LA STAMPA DI FEBBRAIO 2015
Apprendiamo dalla stampa che giovedì è stato inaugurato l'ufficio postale di Verolanuova alla presenza di varie autorità. Per scelta Aziendale le parti sociali, questo accade solo in Poste Italiane, non sono gradite alle manifestazioni pubbliche. Rileviamo che a Verolanuova tra i diversi invitati c'era anche il Presidente del Rotary Club! Giornale di Brescia, 28 febbraio 2015 VEROLANUOVA Un ambiente più funzionale, accogliente e sicuro. E capace di assolvere al meglio le proprie funzioni, Sono queste le caratteristiche degli uffici postali di Verolanuova, freschi di ristrutturazione. Tra le novità presenti nello stabile di piazza Libertà, la creazione di una sala consulenza per gli utenti,che garantisce una’adeguata riservatezza riguardo alle operazioni di risparmio, investimento e finanziamento. E non è tutto, perché l’ufficio è dotato di una postazione cash-dispenser,che concede agli utenti correntisti di Poste italiane la possibilità di fare prelievi 24 ore su 24. Il servizio è munito di un sistema di protezione, per vanificare i tentativi di clonazione. Al taglio del nastro, svoltosi giovedì, erano presenti il sindaco Stefano Dotti, il capitano dei carabinieri,Gian Franco Corsetti, il prevosto don LucioSala, Nedo Brunelli in rappresentanza del Rotary Club, il personale dell’ufficio postale coordinato dalla direttrice Maria Luisa Bernabé e Carla Brunori, direttore della Filiale di Brescia1, che ha dichiarato: «Desidero ringraziare il sindaco e tutta l’Amministrazione per la disponibilità e la sensibilità dimostrate verso Poste Italiane. Aver ospitato le attività dell’ufficio postale di Verolanuova in locali di proprietà comunale ha permesso di garantire ai cittadini la continuità dell’offerta e di realizzare il necessario intervento di sistemazione degli uffici siti in piazza Libertà». Le spese per i lavori svolti negli uffici con sede nella piazza di Verolanuova sono state interamente coperte da Poste Italiane. Durante i due mesi di lavori per la messa a nuovo degli spazi abituali, le poste hanno usufruito dello stabile presente nel cortile del Comune di Verolanuova, concesso in comodato d’uso dall’Amministrazione verolese. «Il Comune- afferma il sindaco Stefano Dotti ha messo a disposizione gratuitamente per le poste i locali che un tempo ospitavano gli uffici del Giudice di Pace. Questo ha dato vita ad una collaborazione e sinergia che hanno garantito ai cittadini la continuità del servizio postale. Ora che i lavori di ristrutturazione sono terminati siamo lieti di poter usufruire degli spazi rinnovati e funzionali». Le poste in piazza Libertà saranno aperte al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle 8.20 alle 12.35. Brescia Oggi - venerdì 27 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 25 |
Giornale di Brescia, 27 febbraio 2015 Nessuna trattativa è possibile per salvare gli otto uffici postali destinati a chiudere i battenti, e gli otto in cui verranno ridotti i giorni di apertura settimanale al pubblico. Non sono servite a nulla le proteste dei sindaci, le petizioni dei cittadini residenti nei paesi per cui è stata decisa la soppressione della Posta, e nemmeno i tentativi di mediazione della Provincia di Brescia e dell’Associazione dei Comuni Bresciani. È quanto emerso dall’incontro svoltosi ieri in Broletto tra i rappresentanti di Poste Italiane ed i vertici di Provincia e Acb. Il Piano di riorganizzazione aziendale, che inizierà a far pesare i suoi effetti dal 13 aprile, tirerà quindi diritto per la sua strada cancellando per sempre i punti di riferimento postale di Brozzo di Marcheno, Cogozzo di Villa Carcina, Magno di Gardone Valtrompia, Mazzano, Castelletto di Leno,Provezzedi Provaglio d’Iseo,Cogno e Botticino Mattina,ma anche facendo passare da tre a due i giorni di funzionamento settimanale degli sportelli a San Martino della Battaglia (Desenzano), San Pancrazio di Palazzolo, Ponte Caffaro (Bagolino), Incudine,Ono San Pietro,Maderno, Valvestino e Prestine. Spiega il presidente della Provincia, Pier Luigi Mottinelli: «Abbiamo accolto con favore la disponibilità di Poste Italiane a un confronto immediato, anche se nella discussione è emersa l’impossibilità di rivedere il Piano industriale già tracciato. Nelle istituzioni del Bresciano c’è preoccupazione, soprattutto per i piccoli centri dei Comuni delle valli,e riteniamo quindi necessario mantenere aperto un confronto costante con l’azienda per verificare le ripercussioni sul territorio delle scelte imposte dal Piano industriale». Buone notizie, secondo il presidente di Acb Gabriele Zanni,sono arrivate invece in fatto di ammodernamento dei servizi: «Con il "postino telematico" si potrà pagare a casa le spedizioni in contrassegno ed effettuare ricariche telefoniche e di carte prepagate. Resta comunque l’amarezza legata ai nuovi provvedimenti, perché in nome delle esigenze economiche vengono rivisti e penalizzati i servizi ai cittadini». Ieri mattina intanto le commissioni Bilancio e Attività produttive della Regione hanno approvato all’unanimità una risoluzione con cui si prefiggono di fermare il Piano di ristrutturazione e scongiurare il taglio degli ufficio. |
Brescia Oggi - venerdì 27 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 23 Alessandro Faliva Otto uffici al capolinea, altrettanti aperti a singhiozzo. Poste Italiane non arretra di un centimetro e, nonostante il pressing a tutto campo delle istituzioni, ribadisce i tagli al servizio in provincia di Brescia. Le trattative intavolate con la società da Provincia e Associazione Comuni Bresciani, non hanno sortito effetti tangibili. L´azienda resta ferma sulla propria decisione: «non c´è margine per rivedere il piano industriale, nè è possibile prorogare l´avvio del nuovo assetto, fissato per il 13 aprile» ha ribadito in una scarna note Poste Italiane. In quella data arriveranno al capolinea gli uffici di Botticino Mattina Brozzo, Cogozzo, Cogno, Magno di Gardone Valtrompia, Mazzano, Castelletto di Leno e Provezze di Provaglio d´Iseo. Mentre verrà ridimensionato l´orario di apertura degli sportelli di San Martino della Battaglia, San Pancrazio, Ponte Caffaro, Incudine, Ono San Pietro, Maderno, Prestine e Valvestino. |
Giornale di Brescia, 24 febbraio 2015 |
Brescia Oggi - lunedì 23 febbraio 2015 NAZIONALE, pagina 3 |
Brescia Oggi - sabato 21 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 26 «L´esecutivo sottovaluta il problema e ignora le ricadute sui cittadini» Continua il confronto a distanza tra i vertici di Poste Italiane e le amministrazioni locali. Sul tavolo il piano di riorganizzazione che per il 2015 prevede la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione degli orari di apertura per altri 608. Nel Bresciano i tagli prevedono la chiusura di 8 sportelli e l´apertura a singhiozzo di altri 8 in vaerie aree della provincia. |
Brescia Oggi - venerdì 20 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 29 GARDONE. La rabbia dei cittadini alla notizia che lo sportello della frazione chiuderà i battenti Poste addio, Magno non ci sta A distanza di due anni, torna l´incubo della chiusura dei piccoli uffici postali, tanto utili nei borghi montani o nella frazioni, in particolar modo alla popolazione anziana. |
Giornale di Brescia, 17 febbraio 2015 Provaglio d’Iseo PROVAGLIO D’ISEO Non è rimasta immobile di fronte alla scelta di Poste Italiane di chiudere l’ufficio postale di Provezze. Anzi. L’Amministrazione comunale di Provaglio d’Iseo ha portato una mozione in Consiglio comunale contro la chiusura dell’ufficio. Il prossimo 25 febbraio, inoltre, il sindaco Marco Simonini incontrerà la dirigenza di Poste Italiane nella speranza di percorrere eventuali nuove strade che garantiscano l’apertura dello sportello di Provezze. Tuttavia il primo cittadino conferma che i numeri di accessi e di prestazioni registrati nella frazione non sono dati particolarmente favorevoli. «L’incontro è stato programmato per tutti quei sindaci ai quali, come nel nostro caso, è stata prospettata la chiusura dell’ufficio postale sul loro territorio – comunica Simonini -. Vedremo cosa ci diranno e se ci sarà una speranza perché Provezze non resti senza le Poste». Il Comune si oppone alla chiusura dell’ufficio nella frazione di CogozzoVILLA CARCINA Anche l’Amministrazione di Villa Carcina, così come Comunità Montana e altri Comuni, si è mossa contro il progetto di riorganizzazione attuato da Poste Italiane, che vedrà la chiusura di molti sportelli, tra cui anche quello della frazione di Cogozzo. L’inclusione nella lista di questo ufficio postale è stata subito accolta con stupore, poiché ciò comporterebbe privare dell’accesso facilitato a tali servizi una frazione che conta circa 3.000 abitanti. «E bisogna aggiungere – spiega il primo cittadino Gianmaria Giraudini - che proprio a Cogozzo si può notare un’età media superiore rispetto alle altre frazioni del Comune. La chiusura causerebbe grossi disagi alle fasce più deboli, soprattutto anziani, che si vedrebbero costrette a recarsi fino agli sportelli di Villa e Carcina, situati in zone eccessivamente distanti». La frazione di Cogozzo, situata a nord del comune, lamenta l’Amministrazione, si troverebbe completamente isolata, poiché l’ufficio postale più vicino è posto di molto a sud, sulla strada che da Villa porta a Cailina. «Ci siamo già attivati due mesi fa - rimarca il sindaco – con richieste formali alle Poste. Abbiamo inoltre contattato i sindacati di categoria e saremo presenti al tavolo delle trattative insieme alla Provincia e agli altri Comuni che,come noi, condividono il medesimo problema. Ci rendiamo conto dei costi di mantenimento e per questo, infatti, non chiediamo di mantenere invariato il servizio. La nostra proposta consiste in una riduzione di orario, passando da cinque giorni di apertura a solamente tre, almeno al mattino, nelle giornate di lunedì, mercoledì e sabato». |
Brescia Oggi – 17 febbraio 2015 BOTTICINO Botticino si mobilita per evitare la chiusura dell´ufficio postale di Mattino. L´amministrazione comunale ha promosso una petizione che può essere sottoscritta all´ufficio segreteria o allo sportello anagrafe negli orari di apertura al pubblico fino al 24 febbraio. Per informazioni si può telefonare ai numeri 0302197206 oppure 0302197422. Quello di Botticino è uno degli otto sportelli bresciani che saranno sacrificati dal piano industriale delle Poste. |
Giornale di Brescia, 15 febbraio 2015 GARDONE Ad oggi nemmeno uno sportello bancario che in qualche misura potrebbe fare da alternativa, almeno per l'uso del denaro. Magno o meglio i suoi abitanti, soprattutto gli anziani, con la chiusura, programmata per aprile, dello sportello postale, aperto due mattine la settimana con personale che si distacca dall’ufficio di Gardone, perde la possibilità di poter disporre del proprio denaro per l’uso quotidiano. La chiusura del servizio, prevista dal piano di riorganizzazione di Poste italiane, se per le altre realtà può essere considerato pesante, per gli abitanti di Magno è drammatica. «Il mio pensiero – spiega l’assessore ai servizi sociali Patrizia Concari - va agli anziani che finora hanno gestito il proprio denaro attraverso la posta, non solo per la riscossione della pensione ma anche per il deposito e ritiro di quanto serve per le spese di ogni giorno. Guardando a questa realtà posso dire che la chiusura del servizio avrà strascichi pesanti». A Magno, insomma, non rimarrà un servizio che possa garantire la gestione del denaro per i residenti e se per i giovani questo può essere considerato un problema relativo non può essere lo stesso per gli anziani che ancora oggi popolano il cuore della frazione. Certo rimane l’autobus che scende a Gardone,male corse non sono così frequenti e questo obbligherebbe la popolazione anziana alla scomodità dello spostamento. Per tutti, indifferentemente, c’è l’obbligo di raggiungere l’ufficio di Gardone per le attività strettamente legate al servizio postale. Un solo ufficio per una popolazione di oltre undicimila abitanti. Che fare dunque, anche se tutto pare ormai deciso? Non si rassegna l’amministrazione comunale di Gardone così come non lo ha fatto la Comunità montana. Insieme, unitamente all’associazione dei Comuni sta tentando il tentabile. Ma pare che anche la riunione dello scorso giovedì con Poste Italiane non abbia dato esito positivo. L'assessore Concari sottolinea anche il costo irrisorio del canone d’affitto che le Poste versano, circa 4000 euro l’anno e la gratuità delle utenze «tutte a carico del comune», dice. Il rischio concreto per Poste italiane, alla fine,èl a perdita di clienti. Sono nell’ordine di qualche centinaia gli anziani che Magno utilizzano la posta per il ritiro della pensione e parecchi affidano all’ufficio anche la gestione dei risparmi. |
Brescia Oggi - domenica 15 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 28 MARCHENO. La rabbia di sindaco e utenti per la chiusura di uno sportello ritenuto strategico Le barricate in quel di Marcheno le hanno già alzate dieci anni fa, quando era stato annunciato un primo ridimensionamento. E servirono a rimandare la chiusura dello sportello. Ma ora le preoccupazioni sono più forti. E il rischio che si arrivi ad abbassare la saracinesca dell´ufficio postale più che concreto. Anche perché in ballo c´è una riorganizzazione nazionale che lascia poco spazio alla speranza. |
Giornale di Brescia, 14 febbraio 2015 Uffici postali a rischio, Mottinelli a Roma Dopo la lettera inviata ai direttori delle due Filiali bresciane di Poste Italiane nel quale ha chiesto un incontro, il presidente della Provincia di Brescia, PierLuigi Mottinelli ha incontrato a Roma l’onorevole Enrico Borghi per affrontare anche con lui la questione della chiusura degli uffici postali e valutare quanto sia opportuno fare nel rispettivo ambito di competenza. «Provincia e Associazione Comuni Bresciani - ha dichiarato Mottinelli – hanno convocato un incontro ristretto per il 25 febbraio con i comuni interessati dalla chiusura e dalla razionalizzazione degli uffici postali e con i presidenti delle Comunità Montane. Sono molto preoccupato per i comuni delle Valli, dove, in caso di soppressione degli uffici, a pagarne le conseguenze sarebbero senz’altro utenti già disagiati per le criticità che presentano i territori montani nei quali vivono. Chiederò inoltre a Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, di attivarsi perché siano garantiti i servizi postali alla nostra comunità. È giusto – ha concluso Mottinelli - che ogni istituzione intervenga come gli compete. La Provincia ha il dovere di raccogliere le preoccupazioni che arrivano Il 13 aprile l’ufficio di Cogno chiuderà, ma il sindaco si oppone PIANCOGNO Addio all’ufficio postale di Cogno? Probabilmente sì. Ma il Comune di Piancogno promette battaglia. La scure dei tagli decisa da Poste Italiane, colpisce anche in bassa Vallecamonica: a farne le spese, sarà lo sportello in centro alla frazione di Cogno che, stando ai piani dell’azienda, abbasserrà definitivamente la serranda il13aprile.«La notizia della chiusura è arrivata come un fulmine a ciel sereno e nessuno ci aveva informato»,ha lamentato il sindaco, Francesco Ghiroldi,che ieri pomeriggio ha convocato una conferenza stampa in municipio alla presenza dei membri della sua Giunta, del segretario della Lega Nord di Vallecamonica, Beppe Donina e del consigliere regionale,Donatella Martinazzoli. «Abbiamo già incontrato il funzionario di Poste Italiane, Luisella Gnocchi, a cui abbiamo espresso la nostra totale contrarietà. La frazione di Cogno conta oltre mille residenti, con molti gli anziani,e togliere un servizio così importante, è gravissimo: siamo pronti ad attivarci con iniziative di protesta». Alla base della decisione dell’azienda, ci sono motivazioni di carattere commerciale e «numerico»: l’afflusso della clientela e i volumi, infatti, sarebbero al di sotto della soglia minima fissata dall’ente. Per «compensare», Poste Italiane avrebbe messo sul piatto, ad esempio,il potenziamento del servizio di consegna della corrispondenza. «Ci siamo già incontrati con le parti sociali e con Poste Italiane e il 3 marzo porteremo in Consiglio regionale una mozione urgente - ha sottolineato Martinazzoli -. Una volta approvato, andremo a consegnare la controproposta: il servizio nei piccoli centri e nei paesi di montagna va mantenuto». «Sarà un grosso disguido – ha aggiunto Donina -.Purtroppo, la Comunità montana continua a tacere anziché schierarsi a fianco dei sindaci e dei cittadini». L’ufficio postale di Cogno è in uno stabile di proprietà comunale:gli amministratori si sono detti disposti a trattare sul canone, ma la risposta è stata negativa. Sarà chiusura? |
Brescia Oggi - venerdì 13 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 19 Brescia Oggi venerdì 13 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 19 La comunità di Castelletto non si rassegna a perdere l´ufficio postale. Stavolta non è una questione di «campanile» ma di qualità della vita: per i duemila residenti della frazione da sempre in competizione con il capoluogo rivolgersi alla sede di Leno rappresenterà un «sacrificio» in termini di dispendio di tempo.
Dall´Amministrazione comunale Provaglio arriva un secco «no» alla chiusura dell´ufficio postale di Provezze. Nei giorni scorsi è scattata una campagna istituzionale bi-partisan per evitare la soppressione dello sportello della frazione. Brescia Oggi - venerdì 13 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 19 |
Giornale di Brescia, 13 febbraio 2015 Riforma delle Poste, in campo la Regione La Regione, dopo l’appello dei sindacati, scende in campo e dalla commissione Attività Produttive e occupazionali porta in consiglio il 3 marzo una risoluzione che tiene conto delle esigenze del territorio e garantisca il servizio pubblico reso dagli uffici postali collocati nei paesi più piccoli. Del resto ieri Cgil, Cisl Uil dei lavoratori lombardi delle Poste italiane avevano chiesto alla Regione un «intervento forte» sul piano di riorganizzazione, che prevede chiusure e riduzioni di orario di uffici postali. «È vero che nessuno verrà licenziato, ma ci dobbiamo accontentare di questo?» chiede la Cisl. La Cgil sottolinea la situazione di «forte carenza» in cui versa il personale, criticando i tagli «decisi senza tener conto dei bisogni del territorio». La Uil ha ribadito l’esigenza di un confronto con le amministrazioni locali. La risoluzione è stata sostenuta dai consiglieri bresciani Fabio Rolfi e Donatella Martinazzoli della Lega Nord: «Supporteremo l’istanza sindacale. Non possiamo perdere servizi fondamentali per la popolazione». |
Giornale di Brescia, 12 febbraio 2015 Taglio degli uffici postali La Regione: serve altra soluzione L’ipotesi di chiudere 61 sportelli postali e rimodulare l’orario di altri 121 non piace alla Regione Lombardia. Ieri in Commissione Bilancio si è svolta l’audizione dei rappresentanti lombardi di Poste spa, proprio in merito al piano di riorganizzazione del 2015 che comporterà la chiusura di 61 uffici in Lombardia, tutti riguardanti piccoli paesi con meno di 5mila abitanti: nella nostra provincia si tratta di Brozzo, Cogozzo, Magno di Gardone, Mazzano, Castelletto di Leno, Provezze, Cogno e Botticino Mattina. E al tempo stesso il riordino prevederà la funzionalità a giorni alterni per altri121sportelli, tra cui anche quelli bresciani di San Martino della Battaglia, San Pancrazio, Ponte Caffaro, Incudine, Ono San Pietro, Maderno, Valvestino e Prestine. I Commissari regionali ribadiscono la necessità di percorrere strade alternative come quella di tramutare le chiusure in aperture a giorni alterni. Tra loro il bresciano Gianni Girelli (Pd) ha chiarito che le modifiche «impatteranno sulle fasce deboli della popolazione». Anche i due consiglieri regionali leghisti Martinazzoli e Rolfi esprimono forti perplessità: «Si è trattato di un’audizione insoddisfacente in quanto non sono state chiarite le modalità di scelta degli uffici che saranno chiusi o ridimensionati, dimostrando disinteresse per i disagi che ne deriveranno». Tutto questo malcontento dovrebbe tradursi in un atto d’indirizzo chiaro da votare e approvare in Consiglio regionale per rivedere le chiusure. |
Giornale di Brescia, 11 febbraio 2015 Ono Ufficio postale aperto a giorni alterni ONO La settimana scorsa il sindaco di Ono Elena Broggi ha ricevuto la comunicazione da parte di Poste italiane che l’Ufficio postale del paese, dal 13 aprile, aprirà solo a giorni alterni, contraendo l’orario dello sportello per «adeguare l’offerta all’effettiva domanda di servizi postali nel territorio comunale». Al di là delle questioni economiche e del numero di operazioni effettuate, la presenza di un presidio di questo genere è un servizio ritenuto fondamentale In un piccolo paese di montagna, in particolare per gli anziani e le persone fragili. Per questo l’on. Davide Caparini ha presentato un’interrogazione al Ministero dello Sviluppo economico per chiedere quali azioni il Governo intende intraprendere per scongiurare nuove chiusure di uffici postali in località montane come Ono. La risposta è attesa nei prossimi giorni. |
Brescia Oggi - lunedì 09 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 19 Un cambio in giunta, le preoccupazioni per i tagli a carico degli uffici postali e una proposta per la gestione dell´illuminazione pubblica. Insiene alla presentazione del progetto di bilancio 2015, sono stati questi i temi affrontati dall´ultima assemblea della Comunità montana della Valtrompia. |
Giornale di Brescia, 09 febbraio 2015 UFFICIO POSTALE Catuscia Giovannone |
Giornale di Brescia, 08 febbraio 2015 GARDONE VALTROMPIA DESENZANO Poste dimezzate a San Martino della battaglia. L’ufficio postale della frazione infatti rientra fra gli otto sportelli che nel corso dell’anno saranno oggetto di riorganizzazione e di drastica riduzione d’orario. Lo prevede il piano di riorganizzazione aziendale di Poste Italiane che è da alcuni giorni al centro del dibattito e dell’attenzione di organizzazioni sindacali, personale, sindaci dei Comuni coinvolti. Nel Bresciano chiuderanno otto uffici, mentre per altri otto, tra cui San Martino della battaglia, è prevista la riduzione d’orario. «Si tratta - spiega il sindaco Rosa Leso - di un taglio significativo anche se la posta fortunatamente rimane. Infatti secondo le informazioni ottenute dalla direzione provinciale, l’ufficio aprirà i battenti solo di martedì, giovedì e sabato, giorno di mercato. Si tratta di un taglio significativo del servizio considerando la circostanza che attualmente la posta apre dal lunedì al sabato, ma anche tenendo conto che sono circa 3mila gli abitanti di riferimento. Per questo ho scritto al direttore di Poste Italiane di Brescia sottolineando il disagio che la chiusura, seppur parziale, arrecherà ai residenti, alle numerose realtà produttive, alle persone anziane che usano la posta come sportello bancario». L’ufficio situato in via Unità d’Italia serve infatti i 2.355 cittadini della frazione, ai quali vanno aggiunti quelli di Vaccarolo e quelli che «migrano» da Rivoltella per sfuggire alle code. La scure dei tagli delle Poste Italiane si abbatte anche su Desenzano del Garda, nella fattispecie sull’Ufficio di San Martino della Battaglia. Nella riorganizzazione dovrebbe, infatti, rimanere aperto solo tre giorni alla settimana, andando a danneggiare in tal modo anziani e pensionati, vale a dire le categorie più deboli, che non sempre e non facilmente godono della possibilità di una grande mobilità. Ho apprezzato nel merito l’immediato intervento del consigliere regionale lombardo Fabio Rolfi, che chiede che il Parlamento regionale intervenga per evitare che i previsti tagli in Lombardia vengano attuali. Certo non vorrei mai che accadesse come la soppressione di alcune corse dei treni o ancora peggio per la Tav nella tratta Brescia-Verona, destinata, così come progettata, a recare gravi danni all’economia del basso lago oltre che all’ambiente. Quanto agli Uffici Postali non posso fare a meno di sottolineare quanto sia difficile raggiungere l’Ufficio di Desenzano centro, tanto da spingere molti utenti a preferire l’Ufficio di Rivoltella ed anche quello di San Martino. Luigi Cavalieri |
Giornale di Brescia, 05 febbraio 2015 BRESCIA Spiazzati e perplessi. L'Associazione comuni bresciani esprime le sue preoccupazioni in merito alle scelte anticipate alcuni giorni fa da Poste Italiane, che nella nostra provincia implicheranno la chiusura di otto uffici e l'applicazione di una riduzione d'orario in altrettanti sportelli. |
Brescia Oggi - giovedì 05 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 17 La notizia che Poste intende chiudere lo sportello di San Pancrazio, frazione di Palazzolo, ha provocato l´immediata reazione del sindaco Gabriele Zanni, da poche settimane anche presidente dell´Associazione comuni bresciani, deciso a difendere un presidio importante per 2700 residenti. Zanni, che ha già scritto alle Poste, ha portato la questione all´attenzione dell´Acb per evitare il «divide et impera», con cui spesso i Comuni bresciani si sono visti ridurre servizi importanti. «Per San Pancrazio - ha spiegato Zanni - lo sportello è importante in particolare per gli anziani e per evitare di affollare l´ufficio di via Zanardelli. Il problema va affrontato insieme agli altri paesi. Chiudere o ridurre gli orari preoccupa perché crea disagi ai più deboli oltre a ridurre il servizio importante per tutti i cittadini. Sono convinto che il problema vada affrontato portando allo stesso tavolo tutti i soggetti e che in futuro si adottino procedure attente alle realtà locali: il confronto, che mi auguro avvenga a breve, dovrebbe permettere di chiarire la situazione». |
Giornale di Brescia, 04 febbraio 2015 Tre su otto sono nella Valle del Mella. La razionalizzazione di Poste Italiane con l'annuncio della chiusura di alcuni uffici nel bresciano penalizza la Val Trompia che si vede chiudere ilservizio di Cogozzo, Magno e Brozzo. «È una situazione che ancora una volta va a penalizzare i bacini montani - sottolinea il presidente della Comunità montana, Massimo Ottelli, che domani sarà a Roma in qualità di membro dell'Unione nazionale delle comunità montane a parlare proprio di questo Intendiamo quindi muoverci coni sindaci dei Comuni interessati per un'azione condivisa». ISEO L'ufficio postale di Pilzone non chiuderà, come era stato paventato nei giorni scorsi. La conferma è stata data dalla stessa azienda ed è stata ribadita dall'Amministrazione di Iseo che si è sempre data da fare perché il servizio, nella frazione, fosse garantito. «Per ora non abbiamo nessuna comunicazione in merito alla riduzione degli orari o alla sospensione del servizio -ribadisce l'assessore Pasquale Archetti-. Anzi, è stato fatto di tutto perché Pilzone mantenga il suo ufficio postale e, di fatto, così è stato reso noto dalle Poste Italiane che nella razionalizzazione dei servizi non ha toccato Pilzone d'Iseo». |
Brescia Oggi - mercoledì 04 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 18 BUFERA SULLE POSTE. Otto gli sportelli Oltre a negozi ed altre attività che hanno chiuso in questi anni a causa di una crisi che sembra non avere fine, ora anche l´ufficio postale: ma dove stiamo arrivando? E´ questa la frase che i cittadini della frazione di Mattina a Botticino continuano a ripetere, dopo la notizia della chiusura della sede postale in via Salvo d´Acquisto. |
Giornale di Brescia, 03 febbraio 2015 |
Brescia Oggi - martedì 03 febbraio 2015 PROVINCIA, pagina 18 IL CASO. Il piano industriale nazionale è stato ufficializzato ieri: in Lombardia saranno «sacrificate» sessantuno sedi Prima si ragionava su numeri empirici, da ieri gli obiettivi della scure dei tagli di Poste Italiane hanno una precisa collocazione geografica. Che apre scenari complessi per uno dei servizi dalle profonde implicazioni sociali. |
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Giornale di Brescia, 03 febbraio 2015 Poste, chiudono 8 uffici e altri 8 riducono l'orario I tagli al servizio postale bresciano di cui si parla da giorni adesso hanno «nome e cognome». La mannaia di Poste Italiane, destinata a penalizzare la capillarità del servizio sul nostro territorio, porterà nel 2015 alla chiusura definitiva di otto uffici postali e alla riduzione d'orario per altri otto, tutti sportelli sparsi in provincia. A pagare il dazio più salato sarà la Valtrompia, dove i vertici della società a maggioranza pubblica hanno deciso di abbassare - per sempre - la saracinesca a Brozzo, Cogozzo e Magno di Gardone Valtrompia. Due uffici li perderà la Bassa (a Mazzano e Castelletto di Leno), mentre uno sportello per zona chiuderà in Franciacorta (a Provezze), in Valcamononica (a Cogno) e nell'hinterland cittadino (a Botticino Mattina). |