LA STAMPA DI APRILE 2015
Giornale di Brescia, 30 aprile 2015 Affascinati dalle poste. A tal punto da creare un mini ufficio postale in una delle aule dell’asilo per poi recarsi a controllare di persona com’è effettivamente quello vero e come funziona il servizio postale. Così ieri 21 bambini che frequentano la sezione Arcobaleno della Scuola dell’infanzia «Albert Einstein»di Rivoltella hanno visitato in centro storico l’ufficio postale di via Crocefisso. L’incontro s’inserisce in un progetto didattico che coinvolge la scuola dell’infanzia, che ha aderito all’iniziativa «Kaki Tree Project». Da un albero di cachi, tra le poche forme di vita sopravvissute al bombardamento di Nagasaki del 1945, uno scienziato giapponese ha ricavato nel 1996 nuove piantine di seconda generazione, ora ospitate in tutto il mondo come invito alla pace e alla vita. Una di queste si trova proprio nel giardino del nido di Rivoltella. I bambini dell’asilo, con l’aiuto delle insegnanti, hanno trasformato una delle aule in ufficio postale, diventato luogo di scambio e comunicazione all’interno della scuola. Agganciandosi al progetto «Kaki Tree» è stato anche immaginato uno scambio virtuale di lettere tra i piccoli di Rivoltella e l’ideatore giapponese dell’iniziativa, Masayuki Ebinumi. Proprio per questo, per osservare da vicino un «vero» ufficio postale, le insegnanti Melinda Cataneo, Maria Rosa Gorini e Federica Rossi hanno accompagnato nella mattinata i giovanissimi alunni in una visita all’ufficio postale centrale. Sono stati accolti dal direttore Eros Bisegna e dai colleghi, che hanno illustrato le tappe del viaggio di una lettera e risposto alle domande dei piccoli ospiti. Al termine della visita tutti i bimbi hanno ricevuto un piccolo omaggio. |
Giornale di Brescia, 29 aprile 2015 Con il coltello assalta la Posta Criminali in azione in città con rapine ai danni di un ufficio postale e di due donne. Ieri poco dopo le12,15 all’ufficio Postale di via Don Vender, nella zona via Chiusure, un uomo sulla cinquantina, armato di coltello, ha dato l’assalto agli sportelli ed è riuscito a farsi consegnare circa 1.500 euro in contanti. Fortunatamente, nonostante la concitazione e il fatto che l’uomo brandisse un coltello, nessun si è fatto male. Secondo i testimoni il rapinatore dovrebbe essere italiano. Altro caso invece quello denunciato lunedì sera: verso le 23,30 in via Saffi, due donne italiane, tra i 30 e i 40 anni sono state aggredite da uomo che aveva calata sul volto una maschera di Spiderman, affiancato da un complice che indossava un passamontagna. Entrambe sono state rapinate della borsetta. Una delle due – ha spiegato alla Polizia del Commissariato Carmine- di aver visto come uno dei due aggressori impugnasse un pistola. Nella colluttazione conseguente alla rapina, una delle due signore è stata scaraventata a terra senza tuttavia ferirsi. I due rapinatori sarebbero italiani. |
Brescia Oggi - mercoledì 29 aprile 2015 CRONACA, pagina 16 Collebeato - Rapinatore in Posta entra e... ci ripensa Ci ha provato. Senza troppa convinzione. Ha desistito al rifiuto del direttore il bandito solitario che attorno alle 9 di ieri mattina ha fatto irruzione, armato di pistola, nell’ufficio postale del paese. Il malvivente avrebbe minacciato il direttore con una pistola. Questi però gli avrebbe spiegato che la cassaforte temporizzata era chiusa e che non poteva aprirla. Scoraggiato, il bandito non è andato oltre ed è fuggito via. Lo cercano i carabinieri. Due rapine in via Santa Caterina e Don Vender Brescia Oggi - mercoledì 29 aprile 2015 CRONACA, pagina 16 «Chiuso per rapina». Il cartello incollato alla porta degli uffici postali di via Santa Caterina e in via Don Vender è eloquente. Brescia Oggi - mercoledì 29 aprile 2015 PROVINCIA, pagina 23 COLLEBEATO. Tragicomico «blitz» allo sportello Il nuovo contro il vecchio. La tecnologia che sovrasta i vecchi metodi. È accaduto ieri mattina alle 10, all´ufficio postale di Collebeato, preso di mira da un bandito solitario. |
Giornale di Brescia, 23 aprile 2015 Almeno tre degli otto uffici che Poste Italiane aveva inserito tra quelli da chiudere questa primavera potrebbero invece continuare a lavorare. È questa la novità uscita dal lavoro delle commissioni regionali Prima e Quarta, che ieri a Milano si sono confrontate con i dirigenti della spa pubblica. Secondo quanto riferito dai consiglieri bresciani Fabio Rolfi (Lega Nord) e GianAntonio Girelli (Pd), infatti, nella discussione tra politici e manager è emerso che «i presidi di Magno, Provezze e Cogno potrebbero godere di un salvacondotto, perché considerati svantaggiati dal punto di vista dei servizi, perché considerati carenti dal punto di vista dei collegamenti pubblici con il capoluogo del Comune di appartenenza e della presenza di uno sportello bancario». Meno rosea sembrerebbe invece la situazione degli altri cinque uffici a rischio, vale a dire Castelletto di Leno,Botticino Mattina, Mazzano, Brozzo e Cogozzo, anche se una parola definitiva non c’è ancora, e nulla è al momento è stato ufficializzato. Qualche buona nuova potrebbe esserci poi anche sul fronte delle poste destinate a una riduzione dei giorni d’apertura, con Valvestino e Ponte Caffaro tra gli indiziati (ma anche in questo caso non è ufficiale) a non subire tagli. I sindacati, non ammessi alla discussione, continuano comunque a storcere il naso. «Le banche non fanno recapito, non accettano raccomandate e non spediscono pacchi - commenta Giovanni Punzi, il segretario di Slp Cisl Brescia -. Vogliamo un servizio che nel Bresciano si preoccupi di sostenere le attività delle imprese e servire i cittadini. Scusate, ma se chiudiamo dove c’è uno sportello bancario, facciamo che dove manca riapriamo gli uffici postali?». Rapina le poste della Badia a volto scoperto poi fugge a piedi Rapina alle poste della Badia ieri attorno alle 13. Ad agire a volto scoperto, incurante della presenza delle telecamere, un bandito attorno ai trent’anni che ha minacciato una cliente e ha costretto un’impiegata a consegnargli i soldi in cassa, una somma superiore ai mille euro prima di allontanarsi poi a piedi. Molta la paura, ma nessuna conseguenza fisica per i clienti. Sul posto indagano i Carabinieri della Compagnia di Brescia. Gli investigatori dispongono ora delle immagini per poterlo identificare. |
Giornale di Brescia, 22 aprile 2015 Su due o quattro ruote,ma sempre «eco» e «green». Così dodici portalettere di Poste Italiane che lavorano nel centro storico della città consegnano la corrispondenza a emissioni zero. Vecchio e nuovo a confronto. La bicicletta e gli elettrici Free Duck si incontrano sul terreno della sostenibilità ambientale e delle Ztl. Chi utilizza l’auto infatti sa quanto sia difficile muoversi in centri storici pensati per cavalli e carrozze, trovare un parcheggio nelle viuzze medioevali o districarsi tra i sensi unici: ecco che Poste Italiane, se da un lato punta, laddove è possibile, a sostituire i motorini con i quadri cicli elettrici,mantiene la tradizione del postino su due ruote. «Le sperimentazione dei veicoli elettrici –spiega Piero Salvini responsabile regionale per i Trasporti - sono iniziate negli anni Ottanta. Ogni giorno, nel nostro Paese, viaggiano mille Free Duck, 130 nella sola Lombardia, e1.700 ibridi a metano». Tra i 654 portalettere della provincia, la maggior parte dei quali utilizza auto e motorini, ne sono rimasti due che consegnano in bicicletta. Entrambi in centro storico. Non hanno più la borsa di cuoio, la giacca scura, il cappello e la bici portata da casa. Oggi il portalettere veste tecnico: giubbino catarifrangente giallo e blu, colori di Poste Italiane, caschetto con gli stessi colori e due ruote aziendale gialla. Le borse? Tessuti moderni antipioggia. «Ho iniziato con lo scooter - racconta Pietro Fortunato, classe1983, dal 2007 portalettere - poi ho provato con bici, mezzo che utilizzo anche negli spostamenti quotidiani». E per consegnare la corrispondenza in più di 700 cassette postali al Carmine la due ruote è il mezzo ideale: «Piace ai bresciani, - aggiunge- si risulta più simpatici e il fisico sta meglio, si mantiene allenato». Ma c’è anche chi è passato dallo scooter al Free Duck, consoddisfazione: è il caso di Anna De Simone, postina dal 1988,che oggi lavora tra piazza Paolo VI e via IV Novembre. «Dal motorino privato sono passata a quello aziendale e poi al quadriciclo. Una bella invenzione: è più capiente, non si prende freddo, si è protetti dalla pioggia e dopo 25 anni di casco posso farmi la piega» aggiunge con ironia. «Nell’ambito di un progetto di eco sostenibilità – spiega Guido Tononi responsabile per il Bresciano del recapito – abbiamo scelto di mantenere un servizio simbolo, quello in bicicletta, ma di pensare al futuro con questi quadri cicli elettrici che hanno un’autonomia di sei ore. A fine servizio poi si rimettono in carica». E i bresciani sembrano attirati da questi nuovi mezzi tanto che qualcuno, durante le nostre interviste, ha chiesto ai portalettere se era possibile provarli, qualcun altro acquistarli. «Sono incuriositi – conferma la portalettere Lidia Saccaro - soprattutto i bambini che ci vedono l’auto di Topolino». |
Corriere della Sera, 20 aprile 2015 |
Giornale di Brescia, 12 aprile 2015 |
Giornale di Brescia, 10 aprile 2015 Dopo la sollecitazione del Comune, Poste Italiane assicura: «Emergenza risolta» MONTICELLI Una lettera di Poste italiane che prende atto delle difficoltà nel servizio postale monticellese e rassicura circa la risoluzione di tutte le problematiche emerse. Sembra essere in fase di risoluzione infatti il «caso» che aveva visto Monticelli protagonista di diversi ritardi nella distribuzione della posta; problematiche emerse in più occasioni durante gli scorsi mesi e che avevano portato a molte lamentele dei cittadini, infastiditi dai continui ritardi nella consegna della corrispondenza. Il tutto era poi giunto all’orecchio dell’Amministrazione, con il sindaco Paolo Musatti deciso a muoversi in prima persona contattando il direttore generale delle Poste. «In seguito alle molte segnalazioni - spiega Musatti - ho voluto contattare Poste italiane per capire quali fossero i problemi che hanno portato ai disservizi e se ci fossero già dei provvedimenti in atto per risolvere la cosa». Alla lettera inviata dal sindaco è giunta la risposta da parte del responsabile provinciale del servizio recapito di Poste Italiane: «Effettivamente durante gli scorsi mesi si sono verificati alcuni rallentamenti a causa di difficoltà operative avvenute in concomitanza con picchi di traffico superiori alla norma - sottolinea Guido Tononi di Poste italiane , ma desidero rassicurare tutti circa il superamento delle difficoltà evidenziate visto che ora non ci sono giacenze e il servizio si sta svolgendo con regolarità. Anticipo – prosegue Tononi - che è in corso un’attenta verifica del perimetro delle zone di recapito, al fine di valutare l’opportunità di eventuali modifiche che potrebbero migliorare ulteriormente il livello del servizio ed è stato attivato un costante monitoraggio della situazione, in modo da poter intervenire con azioni di supporto tempestive, qualora se ne riscontrasse la necessità». Sembrerebbe tutto in fase di risoluzione quindi secondo Poste italiane. I monticellesi ci sperano,a partire dal vicesindaco Ugo Buffoli: «Prendiamo atto della risposta e ci auguriamo che le cose stiano così e che non ci si debba imbattere in nuovi disservizi». |
Giornale di Brescia, 09 aprile 2015 VILLACARCINA - Un piccolo sospiro di sollievo per l’ufficio postale di Cogozzo. Dopo le animate proteste dei mesi scorsi, infatti, è il sindaco Gianmaria Giraudini a diffondere la notizia del rinvio della chiusura di una delle tre poste. Non si tratta di una vittoria completa, ma probabilmente solo di una tregua. «Ci siamo mossi in ogni modo, insieme anche agli altri Comuni che si trovano nella medesima situazione – spiega Giraudini -, e grazie alla pressione sia dell’opinione pubblica che di alcuni politici regionali abbiamo finalmente convinto Poste Italiane a riaprire un tavolo delle trattative».Era l’inizio dell’anno quando l’azienda pubblica aveva varato un piano di riorganizzazione, che prevedeva la chiusura di alcuni tra gli uffici postali più piccoli, tra cui anche quello di Cogozzo. Una notizia accolta con stupore da cittadini e Amministrazione, che lamentavano come in tal modo questa frazione, che conta circa 3000 abitanti, sarebbe restata isolata, dal momento che gli altri due uffici del Comune, situati a Villa e Carcina, sono di molto distanti. «Il prossimo incontro – continua Giraudini - dovrebbe essere a maggio. Nel frattempo abbiamo ottenuto il mantenimento della posta di Cogozzo, almeno fino a questa estate. Speriamo che la notizia porti una maggiore fiducia, anche agli stessi dipendenti dell’ufficio, in modo che possano garantire il servizio al meglio almeno per questi mesi». Scongiurate dunque manifestazioni davanti alla sede di via Repubblica. E, per il momento, anche la promessa del capogruppo della maggioranza Stefano Colosio che si era detto pronto a incatenarsi alla porta. Pericolo scampato,almeno fino all’estate. Provezze, addio all’Ufficio postale |
Brescia oggi - domenica 05 aprile 2015 PROVINCIA, pagina 24 |
Giornale di Brescia, 02 aprile 2015 Il postino «clicca» sempre due volte I sindacati: bene, ora servono investimenti |