LA STAMPA DI MARZO 2011

Giornale di Brescia – 18 marzo 2011

DISSERVIZIO A ROVATO: Atti giudiziari senza ritorno della cartolina

Sono un professionista obbligato a far uso del servizio postale di Poste italiane.

Da tempo, circa tre mesi, presso l'Ufficio postale di Rovato, il disservizio relativo alla restituzione delle cartoline relative agli atti giudiziari è divenuto insostenibile. Gli atti giudiziari vengono regolarmente recapitati ai destinatari, i quali firmano la relativa cartolina verde, costituente la prova della ricezione. La cartolina viene poi restituita all'ufficio di origine, nella fattispecie, quello di Rovato.

Ebbene, le cartoline in questione si bloccano all'ufficio indicato e non vengono più restituite. Come è noto tali cartoline costituiscono prova della avvenuta notifica e senza di esse l'Autorità giudiziaria non è in grado di procedere oltre nell'attività chiesta dal privato cittadino. Orbene, a tanto disservizio si aggiunge la impossibilità concreta di svolgere adeguate lamentele.

Al di là di fumosi proclami che compaiono su Internet sul sito delle Poste italiane, infatti il cittadino deve inviare una comunicazione scritta circa il disservizio alla casella postale n. 160 di Roma. Se tutto va bene la risposta arriverà dopo due mesi. I numeri di telefono sono praticamente muti. Ho avuto, per carità di patria da un conoscente, il numero 030/2913115. Questa mattina ho chiamato tre volte detto numero. Il telefono suona a vuoto e nessuno risponde.

Ebbene, Poste italiane si deve vergognare di svolgere in regime di monopolio un servizio che è al livello forse del servizio postale della Repubblica Centrafricana.

Avv. Maurizio Giannotti Rovato

Brescia Oggi - Venerdì 18 Marzo 2011

Complimenti per le poste italiane!!

Complimenti per le poste italiane: ho spedito un telegramma da Paratico venerdì mattina arrivato a Cologne lunedì pomeriggio. Barbara - Bs

Giornale di Brescia 17 marzo 2011

Acquafredda: Ladri in Posta messi in fuga dall'allarme

ACQUAFREDDA L'assalto notturno alla Posta, sulla centrale via della Repubblica, è stato sventato dal sistema d'allarme.
I soliti ignoti, attorno alle 2 di ieri, hanno tentato di entrare nell'edificio abbattendo a colpi di mazza la porta di servizio posta sul retro. Ma il sistema d'allarme ha funzionato alla perfezione, tanto da far desistere i malintenzionati dall'impresa. Infatti, non appena il vetro antisfondamento è stato danneggiato, è immediatamente scattata la sirena. A quel punto i ladri sono scappati in tutta fretta e, favoriti dal buio, si sono dileguati nel nulla.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri del pronto intervento, la speciale squadra di Poste italiane e la titolare dell'ufficio.
Già avviati i lavori per ripristinare il danno agli infissi, ma la Posta resterà chiusa fino a sabato 19 marzo compreso. La denuncia è stata presentata ai carabinieri di Carpenedolo.

Giornale di Brescia 17 marzo 2011

Niente posta il sabato? La protesta Idv

«Mentre l'Antitrust avvia un'istruttoria su Poste italiane per abuso di posizione dominante, ora il piano di riorganizzazione ha eliminato la consegna il sabato: il Governo impedisca che il fine settimana i cittadini vengano tagliati fuori dal mondo». Lo sottolinea in un'interrogazione che il capogruppo dell'Italia dei Valori in Commissione lavori pubblici e Comunicazioni al Senato, il bresciano Gianpiero De Toni, ha inviato al Ministero dello sviluppo economico. «Poste italiane - aggiunge - deve continuare a svolgere un servizio pubblico. Il lombardo ministro Romani sappia che il territorio del Bresciano è costellato di cittadine e frazioni che, a causa del nuovo piano, resteranno ancor più isolate. Concentrare tutta la consegna nei giorni feriali significa aumentare i già gravi ritardi, quando nel Bresciano servirebbero nuovo personale e mezzi più moderni».
Posta ferma il sabato in provincia, quindi. Garantita solo la consegna dei quotidiani in abbonamento.

Giornale di Brescia, 15 marzo 2011

HA FAVORITO POSTEL: Istruttoria dell'Antitrust contro Poste Italiane

ROMA L'Antitrust ha deciso di avviare un'istruttoria nei confronti di Poste Italiane per verificare «se la società, con i suoi comportamenti, abbia ostacolato, a vantaggio della propria controllata Postel, la presenza sul mercato di Selecta». Postel e Selecta operano «nel settore dei servizi di intermediazione tra i clienti-mittenti e il fornitore del servizio di Poste: in sostanza le due società fanno attività, di ricezione dati /stampa /imbustamento, affidando poi il recapito a poste».

Giornale di Brescia, 12 marzo 2011

Niente posta di sabato
Settimana corta per i portalettere nel Bresciano

Postini a casa, niente corrispondenza il sabato

Il portalettere: il sabato mattina non lo vedremo più

Marzo momento per la «rivoluzione corta» di Poste Italiane. Entro la fine di questo mese, infatti, l'intera provincia di Brescia, con l'esclusione del capoluogo, non riceverà più la posta a casa il sabato mattina: non raccomandate, non telegrammi o assicurate, e nemmeno i pezzi considerati «prioritari».
Esclusa da questo cambio di abitudini la consegna dei giornali quotidiani, servizio strategico che Poste ha deciso di appaltare a un'impresa esterna, che inizierà le consegne sabato 19. Dopo l'avvio della sperimentazione nel 2010 a Darfo Boario e Brescia, l'arrivo della primavera coincide con il completamento dell'operazione. Da poco il portalettere non sta più suonando il sabato mattina nelle aree di Lumezzane, Iseo, Gardone Valtrompia, Nave e Rezzato. Lunedì 14 la «settimana corta» coinvolgerà Montichiari, Palazzolo sull'Oglio, Salò, Orzinuovi, Leno e Bagnolo Mella, e completerà la sua fase lunedì 28 a Rovato, Roncadelle, Rivoltella e Paderno Franciacorta.
Siamo di fronte a un passo verso l'ammodernamento o ad una riduzione dei servizi? Pare di capire che questo dipenda da quale punto di vista, o meglio, da quale zona si assiste all'evento.
«Per chi abita in città, quello che Poste sta realizzando nei centri con più di 30mila abitanti è un ammodernamento - spiega il segretario del sindacato postale Cisl Giovanni Punzi - con l'obiettivo di portare a consegne di maggior qualità e rapidità, grazie a un gruppo ristretto di postini "specializzati" che saranno al lavoro anche il sabato mattina, con palmare e stampantina mobile, per accettare raccomandate o pacchi anche al domicilio, o portare oggetti a firma a orari concordati».
Diverso il discorso per i paesi, dove il sabato il servizio subisce un innegabile, nuovo taglio. «Il servizio ha alcune lacune - continua il segretario provinciale postelegrafonico Cisl- che si evidenziano nei centri con meno abitanti, dove potrebbe valere la pena di apportare qualche modifica alla riforma per non perdere la tradizionale capillarità, da sempre uno dei punti di forza di Poste. Non va infatti dimenticato che alcuni disservizi potrebbero essere dannosi per il territorio, visto ad esempio che una raccomandata inviata il venerdì pomeriggio rischia di arrivare solo il lunedì mattina». Per completare il discorso non si possono tralasciare le frazioni, dove oggi il servizio è già ridotto a 3 giorni la settimana: cosa succederà mancando anche il sabato? «In queste realtà, che a Brescia e in Italia non sono poche -precisa Punzi - i problemi si potrebbero presentare ancora più acuti, con oggetti che arrivano nelle mani del portalettere anche tre giorni dopo essere stati accettati allo sportello. Solo con qualche modifica dunque, il progetto di rinnovamento in cui anche il sindacato crede potrà rivelarsi un ammodernamento in linea con le aspettative di tutti i cittadini».
Un passo in avanti che non può prescindere dalla corretta presenza del personale impiegato. «In questo momento - secondo una nota sindacale - nel Bresciano mancano una ventina di addetti allo smistamento della posta, e anche il processo di sostituzione dei motorini dei portalettere è in ritardo». Flavio Archetti

IL CALENDARIO
Settimana corta. È questo il fulcro della «rivoluzione» organizzativa che Poste Italiane sta mettendo in atto in tutta la nostra provincia.
Operazione che è iniziata già nel 2010 con la sperimentazione avviata a Darfo Boario Terme. Il Comune, infatti, è stato la prima zona della Lombardia a partire con la consegna delle posta articolata tra il lunedì e il venerdì. Brescia, invece, l'ha sperimentata dal due di novembre.
La prima settimana di marzo 2011, invece, sono state coinvolte le zone di Gardone Val Trompia, Lumezzane, Iseo, Nave e Rezzato.
Il calendario di Poste Italiane segna poi per lunedì 14 l'estensione del nuovo regime di consegna a Leno, Bagnolo Mella, Montichiari, Palazzolo sull'Oglio, Orzinuovi e Salò. Chiuderanno le «danze» i comuni di Rivoltella, Rovato, Roncadelle e Paderno Franciacorta.

La protesta di Federconsumatori: «Ennesima riduzione del servizio»

«Una cosa inaccettabile». È questo il commento senza appelli che arriva da Federconsumatori di Brescia, per bocca del suo presidente Fausto Filippini. «Poste italiane ha già dimostrato come i servizi siano andati riducendosi a scapito dei cittadini. Quest'ultima trovata mi sembra espressione di un ulteriore degrado di un servizio che poi, necessariamente, sarà costretto a fare ricorso ad altre forme, magari ricorrendo agli appalti». Assume un'altra sfumatura, invece, l'opinione di Giorgio Agnellini, presidente di Unione Nazionale Consumatori di Brescia. «Penso che la razionalizzazione del servizio messo in atto da Poste Italiane possa giovare alla comunità, oggi la comunicazione si può esplicare in molti modi e attraverso diversi mezzi. Quello che rimane fondamentale è il servizio attivo nei giorni infrasettimanali. È lungo l'arco della settimana che le consegne vanno portate a termine. Purtroppo non sono infrequenti, invece, casi di portalettere che anziché consegnare la corrispondenza la buttano nei cassonetti. Il caso più recente è quello di una galleria d'arte bresciana che ha in corso una causa per 1.200 lettere consegnate... al cassonetto».

I COMMENTI: «Una pesante penalizzazione», parola di sindaco

Il timore che gli effetti della riorganizzazione di Poste Italiane possano penalizzare il nostro territorio già non mancano, nonostante la transazione verso la «settimana corta» non sia ancora stata completata in tutta la provincia.
Cosa lascia più perplessi? Probabilmente il fatto che il «taglio» sul sabato è visto come una sorta di «ritirata» da parte di un'azienda che svolge un servizio pubblico di valenza ancora strategica per tutta la società.
«Crediamo che ridurre il servizio nei centri con meno di 30mila abitanti sia una scelta penalizzante - spiega il primo cittadino di Palazzolo sull'glio Alessandro Sala - perché il sabato è un giorno di piena attività per tutte le nostre aziende, a cui in questo modo viene a mancare il sostegno da parte di chi invece lo dovrebbe garantire. Non ci pare un buon modo di modernizzare quello che toglie possibilità al territorio -continua Sala- e se la nostra gente lo riterrà opportuno lo contrasteremo con i mezzi a nostra disposizione». Leggermente diversa la posizione del sindaco di Montichiari Elena Zanola.
«La mancanza del recapito il sabato potrà anche essere sopportabile se le cose miglioreranno almeno durante la settimana - chiosa -. Stando a quanto succede oggi a Montichiari invece la situazione è molto carente, caratterizzata da disservizi continui, creati dalla cronica mancanza di personale e da contratti di lavoro a scadenze brevissime, che impediscono agli addetti di imparare a dovere le loro zone di competenza».
Sintetico il sindaco di Iseo Riccardo Venchiarutti. «Gli sforzi per migliorare la situazione da parte di Poste possono anche essere visti come encomiabili, a patto però che non penalizzino i cittadini e le attività». f. a.

BRESCIA OGGI Mercoledì 09 Marzo 2011 PROVINCIA Pagina 21

FIESSE. Lunedì poco prima di mezzogiorno

Rapinato l'ufficio postale. Impiegata chiusa in bagno

In due, con pistole forse giocattolo hanno preso dalla cassa 130 euro

Un bottino abbastanza misero quello con il quale due banditi sono usciti dall'ufficio postale di piazza Caduti a Fiesse. Ma per la sola impiegata, una donna del luogo, la rapina di lunedì è stata fonte di un grande spavento. In termini di bottino il colpo ha infatti fruttato solo 130 euro, quanto c'era in cassa a quell'ora, le 11.30 circa dell'altro ieri. Quello il giro d'affari delle prime ore della giornata di un piccolo ufficio di paese. Piccolo, tant'è che vi lavora solo un'impiegata.
I RAPINATORI erano due, certamente italiani da quanto testimoniato dalla donna. Sono presumibilmente rimasti all'estero in attesa, fino a quando non hanno visto che dentro non c'erano più clienti. È allora che hanno deciso di agire. Sono entrati con il volto parzialmente coperto da berretti e sciarpe, e in mano una pistola ciascuno. Armi che la donna non ha s! aputo individuare se vere o giocattolo. Con quelle hanno costretto l'impiegata a lasciare lo sportello e l'hanno infilata a forza nella stanzetta del bagno.
Nel frattempo hanno preso dalla cassa quel poco che conteneva, appunto 130 euro. Pochi secondi dopo erano già fuori.E probabilmente con un'automobile che avevano lasciato posteggiata si sono allontanati. Anche se certezze riguardo il mezzo di fuga e la direzione non ci sono, poichè gli immediati dintorni dell'ufficio non sono sorvegliati da telecamere. L'impiegata, che non era stata chiusa a chiave, ha poi dato l'allarme ai carabinieri di Fiesse che sono arrivati sul posto e che stanno ora indagando. E.B.

Brescia Oggi - Martedì 08 Marzo 2011 CRONACA, pagina 12

«Io alla guida del Centro di distribuzione a Salò»

Licia De Rose, dirigente Poste

Tra le realtà italiane con la più alta percentuale di lavoratrici donne c'è poste Italiane, azienda in cui la rappresentanza femminile (circa 7.500 unità) costituisce oltre il 53 per cento della forza lavoro, un dato ancor più significativo se si considera che sono donne il 59 per cento dei direttori e il 47 di coloro che rivestono funzioni di quadro.
DONNE quindi, e anche donne in posizioni di rilievo, come testimonia la storia di Licia De Rose, entrata in poste Italiane con un concorso pubblico nel 1979 ed ora a capo del Centro primario di distribuzione di Salò, una realtà sulla quale gravitano circa 100 di dipendenti e che si occupa di smaltire quotidianamente la corrispondenza del lago di Garda, della Valsabbia, di Bagolino e di Gavardo e dintorni. Da impiegata a direttore di Ufficio postale e poi responsabile di Cpd, una ascesa che a 51 anni si può certo considerare soddisfacente. «Ho avuto dei bravi direttori prima e degli ottimi collaboratori poi» spiega Licia De Rose precisando come (almeno la realtà provinciale di poste Italiane) possa considerarsi una sorta di "isola felice" per quanto concerne le politiche di genere.
«Finchè ho avuto mia figlia piccola ho privilegiato la dimensione impiegatizia che consentiva orari che meglio si conciliavano con l'attività di mamma, ma non appena sono diventata più autonoma i miei sforzi e il mio impegno sono stati premiati - chiarisce - Ora coordino l'attività di un centinaio di portalettere (per lo più uomini), ho due caposquadra donne e un "braccio destro" uomo. Insomma, qui la vera priorità è far lavorare tutti nel modo migliore possibile, al di là delle politiche di genere: capita di rimodulare le uscite per una dipendente donna che deve prendere il bambino all'asilo ma anche di fare lo stesso per il portalettere uomo che ha necessità di iniziare mezz'ora dopo per portare i bambini a scuola». AN. DE.

Giornale di Brescia, 08 marzo 2011

Pistola in pugno per colpo alle Poste Bottino 180 euro

FIESSE Rapina alle Poste di piazza Caduti 5 ieri mattina a mezzogiorno a Fiesse. Due i banditi che - con sciarpa e berretto per coprirsi il viso, e pistola in pugno - hanno fatto irruzione nell'ufficio postale e si sono fatti consegnare il denaro contenuto in cassa (130 euro) e pure 50 euro che una cliente aveva nella borsa. La cassiera e la signora infatti, nel vedere l'arma si sono spaventate e non hanno potuto fare altro che consegnare le banconote. I due malviventi, prima di andarsene hanno chiuso le tre donne in bagno e poi sono scappati. Quando le tre sono riuscite a liberarsi hanno lanciato l'allarme e sul posto sono arrivati i carabinieri. Nell'agosto del 2009 sempre due giovani avevano rapinato lo stesso ufficio, portandosi via 500 euro.

Brescia Oggi - Martedì 08 Marzo 2011 ECONOMIA, pagina 27

Nel 2010 utile +12,6% per le poste Italiane

POSTE L'Utile netto supera il miliardo
Poste Italiane ha chiuso il 2010 con utile netto consolidato superiore al miliardo (1.018 mln, +12,6%), risultato operativo di 1,870 mld (+16,9%), ricavi totali a 21,8 mld (+8,7%).

Per il nono anno consecutivo il gruppo poste italiane, ha chiuso il bilancio in positivo. Grazie ai risultati della gestione operativa, che riflettono anche l'impegno sul lato dell'efficienza e del contenimento della spesa, poste Italiane, si legge in una note del gruppo, nel 2010 ha realizzato un utile netto di 1,018 miliardi di euro, +12,6% rispetto al 2009.
I ricavi totali sono saliti a 21,8 miliardi di euro, con un incremento dell' 8,7% sul 2009 che si era chiuso a 20,1 miliardi di euro. Altrettanto significativo è il miglioramento del risultato operativo, pari a 1.870 milioni di euro, +16,9% sul 2009. A fornire particolare slancio ai conti è stata la positiva performance dei servizi assicurativi che, con una raccolta premi di 9,5 miliardi di euro, contro i 7,1 mld del 2009, crescono del 34% rispetto all'esercizio precedente.
«I segni tutti positivi del bilancio e la crescita significativa degli utili», ha dichiarato l'amministratore delegato Massimo Sarmi, «ci dicono che il gruppo ha lavorato molto bene anche in un anno difficile come il 2010, e nonostante il progressivo calo dei volumi postali, grazie alla sua capacità di lanciare sempre prodotti e servizi innovativi e di presentarsi con successo su nuovi mercati. La solidità del Gruppo e gli ottimi risultati che presentiamo in questo bilancio ci danno ottimismo per affrontare con la giusta energia la sfida della liberalizzazione del mercato postale».

Giornale di Brescia, 02 marzo 2011

Sale Marasino Armati di mazza rapinano le Poste

SALE MARASINO Speravano di portarsi via i soldi delle pensioni, ma per una questione di tempo hanno portato via all'incirca 7mila euro. Due i malviventi entrati in azione ieri mattina, attorno alle 10, all'Ufficio postale di via Mazzini a Sale Marasino.
I banditi - secondo le testimonianze italiani se non addirittura bresciani - hanno infranto la vetrata che separa i dipendenti dai clienti con una mazza, quindi hanno arraffato il denaro contenuto nelle casse, pretendevano quello destinato alle pensioni, essendo ieri inizio mese, ma quelle banconote sarebbero arrivate più tardi e così i due hanno ripiegato su soldi «più facili». Arraffato il denaro i due sono poi fuggiti su una vettura grigia, ma nessuno è riuscito a scorgere il modello e men che meno la targa. Stando alle descrizioni fatte successivamente ai carabinieri intervenuti sul posto subito dopo, i due erano giovani e indossavano cappucci sulla testa. L'ufficio postale non è però dotato di sistema di videosorveglianza. dz.

Brescia Oggi - Mercoledì 02 Marzo 2011 PROVINCIA, pagina 19

SALE MARASINO. Coppia di banditi in azione in mattinata, la fuga su una utilitaria grigia

Armati di mazza rapinano la Posta e si «accontentano» di ottomila euro

Mancati di un soffio i soldi delle pensioni Sul colpo indagano i carabinieri di Chiari

Erano due, quasi sicuramente italiani e di mezza età, i rapinatori che ieri mattina hanno svuotato le casse dell'ufficio postale di Sale Marasino. I due si sono presentati in Posta verso le 10 del mattino, non avevano nulla a coprire il volto, ma solamente una cuffia ben calzata per rendere meno riconoscibili i lineamenti e coprire la capigliatura. Per avvicinarsi alle impiegate hanno usato una grossa mazza di ferro: pochi colpi ben assestati sono stati sufficienti per mandare in frantumi il vetro che protegge la zona riservata ai dipendenti.
E SENZA VETRO di protezione per i due rapinatori, benchè non armati, è stato un gioco da ragazzi. È stato sufficiente un tono minaccioso e la vicinanza fisica per convincere le impiegate a consegnare il denaro contenuto nelle casse. Il contante è passato velocemente di mano, i due rapinatori con ottomila euro in contanti hanno lasciato velocemente l'ufficio postale e sono saliti sull'auto che avevano lasciato fuori.
Alcuni testimoni hanno visto la coppia prendere il largo a bordo di una utilitaria di colore grigio, nessuno è riuscito a mettere a fuoco il modello, nè tantomeno il numero di targa. Quando sono arrivati i carabinieri i rapinatori erano già lontani, al sicuro con il loro bottino. E i rapinatori potevano avere anche maggior fortuna: in Posta erano attesi i soldi delle pensioni.
Le indagini sono affidate ai carabinieri, ma il loro compito non si preannuncia facile. In Posta non c'è sistema di videosorveglianza, nè tantomeno nelle vicinanze dell'ufficio. I carabinieri possono lavorare sulla descrizione fornita dalle impiegate e dal paio di clienti presenti in Posta. La prima impressione è che possa trattarsi di professionisti in trasferta a Sale Marasino. W.P.

 

sito a cura della Segreteria Territoriale SLP CISL di Brescia -  email slpbs@tin.it
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