LA STAMPA DI SETTEMBRE 2011

Giornale di Brescia, 28 settembre 2011

Villanuova Un ufficio postale nuovo di zecca

Il nuovo ufficio postale di Villanuova

VILLANUOVA Da due uffici piccoli a uno grande e più moderno. Da questo mese ha aperto a Villanuova il nuovo ufficio postale, in locali adiacenti al Centro commerciale Italmark, al civico 83 di via Zanardelli. L'inaugurazione è avvenuta ieri alla presenza del direttore della Filiale di Brescia di Poste Italiane Giuseppe Erario, del sindaco Ermanno Comincioli e del parroco don Giacomo Franceschini. A Villanuova erano presenti due uffici postali, uno in centro al paese vicino al municipio, l'altro in località Bostone, proprio vicino al cancello d'ingresso dell'ex lanificio Grignasco.
Una posizione strategica un tempo, quando centinaia di operai lavoravano nella fabbrica. A causa dello sfratto questo ufficio era destinato a chiudere, così le Poste hanno deciso di trovare una nuova sede. L'ha trovato, anche grazie alla collaborazione con l'Amministrazione comunale e la proprietà del centro commerciale, in un'altra posizione strategica e comoda, in una zona un po' meno centrale ma certamente funzionale, con ampi parcheggi. Il nuovo ufficio si pone in linea con le nuove strategie di Poste Italiane. Infatti, è stata creata una sala riservata per le consulenze per i prodotti di risparmio, finanziari e di finanziamento, e presto sarà installato un bancomat per i prelievi 24 ore su 24. Nel nuovo ufficio lavorano tre impiegate più la direttrice. Come ha illustrato il direttore Giuseppe Erario si è puntato molto sul miglioramento della qualità del servizio, con una razionalizzazione delle risorse umane di cui beneficeranno gli utenti. Il miglioramento del servizio era stato richiesto anche dal sindaco con il passaggio da due uffici a uno: "Mi pare che la nuova collocazione e i nuovi locali rispondano a questa richiesta", ha commentato Comincioli. Questa razionalizzazione passa però anche attraverso l'apertura a giorni alterni degli uffici dei piccoli paesi.

Brescia Oggi - Domenica 25 Settembre 2011 LETTERE, pagina 57

Un paio di cose da dire alle poste

Gentile direttore, non essendo un cattivo cliente delle poste Italiane, avrei qui un paio di cosette da comunicare a tale Ente pubblico economico, pregandolo, se possibile, di tenerle nella giusta considerazione.
In primis, non comprendo per quale motivo non venga raccolta la posta il sabato.
In effetti, se quel giorno, gli uffici postali risultano regolarmente aperti al pubblico - e gli utenti, oltre a svolgere le altre normali operazioni, affrancano e spediscono pure le loro missive per posta prioritaria -, in teoria, dovendo essere considerato un normale giorno lavorativo, anche quel giorno la posta dovrebbe essere raccolta e fatta partire.
Diversamente si assiste, a mio avviso, ad un'omissione - "melius", ad una serie reiterata di omissioni - del tutto ingiustificata ed irragionevole (il cosiddetto "vizio di eccesso di potere" in dottrina e giurisprudenza costanti) che, come tale, dovrebbe essere al più presto evitata, non solo nell'interesse (supremo) dei cittadini-utenti (che pagano i servizi pure di sabato), ma della stessa Pubblica Amministrazione, in conformità al combinato disposto degli articoli 3 e 97 della vigente Costituzione.
Capisco che anche qui è Italia e che pure nel Terzo millennio il cittadino "sovrano" viene considerato un suddito come ai tempi di Franceschiello: ma sarebbe ora di darsi una bella regolata anche in questo campo, visto che paghiamo sempre tutto.
Infine i francobolli: a che scopo continuare a far stampare dei bolli larghi quasi come le buste e non autoadesivi? Sempre nel famoso Terzo millennio i francobolli dovrebbero continuare ad essere di dimensioni accettabili (anche perchè, francamente parlando, in tempi come questi c'è ben poco da esagerare...), ma pure auto-incollanti (come avviene da tempo all'estero). Insomma, mica tutti possiedono una lingua spropositata e comunque non a tutti piace usarla a sproposito.
Livio Gianni Milani

 

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