LA STAMPA DI AGOSTO 2015
Giornale di Brescia, 28 agosto 2015 Mazzata sui “piccoli”: posta a giorni alterni per tredici Comuni Valcamonica La Scheda Commissione europea. |
CORRIERE DELLA SERA Domenica 23 Agosto, 2015 La Lente Poste, pronto il programma di emissioni da 2 miliardi Francesco Caio, l’amministratore delegato di Poste Italiane, ha voluto completare anche l’ultimo passaggio in vista della quotazione attesa i primi giorni di novembre, mercati permettendo. Affiancato dal direttore finanza Luigi Ferraris, ha aggiornato il nuovo programma di emissioni obbligazionarie Emtn (Euro medium term note) registrato alla Borsa di Lussemburgo dove saranno quotati i futuri bond del gruppo della consegna postale: in tutto vale 2 miliardi. Il gruppo ha così blindato anche questo capitolo prima dell’Ipo. Sebbene i mercati obbligazionari siano contraddistinti da elevata volatilità (soprattutto in vista del possibile rialzo dei tassi da parte della Fed), la società vuole essere pronta, una volta quotata a Piazza Affari, a usufruire di tutti gli strumenti finanziari per fare provvista sul mercato. La privatizzazione prevede che l’offerta in Borsa di una quota fino al 40% sia tutta in vendita, destinata quindi a non portare liquidità nelle casse dell’azienda. La regia del programma è stata affidata a Banca Imi e Bnp Paribas. Bisognerà invece aspettare settembre per conoscere il nome con cui il Tesoro, socio al 100% del gruppo, riempirà la casella nel board di Poste, lasciata vuota da Antonio Campo dall’Orto che lo scorso 6 agosto è stato nominato direttore generale della Rai. |
Giornale di Brescia, 12 agosto 2015 PEZZOTTA: COLPA DI BONANNI - TORRI: SIAMO TRASPARENTI Il rude bergamasco tale si è confermato. Rude ma chiaro. Intervistato a proposito dello scandalo sui maxi compensi di alcuni vertici nazionali della Cisl, l’ex segretario generale Savino Pezzotta non ha dubbi: «I guai - ha detto - sono iniziati con Bonanni», ovvero il suo successore mal digerito da Pezzotta, che qualche anno fa - nel giro di una notte - annunciò le sue dimissioni lasciando a sua volta il posto ad Annamaria Furlan, attuale numero uno cislino. La vicenda, in sintesi estrema, è questa: nei giorni scorsi un sindacalista di Verona ha fatto un elenco di funzionari cislini con compensi eccessivi. Fra i citati, il caso di Ermenegildo Bonfanti, (segretario generale dei Pensionati) con uno stipendio da 225mila euro. Il sindacalista di Verona autore della denuncia è stato espulso dalla Cisl,ma poi sui giornali è scoppiata la storia. La Furlan non ha smentito con nettezza che alcune cifre siano reali, anche se ha assicurato interventi di ridimensionamento e trasparenza. «Da lei - dice Pezzotta - mi sarei aspettato una presa di posizione più netta, che dicesse: chi ha fatto il furbo è fuori dalla Cisl, se gli stipendi sono stati aumentati senza tener conto dei nostri regolamenti, chi l’ha fatto deve restituire quei soldi». E invece? «Invece questa sua reazione mi sembra un modo per galleggiare. Non voglio accusare Bonanni di niente, però quei problemi sono iniziati in quel periodo e la Furlan - dice Pezzotta nell’intervista – lo sa...». Bonanni prima di andar via è passato da uno stipendio di 267mila euro nel 2010 a 336mila nel 2011... «Fate voi i conti», commenta Pezzotta che ricorda al cronista di Lettera43 che il suo ultimo stipendio (ottobre 2006) era stato di 3.183 euro al mese. La vicenda - dolorosa – intacca l’anima cislina. Enzo Torri, segretario dell’organizzazione bresciana, in una nota chiede «chiarezza» e ricorda che, da anni, «i nostri stipendi sono on line». Se andate su www.cislbrescia.it e aprite la cartella sulla Segreteria - ricorda Torri - «chiunque può vedere il mio stipendio, quello dei miei colleghi e degli operatori che lavorano nell’organizzazione». Verificato. Torri prende 2.585,14 euro al mese, i componenti della Segreteria 2.165,87. E quindi, aggiunge il segretario bresciano, «i comportamenti scorretti vanno verificati e perseguiti. Dico subito però che queste posizioni, individuate a quanto sembra a livelli molto precisi e circoscritti, non possono essere usate per gettare fango su un’organizzazione fatta di persone che ogni giorno fanno sindacato con passione ed impegno». Parole ovviamente condivisibili. Va però aggiunta una considerazione: i sindacati (confederali e padronali, anche l’Aib per intenderci) fanno «fatica», per usare un eufemismo, a rendere pubblici i propri bilanci, come invece fanno le aziende. Essendo libere associazioni ne hanno facoltà, intendiamoci, a poiché sono associazioni del tutto particolari, che della trasparenza dovrebbero farne un valore, non si comprende perché non dovrebbero – tutte - rendere pubblici i propri bilanci. |
CORRIERE DELLA SERA Mercoledì 12 Agosto, 2015 Poste, l’offerta parte a metà ottobre Sul mercato fino al 40% del capitale ROMA Il ministero dell’Economia e Poste Italiane hanno depositato in Consob il filing (letteralmente, un tomo di 796 pagine) per la quotazione in Borsa del gruppo guidato da Francesco Caio. È il nuovo passo ufficiale verso il collocamento, dopo le delibere del consiglio di amministrazione e dell’assemblea di Poste dello scorso 31 luglio. Ieri, oltre alla domanda di approvazione del prospetto informativo da parte di Consob, è stata presentata a Borsa Italiana la richiesta di ammissione alla quotazione delle azioni di Poste Italiane sul mercato telematico. |
Brescia Oggi - sabato 01 agosto 2015 PROVINCIA, pagina 23 |
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Brescia Oggi - sabato 01 agosto 2015 ECONOMIA, pagina 28 ROMA Poste italiane corre verso la Borsa con utili raddoppiati nel primo semestre. Risultati che ottengono anche il placet del premier Matteo Renzi. L´utile del semestre vola a 435 milioni di euro, contro i 222 milioni dello stesso periodo dello scorso anno, mentre i ricavi ammontano a 16 miliardi (+7%). Bene soprattutto il comparto assicurativo, i cui ricavi sono in aumento del 10,9% a 11,2 miliardi, e in quello finanziario, con ricavi per 2,9 miliardi: i due comparti meno tradizionali hanno più che compensato l´attesa flessione dei ricavi per corrispondenza (-6,5% a 1,9 miliardi), indotta principalmente dalla riduzione dei volumi sulla corrispondenza (-11,8%), comunque in rallentamento rispetto al primo semestre dell´anno scorso (-9%). Significativa, peraltro, la crescita dei ricavi del comparto pacchi in aumento del 4,4% rispetto al 2014 e pari a 280 milioni. I servizi postali e commerciali registrano comunque una perdita operativa di 89 milioni (contro quella di 36 milioni del primo semestre 2014), che però è stata «mitigata dalle azioni di contenimento dei costi». Sono dati «davvero molto positivi», ha commentato Renzi, ricordando quella che ha definito «una operazione di vera spending review, perchè con la modifica del servizio universale otteniamo un risparmio da 100 milioni l´anno per il contribuente». Il premier si riferisce al provvedimento dell´Agcom che disciplina le nuove modalità del servizio universale. Con questo biglietto da visita, la società guidata da Francesco Caio, che ha parlato di «risultati incoraggianti in tutti i settori», si prepara alla quotazione in Borsa, per cui ieri sono stati compiuti altri passaggi formali. Il cda e poi l´assemblea hanno deliberato la domanda di ammissione alla quotazione e varato il nuovo statuto per adeguare il gruppo alla qualifica di società quotata. Sono stati poi nominati i due nuovi consiglieri, Umberto Nicodano e Chiara Palmieri. Può ora partire la fase esecutiva del processo di quotazione, che porterà sul mercato una quota fino al 40% entro l´anno (per un incasso stimato di circa 4 miliardi). L´attesa è ora per la bozza del prospetto informativo, che dovrebbe arrivare alla Consob entro la prima decade di agosto. |