LA STAMPA DI LUGLIO 2014

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Giornale di Brescia, 10 luglio 2014

Fatture false per 40 milioni, 4 arresti

Nell’operazione «cash» condotta dalle Fiamme Gialle di Chiari è coinvolto (e accusato di corruzione) anche un direttore delle Poste. Evasi al Fisco 10 milioni

Quattro aziende fittizie, un centinaio di carpentieri e muratori coinvolti, fatture false per oltre 40 milioni di euro. Sono gli ingredienti principali dell’operazione «cash»,coordinata dalla Procura ed eseguita dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Chiari, che ha portato all’arresto di quattro persone(la quinta è ancora latitante) accusate di frode fiscale per circa dieci milioni di euro. L’esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare arriva al termine delle indagini avviate nel 2012 con le perquisizioni di uffici e abitazioni dei cinque indagati. «Indagini - come evidenziano dal comando provinciale della Guardia di Finanza- che hanno consentito di sgominare una associazione criminosa dedita alla frode fiscale e radicata nei territori occidentali della nostra provincia e in alcuni Comuni limitrofi della Bergamasca». Un’associazione per delinquere che- sempre secondo la Gdf - è stata in grado di creare un «sistema di risparmio illecito» di imposte e contributi escogitato sulla «interposizione fittizia di manodopera». In parole più semplici, i cinque indagati avevano costituito alcune società «cartiere», per emettere fatture false per operazioni inesistenti .Non solo: per gli inquirenti le stesse società - attive nei territori dell’Ovest Bresciano e nel Basso Sebino Bergamasco – erano anche fittizie intestatarie di contratti di lavoro impiegati in alcuni cantieri edili. Un escamotage per creare crediti d’imposta da compensare con gli oneri contribuitivi. «Fondamentale per la perfetta affermazione del disegno criminoso - conferma il capitano delle Fiamme Gialle di Chiari, Felice Salsano - è risultata la collaborazione fornita dal direttore di un Ufficio postale, accusato di corruzione». Quest’ultimo – secondo la ricostruzione degli inquirenti - non avrebbe segnalato alla Banca d’Italia gli ingenti e anomali prelievi di denaro contante effettuati sui conti correnti postali delle società coinvolte. Stiamo parlando di circa 20 milioni di euro prelevati nel biennio 2010-12. In sostanza, dalle indagini condotte dalla Gdf di Chiari, è emersa la gestione organizzata di una vera e propria filiera di enti fittizi intestati a prestanome. Queste realtà avevano lo scopo di assumere solo formalmente personale dipendente e di fatture operazioni inesistenti a favore di una consolidata clentela di imprese. Il tutto con la preziosa compiacenza del direttore delle Poste corrotto. I reati contestati dalla Procura sono quindi l’associazione per delinquere, l’emissione e utilizzo di fatture false, l’omessa e infedele dichiarazione, l’occultamento e distruzione di scritture contabili, l’indebita compensazione e la corruzione.
e.bis.



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Brescia Oggi - giovedì 10 luglio 2014 PROVINCIA, pagina 19

IL BLITZ. Gli uomini della Guardia di Finanza di Chiari hanno scoperto un sistema di «cartiere» che da anni operava tra la Bassa bresciana e il Sebino bergamasco

Fatture false per 40 milioni, cinque arresti

Nei guai anche il direttore di un ufficio postale che avrebbe «chiuso un occhio» e non segnalato prelievi in contanti per oltre venti milioni di euro

Giuseppe Spatola
Tra le cinque persone arrestate, oltre a prestanomi e imprenditori con società «di carta», c´è pure il direttore di un ufficio postale che avrebbe chiuso un occhio e non segnalato all´antiriciclaggio 20 milioni di euro prelevati in contanti in due anni, a fronte di regali e «piaceri». A lui e agli altri quattro fermati, la Guardia di Finanza di Brescia e Chiari è arrivata dopo due anni di indagini. L´accusa per tutti è di frode fiscale, corruzione, emissione ed utilizzo di fatture false, occultamento e distruzione di scritture contabili.
Nel corso dell´inchiesta, ribattezzata «Cash» (contante), è stato scoperto un danno complessivo per l´Erario, in termini di minor gettito, di circa 10 milioni di euro, cagionato proprio da fittizi rapporti di lavoro coperti da false fatturazioni per oltre 40 milioni di euro.
Il blitz delle Fiamme gialle è scattato martedì all´alba, a conclusione di articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Brescia. I finanzieri della Compagnia di Chiari hanno così dato esecuzione all´ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del locale Tribunale, con la quale è stato disposto l´arresto delle cinque persone e numerose perquisizioni.
LE INDAGINI, avviate nel 2012, hanno consentito di sgominare l´associazione che tra la Bassa bresciana ed il basso Sebino bergamasco gestiva un giro di false fatture con società edili compiacenti.
Il sistema di «risparmio» illecito di imposte e contributi escogitato dal sodalizio era fondato, in estrema sintesi, sulla «interposizione fittizia di manodopera».
Nello specifico, attraverso le indagini condotte dai finanzieri, è stata riscontrata come la realtà era completamente diversa dall´apparenza formale: le società esistevano di fatto solo sulla carta e venivano pagate per lavori mai eseguiti. Un sistema di «cartiera» che negli ultimi anni avrebbe fatto girare sui conti delle cinque persone coinvolte almeno 40 milioni di euro. Di fatto le «cartiere», solo meri «contenitori» di operai, venivano utilizzate per la formale assunzione di maestranze, consentendo agli imprenditori effettivamente operanti sul mercato di avvalersi delle «prestazioni di servizi» fornite da queste finte società, con conseguente esonero da ogni forma di responsabilità e da ogni pendenza erariale (fiscale e previdenziale) connessa all´impiego dei dipendenti.
L´utilizzo di queste società «contenitore» aveva quindi lo scopo principale di neutralizzare il «cuneo fiscale» delle imprese che realmente si avvalevano di quella forza lavoro, attraverso la falsa esternalizzazione degli oneri tributari e previdenziali a carico delle società fittizie, prive di qualsivoglia operatività effettiva.
In buona sostanza, chi materialmente usufruiva della manodopera non versava alcun tipo di onere fiscale, previdenziale e assistenziale, il cui adempimento veniva appunto dirottato sulle società «contenitore» che avevano apparentemente assunto i dipendenti

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Brescia Oggi - mercoledì 09 luglio 2014 SPECIALI, pagina 28

E-commerce? Il futuro: non un´impressione, ma un dato suffragato da dati certi.
Secondo i numeri

E-commerce? Il futuro: non un´impressione, ma un dato suffragato da dati certi.
Secondo i numeri diffusi da Poste Italiane, per la prima volta il valore dell´e-commerce mondiale business2consumer ha superato i mille miliardi di dollari, sintomo di una crescita inarrestabile che ha coinvolto la stragrande maggioranza dei Paesi mondiali, compresa l´Italia. E proprio il nostro Paese riguardano i dati più interessanti resi noti dalla ricerca.
Secondo Poste Italiane il trend di crescita dell´e-commerce in Italia per i prossimi anni sarà del 20%, con una previsione di fatturato nel 2016 che si aggirerà intorno ai 20 miliardi di euro. Dati confermati anche dall´ottava edizione del Netcomm eCommerce Forum 2013, secondo i quali la previsione di sviluppo in Italia per quest´anno sarà del 17%, con un fatturato che si attesterebbe sugli undici miliardi di euro.
Cifre importanti che denotano un continuo aumento non soltanto degli utenti, che sempre più decidono di affidarsi agli acquisti online in nome del risparmio e della possibilità di usufruire di un´ampia scelta, ma anche delle aziende, che decidono di affidare i loro affari ai canali digitali. Così, il 2013 ha visto il verificarsi, insieme all´aumento del 50% degli utenti rispetto all´anno precedente, una nascita spasmodica di portali di e-commerce.
Sempre secondo i dati forniti da Poste Italiane, le imprese che possiedono un portale di e-commerce in Italia, rivolto al panorama internazionale, registrano un´attività di export ben tre volte superiore rispetto alle aziende non connesse in Rete. I settori del Made in Italy maggiormente richiesti nei paesi stranieri sono quello agroalimentare e quello manifatturiero. Non è un caso che questi ambiti abbiano assistito ad una esplosione di e-commerce.

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Giornale di Brescia, 07 luglio 2014
Stage in Poste Italiane
Poste Italiane seleziona neolaureati in Ingegneria gestionale per stage in diverse Regioni d’Italia: Piemonte (Torino), Lombardia (Milano), Veneto (Venezia), Emilia Romagna (Bologna), Toscana (Firenze), Lazio (Roma),Campania(Napoli), Puglia (Bari) e Sicilia (Palermo). I candidati saranno inseriti in particolare nell’organizzazione Mercato Privati di Poste Italiane che, attraverso il coordinamento della rete degli uffici postali e dei servizi di contact center, rappresenta il principale canale di accesso ai prodotti/servizi aziendali per privati,  Pmi e parte della Pubblica Amministrazione Locale. Parte degli stagisti sarà inserita nell’area commerciale e un’altra parte si occuperà invece della gestione operativa. I primi dovranno assicurare il coordinamento del processo commerciale attraverso la definizione di politiche di vendita e la diffusione di linee guida, garantendo il monitoraggio degli obiettivi commerciali e l’analisi dei flussi di vendita anche al fine di individuare eventuali azioni correttive. Oltre a ciò, è prevista la realizzazione di campagne mirate su specifici portafogli clienti e un contributo al processo di evoluzione dell’offerta. I candidati selezionati per la gestione operativa si occuperanno dal canto loro di analisi, sviluppo e monitoraggio dei processi operativi relativi ai prodotti/servizi commercializzati dagli uffici postali al fine di incrementarne l’efficienza e migliorare la qualità del servizio reso ai clienti, verificheranno la corretta applicazione della normativa analizzando eventuali criticità e individuando gli interventi coerenti con gli standard di qualità previsti. Gli stage hanno durata di sei mesi e danno la possibilità di essere successivamente inseriti in azienda.

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Giornale di Brescia, 07 luglio 2014

Poste, carenza di personale: i sindacati lanciano l’allarme
Cgil: «La qualità del servizio di consegna è scadente». Si sta pensando di aumentare i portalettere con gli esuberi del Cmp di via Dalmazia

Lettere che arrivano a giorni alterni perché il portalettere titolare non c’è e non viene sostituito. Giornali del sabato che arrivano il lunedì. Raccomandate che da sono da consegnare entro 24 ore e che invece arrivano a destinazione in tre giorni. Il servizio postale estivo lascia a desiderare, e i sindacati denunciano le sue carenze. Chi con comunicati e richieste di incontro con il prefetto, chi proclamando un mese di sciopero. A Brescia, stando ai numeri riferitici da Slp Cisl e Slc Cgil, e ufficializzati da Poste spa, mancano 80 addetti tra portalettere e sportellisti; in Lombardia 1.000 portalettere e 400 impiegati. La carenza dei postini, stimata in 50 unità, sarebbe la più grave, perché, come è stato spiegato qualche giorno fa in un comunicato dal segretario di Poste Cisl Lombardia, Giuseppe Marinaccio, «mette a rischio anche la strategica consegna delle cartelle Equitalia». La mancanza di personale allo sportello, che tra città e provincia tocca le 30 unità, riduce invece la capillarità del servizio. Per consentire agli impiegati di fruire almeno delle due settimane di ferie estive infatti, si fanno funzionare molti uffici a giorni alterni, soprattutto in luglio e agosto. Sia la segreteria bresciana Cisl che quella Cgil, pur tra differenti modalità d’azione, sono d’accordo nel chiedere che le assunzioni vengano ufficializzate quanto prima. La posizione della Cgil però è più dura, e si è concretizzata con un mese di sciopero delle ore straordinarie, proclamato in Lombardia dal 24 luglio al 23 agosto. «La qualità del servizio di consegna della posta è scadente- spiega il segretario cittadino Cgil Laura Storti -. I posti da portalettere vacanti devono essere sistemati con nuovi titolari e non con interventi straordinari dei colleghi di mesi e mesi. Il contratto prevede per i postini un massimo di 12 ore di straordinarie, ma in alcuni uffici se ne fanno anche 40 o 50. Vi pare corretto?». «Auspichiamo che il recapito venga potenziato con 50 unità entro fine estate - gli fa eco il segratario Cisl Giovanni Punzi - ma chiediamo che le risorse vengano reperite con attenzione. Oggi si  parla di potenziare i portalettere pescando tra gli addetti in esubero al Cmp di via Dalmazia, quelli che la razionalizzazione in corso deve ancora ridurre di circa 60 unità. È vero che lì opera personale qualificato, che in molti casi non può essere spedito sulla strada. Servirà molto tatto». Proprio in questi giorni l’azienda ha formalizzato il passaggio agli sportelli degli uffici del territorio di 19 operatori del Cmp. Un primo passo positivo.
Flavio Archetti

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Giornale di Brescia, 05 luglio 2014

LA PROTESTA
Mancate consegne postali in Rua Sovera

Mi ritrovo a scrivere al giornale sperando di riuscire a risolvere un grave problema con la consegna della posta in centro città, per la precisione in Rua Sovera, dove ormai da mesi ricevo la posta in modo saltuario. Ho inoltrato reclamo alle Poste (dal sito web) poiché non avevo ricevuto per 2 volte l’avviso di giacenza di una raccomandata (che fortunatamente sapevo di dover ricevere e, recuperato dal mittente il numero, l’ho ritirata all’ufficio postale dovendo per di più pagare la giacenza!). Nel reclamo chiedevo alle poste come fare per verificare se ho altre raccomandate in giacenza, ma mi han risposto con una lettera via posta (mentre io richiedevo risposta telefonica) in cui non si rispondeva alla mia domanda ma si diceva semplicemente che si sarebbe risolto il problema (facendo capire di aver risposto con una lettera standard, e quindi non affrontando il problema). Difatti in seguito il problema è peggiorato e non ho ricevuto: classe di merito inviata dall’assicurazione, due cartoline inviatemi da amici, una cartolina inviatemi da me per verificare la ricezione, 3 numeri del mensile al quale sono abbonato (mese di marzo, aprile e giugno). E chissà quale altra posta che non sapevo di dover ricevere. Ho in seguito contattato ancora il servizio reclami via web,ma nessuna risposta, al numero verde mi han detto di andare all’ufficio postale dove mi è stato detto che è inutile presentare il reclamo poiché da Roma non hanno il controllo sui portalettere. La mia paura è che non mi arrivino multe o bollette, col rischio che vadano in mora a mia completa insaputa, poiché mi è stato detto che non è possibile verificare la giacenza di multe o raccomandate con ricerca nominativa. Cosa può fare il cittadino di fronte ad un così grave disservizio? Spero di ricevere una risposta dal responsabile dei portalettere, il quale spero affronti e risolva il problema.

Lettera firmata

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Brescia Oggi - giovedì 03 luglio 2014 ECONOMIA, pagina 31

PRIVATIZZAZIONI. L´ad alla commissione Bilancio di Montecitorio
Caio: «Poste in Borsa? Serve un lavoro articolato»

ROMA - Le Poste prendono tempo in vista dello sbarco in Borsa. «Per rilevanza dell´azienda, dimensione, complessità e ambiti in cui opera», la privatizzazione «richiede un lavoro preparatorio molto articolato», ha dichiarato l´ad, Francesco Caio, in audizione alla Commissione Bilancio della Camera.
Per Caio le priorità sono il piano industriale, che sarà presentato «nelle prossime settimane», per stabilire un percorso di sviluppo del gruppo, assicurarne la solidità e rinnovare il settore postale, che «non può perdere la sua valenza sociale, ma nemmeno continuare in questo declino perenne». Caio ritiene «necessario un ripensamento del contesto regolatorio, concorrenziale e delle modalità di erogazione del servizio», dato che i costi hanno raggiunto un miliardo a fronte di 340 milioni di contributi dello Stato.
Caio mette in stand-by l´ipotesi di ulteriori investimenti in Alitalia dopo i 75 milioni di dicembre. «Logica vuole che un´alleanza rafforzi Alitalia. Se ci saranno le condizioni», afferma Caio «bisognerà trovare un equilibrio fra il nostro interesse per le sinergie industriali nella logistica e le disponibilità finanziarie».
La relazione di Caio è apprezzata come «seria e lucida» dal presidente della Commissione, Francesco Boccia, Pd, che chiede al governo di valutare uno slittamento della quotazione, prevista entro fine anno. «Sulle privatizzazioni», sostiene Boccia «non possiamo permetterci errori. Sarebbe meglio, allungare i tempi, pensando anche al 2015, piuttosto che operare male». «Se l´obiettivo è solo far cassa a breve termine allora è meglio vendere qualche decimale sui mercati di Enel, Eni o di altre aziende pubbliche già quotate», propone Boccia.
La quotazione delle Poste andrebbe archiviata per i parlamentari del Movimento Cinque stelle che, in una nota, sostengono che «svendere i gioielli di famiglia, peraltro in modo avventato e maldestro, non è la soluzione per abbattere un debito pubblico» e contestano a Caio il passato in Olivetti, Stet, Lehman Brothers.

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Giornle di Brescia, 03 luglio 2014

Dello Ufficio Postale, ipotesi trasferimento

DELLO   È giallo in paese riguardo all’eventuale trasloco dell’Ufficio postale, attualmente situato in via Roma, al civico 108. Eventuale perché, ad oggi, a parte qualche voce, non c’è nulla di concreto, nero su bianco. Secondo i ben informati Poste italiane starebbe trattando con un privato di Dello per spostare la storica sede dell’ufficio. Motivo? La necessità di una sede più ampia e adeguata. Ettore Monaco, sindaco, ha già fatto da tempo le sue mosse. Lo scorso 29 aprile (fa fede il protocollo comunale e il numero della raccomandata) il primo cittadino, sentite le voci che circolano con insistenza in paese, ha scritto a Poste italiane. Per conoscenza la lettera è stata inviata anche all’Ufficio postale di Dello. Nella lettera si legge che «da diversi giorni si è sparsa la voce di un possibile trasloco dell’Uufficio postale del capoluogo. Vista la situazione allarmante generatosi all’interno della comunità dellese, in qualità di primo cittadino sono a chiedervi cortesemente se ciò corrisponde al vero. Senza alcuna pretesa di condizionare scelte che appartengono alla libera valutazione di codesto spettabile ente, mi permetto di segnalare la necessità che la nuova collocazione dell’Ufficio tenga conto della valenza pubblica del servizio svolto in favore della collettività». In sostanza Monaco chiede se la sede prescelta sia dotata di «spazi di parcheggio e spazi esterni liberi, in grado di consentire la sosta di macchine e biciclette ».La lettera, recapitata al destinatario il 6 maggio, non ha ancora ottenuto una risposta. Il giallo potrebbe risolversi presto. Poste Italiane, infatti, ci ha anticipato che «nei prossimi giorni è previsto un incontro con il sindaco, per fornire aggiornamenti sull’ipotesi di trasferimento dell’ufficio postale». Mtm