LA STAMPA DI MAGGIO 2016
Poste: Bernava (Cisl)-Cessione del 29,7% quota del Tesoro è scelta sbagliata e grave danno per il paese Roma, 31 maggio 2016- "Come Cisl consideriamo scelta sbagliata il via libera del Consiglio dei Ministri al collocamento in borsa della seconda tranche di Poste Italiane, pari a una quota del 29,7% del capitale attualmente in mano al Tesoro". Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava. "E' un grave errore ed un danno per il paese, un momento di chiusura e di non ascolto agli inviti ed alle preoccupazioni sollevate da più parti ed alle diverse mobilitazioni messe in atto dai lavoratori postali. Siamo infatti di fronte alla più grande azienda pubblica di servizi del paese, di considerevoli potenzialità e prospettive nei vari mercati. Ecco perchè non condividiamo che il Governo si privi di gestire i servizi di una azienda che potrebbe garantire migliori benefici all' utenza ed una significativa redditività come azienda pubblica. Per altro questa decisione rischia di inasprire il conflitto e la mobilitazione sindacale nel settore dove i lavoratori e gli utenti pagano l'inconcepibile abbandono di servizi stretegici e dalla grande valenza sociale". |
CORRIERE DELLA SERA Giovedì 26 Maggio, 2016 |
Giornale di Brescia, 24 maggio 2016 «Posta, consegna a rischio senza mezzi e personale» Lo sciopero di ieri Per i sindacati il lavoro di rilancio di Poste Italiane starebbe portando «non all’ammodernamento ma allo smantellamento dell’azienda». Così ieri circa il 60% di impiegati e operatori postali hanno incrociato le braccia e manifestato a Milano - in 2mila - in piazza Affari. Sede scelta non a caso, perché, ha spiegato il segretario di Slp Cisl Brescia, Giovanni Punzi, «tra i motivi della protesta c’è la nuova quotazione in Borsa della spa»,che per i sindacati «accresce il rischio di scissione tra Banco Posta e servizio di recapito. L’altro motivo di malcontento - ha continuato Punzi - sono le carenze che stanno accompagnando l’avvento della distribuzione della posta a giorni alterni, che a Brescia inizierà il prossimo ottobre, dopo l’esperimento portato avanti in questi mesi nei due uffici pilota di Edolo e Breno». «Per farlo in modo corretto - continua il segretario - ci vorrebbero più personale e più mezzi, che l’azienda non manda, e servirebbe il rispetto dell’accordo sulla corrispondenza, che dovrebbe arrivare ai portalettere già sistemata, come promesso dopo l’ingrandimento delle zone di consegna. Poco positivo - per Punzi – anche il progetto del postino telematico», come in ribasso sarebbero «i flussi dell’e-commerce». Negli ultimi cinque anni nel Bresciano si sono chiusi definitivamente 23 uffici postali, e con il taglio di 180 postini previsto per fine anno, la riduzione del personale raggiungerà quota 500. F.A. |
CORRIERE DELLA SERA Mercoledì 25 Maggio, 2016 Il governo sta predisponendo la quotazione in Borsa della seconda tranche di Poste Italiane. Un percorso che segna la prima tappa in occasione del consiglio di amministrazione di oggi di Cassa depositi e prestiti. Il piano, del resto, prevede che in vista dell’operazione il Tesoro (azionista al 65% di Poste) conferisca una quota del 35% proprio a Cdp con l’obiettivo di valorizzare la storica intesa industriale (la raccolta del risparmio postale) tra il gruppo guidato da Francesco Caio e l’istituto di Via Goito. All’esame del board di Cdp, presieduto da Claudio Costamagna, i dettagli del progetto con la transazione per il trasferimento del 35% di Poste. In sintesi il Tesoro, una volta chiusa l’operazione, vedrebbe salire la propria partecipazione in Cdp vicino all’85% (oggi è all’80,1%), mentre le fondazioni bancarie si diluirebbero rispetto all’attuale quota del 18%. Nel piano complessivo è incluso il destino del 30% di Poste che resta in capo al Tesoro: una seconda tranche da destinare al mercato per incassare almeno 2,5-3 miliardi di euro. |
Giornale di Brescia, 19 maggio 2016 Non si sono ancora spenti gli echi dei problemi di recapito denunciati dai cittadini del quartiere Fiumicello, che arrivano altre segnalazioni da via Chiusure. Le testimonianze riferiscono di una situazione preoccupante: portalettere che non passano dalle abitazioni per intere settimane, bollette che arrivano a destinazione già scadute da una decina di giorni, o raccomandate in giacenza di cui non si viene nemmeno avvisati. A parlare più nel dettaglio dei guai postali della popolosa via cittadina è la signora Anna, pensionata, che si è presa a cuore il caso di via Chiusure rappresentando idealmente decine di vicini e concittadini. |
Giornale di Brescia, 17 maggio 2016 Desidero rendere noto, attraverso il suo giornale, un disservizio che si sta verificando nel quartiere di Fiumicello, dove risiedo. Nelle ultime settimane il recapito della corrispondenza non viene più effettuato con la dovuta frequenza e |
Brescia Oggi - lunedì 16 maggio 2016 LETTERE, pagina 53 |
CORRIERE DELLA SERA Mercoledì 11 Maggio, 2016 Poste, ricavi in crescita del 14% Caio: avanti con gli investimenti e con l’attuazione del piano Un trimestre a doppia cifra. Poste Italiane archivia il primo quarter dell’anno centrando una crescita sul fronte dei ricavi (+14,2%), del risultato operativo (+16,1%) e dell’utile netto (+18%). Dati che consentono all’amministratore delegato, Francesco Caio, di evidenziare il «buon progresso» del gruppo in aderenza con quanto indicato nel piano industriale. L’intento, del resto, è consolidare nel mercato l’idea di un’azienda che cambia pelle centrando gli obiettivi di crescita fissati alla vigilia della quotazione in Borsa. Un messaggio strategico in vista di un’eventuale nuova tranche di Poste Italiane, laddove il ministero dell’Economia stabilisse di privatizzare un’ulteriore quota del gruppo. Tornando ai risultati i ricavi del primo trimestre sono pari a 9,8 miliardi di euro e l’utile netto segna 367 milioni. Il conto economico di Poste Italiane nei primi mesi dell’anno ha beneficiato, tra l’altro, di una «positiva dinamica» del risparmio postale e della raccolta di BancoPosta sui conti correnti. Un effetto in parte dovuto al raffreddamento della fiducia dei risparmiatori all’indomani del default delle banche salvate dal governo. A trainare i conti anche Poste Vita con ricavi in aumento del 20% (le riserve tecniche che hanno raggiunto quota 106 miliardi di euro). Continua, invece, a faticare il comparto dei servizi postali con il fatturato in calo del 4,8%. |
CORRIERE DELLA SERA Domenica 8 Maggio, 2016 «Risparmio gestito e digitale Così reinventiamo gli uffici» Francesco Caio probabilmente non se l’aspettava di dover essere lui a immaginare possibili alternative italiane a Jeff Bezos. Tanto meno di guardare alla PayPal, inventata da Elon Musk, come modello possibile. E di farlo non avendo a disposizione una start up ma un elefante che deve, come disse una volta, era il 2003, l’allora capo di Ibm, Lou Gerstner, «imparare a ballare». Soprattutto se si devono garantire 140 mila stipendi tutti i mesi . |