LA STAMPA DI NOVEMBRE 2015
30 novembre 2015 Poste, l’azienda cambia ma dimentica mission e lavoratori Sono 234 i posti di lavoro cancellati da Poste Italiane nel bresciano negli ultimi cinque anni. Siamo passati da 2523 dipendenti del 2001 ai 2289 di quest’anno. Quasi 1000 in me no rispetto al 1990 quando i lavoratori postali nel nostro territorio erano 3255. I dati sono stati diffusi nel corso del convegno promosso dal sindacato dei Postali Cisl di Brescia per riflettere e discutere sulla metamorfosi dell’azienda degli ultimi anni. |
Il FattoQuotidiano.it Il bilancio della quotazione in Borsa del gruppo è deludente per lo Stato: sul mercato solo il 35,3% del capitale contro il 38,2% massimo: gli istituti del consorzio hanno rinunciato a un pezzo del loro compenso che doveva arrivare dal diritto ad acquistare titoli a loro riservati al prezzo di collocamento (greenshoe) Arriva il bilancio definitivo del collocamento di Poste Italiane. E per via XX settembre l’intera operazione si conferma un affare imbarazzante dove anche le banche collocatrici sono costrette a mettere~una pezza comprando titoli sul mercato nei primi trenta giorni di quotazione. A conti fatti, il Tesoro ha infatti intascato appena 3,1 miliardi, 600 milioni in meno delle previsioni più ottimistiche (3,7 miliardi) nonostante il prezzo di saldo al quale è stata venduta la società che raccoglie il risparmio degli italiani per conto della Cassa depositi e prestiti. Complice il deludente andamento iniziale del titolo, anche le banche del consorzio di collocamento hanno dovuto rifare i conti. |
Giornale di Brescia, 21 novembre 2015 Approfitto della vostra rubrica per porre una domanda al Direttore delle Poste di Brescia ed avere se possibile una risposta concreta e di buon senso. Mi capita spesso (e non credo di essere il solo) di trovare nella cassetta della posta di casa l’avviso di giacenza presso la sede di via Gambara di raccomandate che il postino non ha potuto recapitarmi direttamente in quanto in casa non c'era nessuno. Orbene, come mai tali raccomandate non vengono depositate per il ritiro da parte degli interessati presso la sede postale di quartiere o di zona? Come mai il cittadino è costretto a recarsi in stazione (chi ha avuto tale esperienza sa quanto tempo si perde e a quali file bisogna assoggettarsi) per ritirare le missive? Mi pare una domanda e una richiesta ragionevole. Come tante volte succede nei servizi pubblici si capovolge ciò che dovrebbe essere la funzione del medesimo e cioè soddisfare le esigenze del cittadino. In questo caso è evidente che tale presupposto è esattamente rovesciato. Giovanni Fornoni Brescia |
Giornale di Brescia, 21 novembre 2015 |
Giornale di Brescia, 18 novembre 2015 Ghedi senza Ufficio postale, e il Comune? Dal 9 novembre, come anticipato dal GdB, Ghedi è senza ufficio postale: 20.000 abitanti, aeroporto militare tra i più importanti d'Italia,eppure nessuno se ne preoccupa. Non se ne preoccupano il Sindaco e la Giunta che pronti a impedire con ogni mezzo l'ingresso in Ghedi dei profughi di guerra siriani, nulla hanno da dire e da fare sulla sospensione del servizio postale. Non se ne preoccupa l’amministrazione provinciale delle Poste Italiane spa che, dopo la sua quotazione in Borsa del 27 ottobre, ritiene di non avere nessun obbligo verso quei ghedesi che, pur sottoscrivendo in modo significativo i suoi certificati di deposito devono, adesso, sobbarcarsi il viaggio a Leno per incassare la pensione e ritirare le raccomandate. Caro Signor Sindaco era così difficile prestare per un mese a Poste Italiane spa un locale del Comune per effettuare almeno il servizio di accettazione/distribuzione delle raccomandate e l’erogazione delle pensioni? Ne diamo tanti di locali di proprietà comunale gratis a terzi, Italcarni compresa! Certo, un mese ( forse magari due) passerà presto ma quale termometro usa Lei per misurare la qualità della vita del suo paese e dei suoi concittadini?. |
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BresciaOggi, 19 novembre 2015 BRESCIA Gentile direttore, vorrei approfittare di questa rubrica di «Lettere al direttore» per porre una domanda al direttore delle Poste di Brescia e vedere se possibile una risposta concreta e di buon senso. Mi capita spesso (e non credo di essere il solo) di trovare nella cassetta della posta di casa l’avviso di giacenza presso la sede di via Lattanzio Gambara di raccomandate che il postino non ha potuto recapitarmi direttamente in quanto in casa non c’era nessuno. Orbene,come mai tali raccomandate non vengono depositate per il ritiro da parte degli interessati presso la sede postale di quartiere o di zona? Come mai il cittadino è costretto, addirittura obbligato, a recarsi solo e soltanto nell’ufficio situato in zona Stazione (chi ha avuto tale esperienza sa quanto tempo si perde e a quali file bisogna assoggettarsi) a ritirare le missive? Mi pare una domanda e una richiesta ragionevole. Come tante volte succede nei servizi pubblici si capovolge ciò che dovrebbe essere la funzione del medesimo e cioè soddisfare le esigenze del cittadino. In questo caso è evidente che tale presupposto è esattamente rovesciato. Giovanni Fornoni |