documento redatto dopo la donazione e spedito da Poste Italiane. Allo sportello, infatti, le procedure prevedono che l’identità non sia svelata». Ebbene, da qualche mese i ritardi nel recapito della posta stanno quindi impedendo ad «Amore» di conoscere, ringraziare, e soprattutto fornire la ricevuta; e, quindi, ai donatori di detrarre. «Da novembre ho visto il postino raramente - continua Capello -. Nel frattempo siamo stati oggetto di quattro donazioni, ma di comunicazioni ne abbiamo ricevuta solo una». Il rischio in effetti è concreto, visto che - come denunciano i Cobas - tra i centri di smistamento di Peschiera Borromeo e Linate sono ferme 5mila tonnellate di posta. Montagne di materiale da consegnare, in procinto però- stando alle indiscrezioni sindacali - di riversarsi sulla Lombardia e Brescia. Per chi è ancora inattesa la speranza potrebbe non essere vana. |
Brescia Oggi -mercoledì 11 gennaio 2017- LETTERE, pagina 45 Abito al Quartiere Abba. Da inizio anno mi hanno portato il giornale 2 volte. Telefonare alle Poste così brave nella riorganizzazione del recapito è impossibile. Uno schifo! Che fare? |
Giornale di Brescia, 07 gennaio 2017 |
Giornale di Brescia, 07 gennaio 2017 |
Giornale di Brescia, 07 gennaio 2017 |
Repubblica.it - Economia & Finanza 6 gennaio 2017 Poste, il risparmio tradito da quattro fondi immobiliari di Walter Galbiati MILANO. C'è un caso di risparmio tradito che ha fatto meno scalpore del Monte dei Paschi o dell'Etruria, ma che sta per deflagrare con numeri da capogiro. Riguarda migliaia di risparmiatori che hanno pensato bene di lasciarsi incantare dalla tradizionale sicurezza che garantivano i prodotti di risparmio postali, associati con un altro investimento "sicuro" come il mattone. Era Sarmi.~Sì perché le Poste, insieme ad altri collocatori, dal 2002 al 2005, sotto la guida di Massimo Sarmi, hanno venduto nei loro 13mila uffici le quote di quattro fondi immobiliari, che avevano in comune due cose: il prezzo, di 2.500 euro l'una (un taglio non elevato e per questo accessibile a molti portafogli) e l'alta rischiosità dell'investimento. Il tutto era spiegato bene nei prospetti informativi dei fondi Invest Real Security, Obelisco, Europa Immobiliare 1 e Alpha, ma non sembra che sia stato spiegato altrettanto bene a chi si recava in Posta in cerca di consigli per i suoi risparmi. Che le cose non andassero nel verso giusto lo avevano capito tutti leggendo i rendiconti annuali dei fondi che hanno quasi sempre chiuso con perdite. Anno dopo anno, gli 850 milioni di euro raccolti inizialmente e divisi in oltre 340mila quote si sono quasi evaporati. Il nodo è giunto al pettine con la scadenza del primo dei quattro fondi. Cinque giorni fa, il 31 dicembre 2016, l'Invest Real Security, dopo aver allungato con una proroga la propria vita di tre anni nella speranza di vendere al meglio i propri immobili, ha chiuso i battenti. Le parole scritte nel rendiconto del fondo suonano come una lapide per gli investitori: "Verrà effettuato un primo rimborso ad oggi stimato di 390 euro per quota entro il 31 marzo 2017". Mentre "il rimborso finale complessivo - che comunque avrà ad oggetto importi residuali - sarà determinato solo con la liquidazione del fondo". Potranno quindi arrivare pochi euro in più, ma si tratta comunque di un bagno di sangue per chi aveva comprato le quote a 2.500 euro l'una specie se si considera che in 13 anni il fondo ha distribuito solo 658 euro per quota. A giugno, gli esperti del fondo stimavano il valore delle quote a 1.229 euro, senza nemmeno immaginare che sei mesi dopo sarebbero state liquidate a meno di un terzo. I motivi della debacle sono semplici. I fondi immobiliari raccolgono i capitali dai risparmiatori attraverso la vendita di quote e con il ricavato comprano palazzi: a volte li ristrutturano per poi venderli a un prezzo più elevato, a volte li rivendono dopo averli messi in affitto. Se le vendite e gli affitti vanno bene, i proventi vengono distribuiti o accumulati per aumentare il valore delle quote. Diversamente, si registrano perdite. Per portare a termine la propria missione il fondo ha 10 anni di tempo, ma in caso di difficoltà la società che li gestisce applica una proroga. Per tutti i fondi collocati dalle Poste, la crisi del settore e il crollo dei prezzi degli immobili non hanno lasciato scampo. Il fondo Invest Real Security ne è l'emblema: i suoi ultimi cinque immobili sono stati ceduti a prezzi di svendita. Il centro commerciale di Andria è stato venduto per 8,8 milioni con una minusvalenza di 14,2 milioni rispetto al valore certificato al 30 giugno. E così è andata per tutti gli altri, il centro commerciale di Bologna (perdita di 11,9 milioni), un immobile a Rutigliano (meno 1,76 milioni), un palazzo a Cinisello Balsamo (minusvalenza di 3,5 milioni) e uno a Torino (meno 9,4 milioni). L'affare lo hanno fatto i compratori finali degli immobili, chi nel 2003 li ha venduti ai fondi e le società che li hanno gestiti. La Investire sgr, una società del gruppo Finnat, la banca della famiglia Nattino, ha curato l'Invest Real Security e il fondo Obelisco. Per il fondo Europa Immobiliare 1, si è mossa la Vegagest sgr, tra i cui azionisti figurano Carife, Cassa di Risparmio di San Miniato, Cattolica Assicurazioni, Popolare di Bari e Cassa di Risparmio di Cento, banche che non brillano certo per redditività. La Fimit sgr, controllata dal gruppo De Agostini (64%) e dall'Inps (29,7%), gestisce il fondo Alpha. Nonostante le perdite dei sottoscrittori le Sgr hanno continuato a incassare ogni anno commissioni che variano tra lo 0,8 e l'1,8% del valore del fondo. E come loro hanno guadagnato le banche depositarie, gli esperti che hanno redatto le perizie degli immobili, pur cambiandone più volte il valore e determinando l'oscillazione del prezzo delle quote. Al 30 giugno 2016, la valutazione dei periti del fondo Obelisco era di 1.118 euro, mentre quella di Europa Immobiliare 1 era di 1.314 euro, meno della metà del valore iniziale. Le cose sembrano andar meglio per il fondo Alpha valutato 3.304 euro, ma si tratta di una salute apparente, perché dopo un avvio brillante è dal 2012 che non distribuisce più proventi e per riuscire a vendere gli immobili ha chiesto una proroga di 15 anni con buona pace dei pensionati che nel 2002 hanno investito nel fondo. Salute permettendo, dovranno aspettare fino al 2030. Regolamento Consob.~Sui fondi avrebbero dovuto vigilare Banca d'Italia e Consob. Poste, dal canto suo, sostiene di non essere l'unico collocatore e sta cercando, non ancora ufficialmente, un accordo con i consumatori. Eppure, stando al regolamento Consob attuativo del Testo unico della finanza (art. 28), quei prodotti non sarebbero dovuti finire nei portafogli dei piccoli risparmiatori perché ad alto rischio: la durata temporale è medio-lunga e sono difficili da vendere. Le Sgr li hanno pure collocati in Borsa per renderli più liquidi, ma le quotazioni sempre a sconto non hanno permesso di venderli. I valori di Borsa riflettono le difficoltà nella cessioni degli immobili. L'ultima quotazione~del fondo Invest Real Security (28 dicembre 2016) era di 410 euro, ben lontana dai 1.229 euro del perito, ma ben più vicina al valore di liquidazione finale (390 euro). Oggi in Borsa Obelisco vale 216 euro, Europa Immobiliare 936 euro e Alpha 1.321. Per capire le perdite non serve un perito |
LA VOCE DEL POPOLO - 5 gennaio 2017 – pagg. 2 e 3 La Voce del Popolo - Per gli abbonati all’edizione cartacea anche quella digitale da consultare su pc, tablet e smartphone Non tutti gli abbonati al settimanale sanno che il pagamento della quota annuale (50 euro) o semestrale (27 euro) dà loro la possibilità di avere in omaggio anche quella digitale, consultabile su un pc, due tablet e uno smartphone. L’accesso a questo servizio è possibile tramite la registrazione che si comunica attraverso l’invio di una mail all’indirizzo abbonamenti@lavocedelpopolo.it. Per ulteriori informazioni: www.lavocedelpopolo.it; tel . 030/578541. |
LA VOCE DEL POPOLO - 5 gennaio 2017 – pagg. 2 e 3 Il parere del sindacato |
LA VOCE DEL POPOLO - 5 gennaio 2017 – pagg. 2 e 3 La faticosa ricerca
della puntualità perduta |
LA VOCE DEL POPOLO - 5 gennaio 2017 – pagg. 2 e 3 Intervista- DI MASSIMO VENTURELLI |
LA VOCE DEL POPOLO - 5 gennaio 2017 – pagg. 2 e 3 LA MAPPA DEI DISSERVIZI |
LA VOCE DEL POPOLO - 5 gennaio 2017 – pagg. 2 e 3 Testimonianze - DI MASSIMO VENTURELLI |
Giornale di Brescia, 04 gennaio 2017 POSTE Consegnati i pacchi Latita tutta l’altra corrispondenza Buongiorno, sono un vostro lettore nella versione digitale da molti anni, è da qualche tempo che ho voglia di scriverle in merito alla vergogna delle poste italiane e nello specifico di quelle di Brescia. Ho un’attività all’interno del mercato ortofrutticolo di Brescia che non riceve posta «normale» da oltre un mese e mezzo! Non arrivano fatture cartacee, avvisi di pagamento, Riba, Mav, bollette, giornali, riviste specializzate nell’ambito logistico e tanto altro. È una cosa che ormai si trascina da alcuni mesi, all’interno del mercato ortofrutticolo di Brescia ci sono oltre 30 attività nessuno di noi riceve più posta salvo quella consegnata dalle società private. L’altro giorno una postina, con tanto di macchina delle poste(non con il triciclo elettrico), ma un’autovettura, mi ha suonato per consegnarmi un piccolo pacco proveniente da Amazon, ed il mio pensiero è stato: da Amazon sicuramente le poste prenderanno denaro per il servizio reso, invece per portare ciò per cui sono nate non hanno risorse né personale idoneo? Ma vi sembra possibile? Alla mia richiesta: «E la posta normale non la consegna la postina mi ha guardato con un sorriso e mi ha detto, bhe abbiamo le montagne di posta da consegnare...». E consegnano un pacchetto di Amazon? Oggi le poste fanno di tutto: vendono assicurazioni, polizze vita, lavatrici, Rc auto, libretti postali, pos ,telefonia, tutto di tutto meno che consegnare la posta. È una vergogna, penso che quello che sto dicendo venga condiviso da molti, soprattutto da quelli che sono in attesa di ricevere la posta. |
Giornale di Brescia, 02 gennaio 2017 DISSERVIZI POSTALI La mia precedente lettera, relativa ai disservizi postali, inviata qualche mese fa, ha trovato gentile ospitalità sul suo Giornale. Oggi, purtroppo, devo nuovamente segnalare i disservizi nel recapito della corrispondenza nel mio quartiere: Fiumicello, zona Ovest di Brescia. Dal giorno 1 dicembre non mi viene più consegnata la posta. Sono abbonata a due riviste settimanali, che venivano recapitate il giovedì. Sono quindi quasi quattro settimane che aspetto, inutilmente. Sto aspettando anche documenti e dichiarazioni importanti, che mi è stato assicurato essere stati spediti. A questo punto mi chiedo: la consegna della posta è ancora un servizio garantito dallo Stato? Io aspetto fiduciosa e spero!!! la risposta del Direttore: |