LA STAMPA DI NOVEMBRE 2012

Brescia oggi - mercoledì 28 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 24

LUMEZZANE. La razionalizzazione avanza
Poste, si cambia Trasloco obbligato e disagi per molti
Pieve diventa solo commerciale e si annunciano code e ingorghi

Fabio Zizzo
C´è anche l´ufficio postale di Lumezzane Pieve nell´elenco dei nove recapiti territoriali "tagliati" dai vertici di poste italiane spa nell´ambito della riorganizzazione regionale del servizio. Ma ben prima della decisione definitiva, in realtà gli utenti che tutti i giorni si presentano agli sportelli di via De Gasperi arrivando da Pieve, Piatucco, Gazzolo, Fontana e Renzo per pagare bollettini e vaglia e riscuotere la pensione si erano già abituati al cambiamento nel febbraio scorso, quando l´ufficio era stato convertito a favore dei servizi per le imprese.
In ogni caso, fino a oggi sono state comunque garantite le prestazioni ordinarie come il pagamento di bollettini, raccomandate e utenze varie e la possibilità di spedire e ricevere prodotti, quindi il disagio è stato limitato. L´unica novità è stata quella a carico dei pensionati, i quali hanno dovuto spostarsi sulle altre due filiali, quelle di Sant´Apollonio e San Sebastiano, per ricevere il loro trattamento economico. Ma con il nuovo provvedimento attuato dai "piani alti" dell´azienda, nei prossimi giorni verrà meno anche la possibilità di effettuare i pagamenti ricorrenti. In pratica, per qualsiasi operazione postale normale si vorrà fare non si potrà più raggiungere la sede di Pieve, che rimarrà attiva solamente per le imprese dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 19.
A questo punto è più che ovvio prevedere disagi sensibili per un terzo dei cittadini residenti nela zona, che ora dovranno per forza recarsi allo sportello di via Martin Luther King a San Sebastiano (aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.25 alle 19.10 e sabato dalle 8.25 alle 12.35) o in via XXV Aprile a Sant´Apollonio (dal lunedì al venerdì dalle 8.15 alle 13.45 e sabato dalle 8.15 alle 12.45). Un disagio che riguarda non solo il tempo per gli spostamenti in orario di lavoro ma anche la viabilità, visto che i due uffici sono già carenti di parcheggi, e adesso dovranno anche affrontare l´"esodo" di numerosi utenti.

Brescia Oggi - martedì 27 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 25

ALTO GARDA. La "razionalizzazione" degli uffici postali è ormai realtà. Penalizzati i residenti dei piccoli centri
poste, sono tagli dolorosi: Bogliaco e Campione nei guai
Per gli abitanti delle due frazioni si annunciano disagi e viaggi impegnativi: a Tremosine sulla strada della Forra, oppure a Gargnano sulla Gardesana

Luciano Scarpetta
L´ufficio postale di Bogliaco ha chiuso per "tagli". La stessa sorte è toccata a quello ...
Addio agli uffici postali di Campione e di Bogliaco: i tagli colpiscono duro l´alto Garda, e i residenti cominceranno a subirne le conseguenze anche nelle più banali incombenze della vita quotidiana.
poste ITALIANE ha definito i recenti tagli degli uffici una "razionalizzazione programmata dei costi", ma per piccoli centri come quelli dell´alto Garda si tratterà, alla resa dei conti, di un aumento esponenziale dei disagi. Soprattutto per le persone più anziane, impossibilitate a recarsi autonomamente agli sportelli per ritirare la pensione o pagare le bollette domestiche.
Erano 16, secondo le previsioni iniziali di poste italiane, gli uffici postali da chiudere nella nostra provincia, ma alla fine, dopo le inevitabili proteste dei Comuni e delle organizzazioni sindacali, il numero si è ridotto a 9 chiusure.
A farne le spese sono quelli situati in località principalmente montane, zone che d´ora in poi si vedranno comunque private di un servizio pubblico essenziale.
NE SANNO QUALCOSA proprio gli abitanti di Campione sul Garda, frazione a lago del Comune di Tremosine. Qui, come a Bogliaco di Gargnano, è stato chiuso l´ufficio postale e ora, per i circa 120 abitanti del borgo, ci sarà solo l´inconcepibile imbarazzo della scelta: optare per la strada della Forra e raggiungere l´ufficio di Tremosine (11 chilometri tutt´altro che rettilinei), oppure decidere se andare a Limone (8 chilometri) o a Gargnano capoluogo (11 chilometri). Tutti tragitti non proprio agevoli, soprattutto nei mesi estivi, quando spostarsi in auto e poi trovare un parcheggio è sempre estremamente difficile.
A Tignale la scure dei tagli non si è abbattuta, ma i periodici disservizi (chiusura degli uffici postali a causa di disguidi tecnici, aggiornamenti dei sistemi e corsi di formazione di varia natura) rendono la situazione a volte insostenibile.
"PER NOI A GARGNANO - commenta il sindaco Gianfranco Scarpetta - è andata bene a metà. Fortunatamente l´ufficio postale della frazione di Navazzo (a circa 600 metri di quota e distante 8 chilometri dal capoluogo) è rimasto in servizio. Peccato per Bogliaco".
Che fare? "Nei prossimi giorni - puntualizza Scarpetta - ho in programma un incontro con il Direttore provinciale degli uffici: cercheremo di valutare alcune soluzioni per attenuare i prevedibili disagi nell´ufficio postale di Gargnano Come Amministrazione stiamo valutando per gli abitanti delle frazioni di Bogliaco, Zuino, Fornico e Villavetro, la possibilità di istituire un bus navetta, soprattutto nei giorni di ritiro della pensione".

Brescia Oggi - martedì 27 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 22

DARFO BOARIO. L´azienda non cambia idea
Poste, Gorzone è out e ora i correntisti traslocano i conti
Sono già 95 i clienti intenzionati a cambiare deposito per protesta

Non hanno potutto nulla il sindaco Ezio Mondini, le sigle sindacali e soprattutto i cittadini di Darfo Boario che hanno firmato la petizione per il mantimento del servizio. poste italiane non ha cambiato l´idea contenuta nel nuovo piano di riorganizzazione aziendale, e l´ufficio postale di Gorzone - oltre mille utenti e svariati chilometri quadrati di copertura - chiuderà.
La comunicazione ufficiale è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo una lunga riunione e l´estremo tentativo del sindaco e della consigliera Doralice Piccinelli di persuadere Pio Violante, direttore delle poste Brescia 2. La chiusura ci sarà, nonostante le ripetute garanzie fatte degli amministratori darfensi al dirigente di poste italiane a proposito delle sistemazioni necessarie per adeguare la sede agli standard.
"Abbiamo tentato il tutto per tutto - spiega mortificata Doralice Piccinelli - per evitare questo provvedimento. Il sindaco ha messo sul tavolo della trattativa la massima disponibilità pur di tenere aperto lo sportello, ma i vertici aziendali ci hanno fatto capire che si tratta soprattutto di esigenze di razionalizzazione".
Comunque, una contromossa di protesta che certamente fara pensare l´azienda postale c´è già stata: durante l´incontro il direttore Violante ha ricevuto anche una lettera firmata da ben 95 correntisti della sede gorzonese i quali se la sede abbasserà le serrande sposteranno i rispettivi conti postali alle banche. "Questo proposito - spiega il comitato per la difesa della posta di Gorzone - non è un ricatto ma una decisione sostenuta dalla constatazione che un´azienda così insensibile ai bisogni dei clienti non può essere in grado di difenderne gli interessi".
Secondo il cronoprogramma il servizio cesserà in dicembre lasciando a piedi molte famiglie e soprattutto molti anziani della frazione che saranno costretti a rivolgersi a Darfo, Boario e a Erbanno. "Il direttore - conclude Piccinelli - ha anticipato al sindaco che lo richiamerà; ma temiamo che non ci saranno colpi di scena". E.FLO.

Brescia Oggi - sabato 24 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 24
DARFO BOARIO. Le previsioni si avverano
Gorzone, posta ko ma sindaco e utenti ci provano ancora
In campo una lettera al Prefetto e anche la "fuga" dei conti correnti

Anche se attesa, la notizia è arrivata con l´effetto di un colpo basso sulla scrivania del sindaco: l´ufficio postale di Gorzone di Darfo chiuderà. Ezio Mondini, che nel tardo pomeriggio di giovedì era stato avvisato della decisione di poste italiane, prima ha accusato il colpo, poi ha scritto alla Prefettura. Si apre quindi un nuovo capitolo della vicenda dello sportello della frazione finito nella black list di poste italiane pochi mesi fa, e rimasto finora al centro di una lunga trattativa che ha visto scendere in campo oltre al Comune le organizzazioni sindacali e gli abitanti del paese, firmatari di una petizione che chiedeva la permanenza del servizio.
Ora, dopo mesi di incontri e discussioni, sembra essere arrivata la sentenza definitiva. Inutile, quindi, la protesta-mobilitazione dei tanti utenti della sede di Gorzone. La reazione del sindaco Mondini è stata immediata: la lettera alla Prefettura è partita già nella giornata di giovedì, e nel testo il primo cittadino ha espresso la propria contrarietà alla scelta sollecitando un intervento tempestivo. E pare che l´effetto sia stato positivo. Perchè a fronte di una decisione già presa, poste italiane ha chiesto a Mondini un incontro che si terrà a Brescia lunedì.
Come dire che forse uno spiraglio c´è ancora. "Ci auguriamo che ci possa ancora essere un ultimo margine di trattativa", ha commentato Doralice Piccinelli, consigliere comunale di maggioranza e portavoce del Comitato per la difesa delle poste di Gorzone. La chiusura annunciata quindi potrebbe non essere una scelta definitiva? Da queste parti sperano tutti di sì. "Avevamo anche offerto la disponibilità per una sistemazione dello spazio - prosegue Doralice Piccinelli - perchè la chiusura sarebbe davvero un grave danno per il paese. Molti utenti hanno già anticipato che se lo sportello chiuderà davvero sposteranno per protesta i loro conti correnti in banca. E noi siamo pronti a raccogliere le firme di tutti coloro che prenderanno davvero questa decisione a sostegno di un servizio troppo importante". E.FLO.

Brescia Oggi - sabato 24 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 23
REMEDELLO. Rabbia della frazione Sotto
"poste soppresse: anche i sindacati hanno gravi colpe"
Il sindaco Francesca Ceruti insorge "Non ci arrendiamo alla chiusura"

Il giorno dopo il "verdetto" di poste Italiane esplode la rabbia degli 800 abitanti di Remedello Sotto che si ritroveranno presto senza un servizio ritenuto strategico. Comprensibile la delusione del sindaco Francesca Ceruti che si è battuta in prima persona per salvare l´ufficio postale della frazione. "Sopprimerlo - spiega - è stata una decisione presa in modo arbitrario senza convocare un tavolo di concertazione. La petizione sottoscritta da 500 persone è stata giudicata carta straccia da poste Italiane che evidentemente aveva già deciso restando sorda alla voce delle comunità che in fondo sono anche i loro clienti".
Emblematico il tentativo del sindaco di avviare un confronto. "Quando ho cercato un interlocutore - racconta Francesca Ceruti -, mi sono ritrovata da sola. Le mie lettere non hanno ricevuto neppure una risposta da poste Italiane, evidentemente troppo occupata- rimarca il sindaco con una punta di amara ironia - a vendere libri e oggetti regalo o smart phone. Un imprenditore di buon senso non avrebbe mai chiuso l´ufficio. Il monte movimenti dello sportello ne giustificava ampiamente l´apertura senza contare che la società ha privato di un servizio fondamentale un consistente bacino di utenza ultrasessantacinquenne". Nella frazione non c´è una banca, un´edicola, solo un negozio di alimentari. "Facile immaginare - continua Francesca Ceruti cosa vuol dire ritirare la pensione e pagare le utenze per gli anziani senza dipendere da altri. Sono delusa per l´atteggiamento dei sindacati che si sono preoccupati di trattare singolarmente perseguendo il proprio interesse, senza curarsi dei cittadini, anzi usandoli. È il loro metodo che non condivido". Il sindaco promette battaglia. "Continuerò a chiedere conto a poste Italiane delle decisioni che pesano sulla mia gente. Non mi arrendo. Finora ho perso una battaglia, ma non intendo perdere la guerra. C´è ancora tanto da dire e da fare per salvare l´ufficio di Remedello Sotto". E.TR.

Brescia-Oggi, 23 novembre 2012

Chiudono nove uffici postali
La scure dei tagli sul Bresciano

SERVIZI E TERRITORIO. Sull'accordo sindacati divisi: firmano Cgil e Cisl, non accettano Uil e Ugl. Decise le sedi ormai destinate ad essere totalmente dismesse E in altri cinque sportelli locali saranno ridotti i giorni di apertura

Le Poste rivedono i tagli degli uffici e raggiungono un'intesa con le organizzazioni sindacali (che però si dividono, a favore Cisl e Cgil, contro Uil e Ugl) sulla rioirganizzazione del servizio in Lombardia. Nel Bresciano, l'intesa riduce da 16 a 9 le chiusure e 5 gli uffici in cui verrà applicata una riduzione dei giorni di apertura. La chiusura riguarda Calvagese, Ludriano, Remedello Sotto, Bogliaco di Gargnano, Campione del Garda, Gorzone di Darfo, Lumezzane Pieve, Nozza di Vestone e Ponte Zanano di Sarezzo. La riduzione del numero dei giorni di apertura, non meno di tre per settimana, colpirà invece Coniolo di Orzinuovi, Corticelle di Dello, San Pancrazio di Palazzolo, Bione e Livemmo di Pertica Bassa. In questi ultimi paesi, le Poste ricorreranno al personale del settore commerciale per indivuduare nuovi clienti ai quali offrire altri servizi della società, con l'auspicio che ciò aumenti il "volume d'affari" di queste piccole sedi e si possano creare condizioni di redditività tali da favorire il ritorno ad un orario normale, una verifica verrà fatta entro i primi sei mesi del prossimo anno. "Un accordo faticosamente raggiunto - spiega Giuseppe Marinaccio, segretario generale Poste Cisl Lombardia - sottoscritto con realismo e senso di responsabilità dalla Cisl, Cgil e Cisal, al quale non hanno aderito le altre tre organizzazioni sindacali che, con posizioni di precostituita contrarietà, avrebbero consentito all'azienda di procedere con il programma di chiusura degli 83 uffici inizialmente proposti in Lombardia". "La chiusura dei 16 uffici postali avrebbe creato disagi soprattutto agli anziani residenti in zone disagiate. La concertazione portata avanti dalla Lega Nord e dai sindacati con poste italiane ha scongiurato almeno in parte il pericolo" commenta Ettore Monaco, sindaco di Dello, responsabile provinciale enti locali della Lega Nord. Aggiunge, Fabio Rolfi, segretario provinciale del Carroccio: "È comprensibile la razionalizzazione dei costi ma non può essere fatta a discapito dei servizi ai cittadini. Abbiamo difeso gli interessi di chi vive in periferia, in piccole frazioni o nelle valli e che è impossibilitato a spostarsi agevolmente".

Giornale di Brescia, 23 novembre 2012
Poste: il piano tagli salva 7 uffici su 16

Cala la mannaia: addio a nove uffici su sedici
Conclusa la trattativa sulla chiusura di 16 uffici postali tra città e provincia. Si salvano quelli di via Lamarmora (in città), Pilzone d'Iseo, Coniolo di Orzinuovi, Corticelle Pieve, Navazzo di Gargnano, San Pancrazio e San Colombano (Collio).
Giorni contati per Remedello di Sotto, Gorzone (Darfo), Ludriano di Roccafranca, Calvagese, Bogliaco di Gargnano, Campione del Garda (Tremosine), Nozza di Vestone, PonteZanano di Sarezzo e Lumezzane Pieve.

Si è conclusa poche ore fa, con la firma di un accordo tra Poste Italiane e i sindacati Slp Cisl, Sic Cigil e Failp Cisal, la lunga trattativa sulla possibile chiusura di 16 uffici postali sparsi tra città e provincia. L'esito, non troppo consolante perchè comunque è il compimento di un altro passo verso la riduzione dei servizi, non è stato siglato da Uil Poste, Confsal Com.Ni e Ugl Com.Ni. Complessivamente nel Bresciano gli uffici "salvi" sono sette, mentre nove smetteranno l'attività entro fine anno. Una sorta di decisione "salomonica" quindi, con qualcuno che ha motivo di esultare per aver salvato il servizio di casa sua, e altri che si rammaicano per averlo perso definitivamente.
Gli sportelli che hanno evitato la mannaia sono quello cittadino di via Lamarmora e quelli di Pilzone d'Iseo, Coniolo di Orzinuovi, Corticelle Pieve di Dello, Navazzo di Gargnano, San Pancrazio di Palazzolo e San Colombano di Collio. Quelli che in base all'accordo hanno i giorni contati sono a Remedello di Sotto, Gorzone di Darfo Boario, Ludriano di Roccafranca, Calvagese della Riviera, Bogliaco di Gargnano, Campione del Garda di Tremosine, Nozza di Vestone, Ponte Zanano di Sarezzo e Lumezzane Pieve. Gli uffici destinati a funzionare anche in futuro lo faranno comunque a singhiozzo, vale a dire a giorni alterni, con tre aperture settimanali. Per i sindacati sottoscrittori il risultato non è disprezzabile, soprattutto considerato che la posizione iniziale della spa a partecipazione pubblica era la chiusura di tutti i 16 presidi, senza distinzioni.
"Dopo 15 mesi di interruzione delle relazioni con l'azienda - spiega Giovanni Punzi, segretario di Slp Cisl Brescia - il lungo sciopero messo in atto dalle nostre organizzazioni ha avuto il pregio e sortito l'effetto di riportare a un clima più sereno. L'accordo è frutto di un atteggiamento realista e responsabile, considerato che l'intesa prevede un abbattimento del 38% delle chiusure previste inizialmente, ridotte da 83 a 51 in tutta la Lombardia. In più questo patto è in linea con il decreto Scajola, che nel 2008 ha fissato in tre chilometri la distanza massima di un ufficio, all'interno del Comune, dal 75% delle residenze".
Niente soddisfazione ma piuttosto malcontento, per chi ha subito la soppressione. "La chiusura dello sportello di Remedello Sotto - protesta il sindaco Francesca Ceruti - è un'operazione ad esclusivo vantaggio dell'azienda, anche se poi buona parte del loro sostentamento arriva dalle tasche dei cittadini. Mi rammarica di non aver mai potuto avere un confronto serio con la controparte, oltre al fatto che la nostra frazione in questo modo rimane priva di qualsiasi servizio".
Positivo, al contrario, il risultato a Pilzone d'Iseo. "E'una cosa molto buona - commenta il sindaco Riccardo Venchiarutti - e premia la mobilitazione e la determinazione della gente e della nostra Amministrazione per salvare il prezioso presidio".
f. a.

CISL Brescia 22 novembre 2012

Poste: intesa tra azienda e sindacati. Salvi in Lombardia 32 uffici postali

Poste Italiane rinuncia alla chiusura di 32 uffici postali in Lombardia. E’ il risultato della trattativa e dell’accordo tra l’azienda e le organizzazioni sindacali di categoria Cisl, Cgil e Cisal raggiunto nella tarda serata di ieri. “A Brescia – spiega Giovanni Punzi, Segretario provinciale dei Postali Cisl – non chiuderanno gli uffici di Brescia (Succursale 19) e Pilzone. Confermato nell’attuale configurazione di servizio l’ufficio di Provaglio Val Sabbia. Verranno razionalizzati ma non chiuderanno gli uffici di Coniolo, Corticelle Pieve, San Pancrazio Bresciano, Navazzo e San Colombano di Collio. L’ufficio postale di Lumezzane Pieve verrà riconvertito in ufficio Posta Impresa. Chiuderanno invece gli uffici di Gorzone, Calvagese della Riviera, Ludriano, Campione del Garda, Nozza, Bogliaco e Remedello Sotto”.

Un’intesa importante che mette fine ad una lunga fase di interruzione delle relazioni industriali dovuta alle politiche di gestione della dirigenza di Poste Italiane che aveva cercato di imporre un piano di riorganizzazione penalizzante per i cittadini e per i lavoratori.

Inizialmente il piano di Poste Italiane prevedeva nella nostra Regione 83 chiusure: l’accordo le ha ridotte a 51. “I contenuti dell’intesa – aggiunge Giuseppe Marinaccio, Segretario regionale della Slp Cisl – sono in linea con il decreto Scajola del.2008 che prevede l’operatività di almeno un ufficio postale nel 96% dei comuni italiani e distanze minime della popolazione residente compatibili con le esigenze dei cittadini nei piccoli comuni”.

“Va inoltre sottolineato che pur in presenza di 51 chiusure di uffici postali – aggiunge Marinaccio – viene salvaguardata l’occupazione ed al personale coinvolto verrà garantita un’applicazione negli uffici più vicini, oppure, a domanda volontaria, in altri uffici per il potenziamento di realtà con maggiori attività. Non bisogna dimenticare che in alcuni uffici postali di importanti Comuni della Lombardia permangono purtroppo difficili condizioni operative per la grave e persistente carenza di personale alla sportelleria”.
Cisl, Cgil e Cisal hanno ottenuto l’impegno aziendale a ricercare una maggiore collaborazione con gli enti locali interessati, attraverso apposite convenzioni e sinergie.

Giornale di Brescia, 17 novembre 2012

Uffici postali: via Lamarmora e Pilzone per ora salvi

Sono iniziate con una doppia buona notizia le trattative tra i sindacati e la dirigenza di Poste Italiane,impegnati in questi giorni e per le prossime settimane in una serie di incontri che hanno
l'obiettivo di ridefinire il quadro delle chiusure degli uffici postali lombardi.
"La questione bresciana è partita con il segno positivo - spiega il segretario Slp Cisl Giovanni Punzi -. Nella prima sessione di confronto abbiamo ottenuto la salvaguardia degli uffici di via Lamarmora e della frazione iseana Pilzone, che quasi certamente manterranno anche per il futuro il medesimo orario e i giorni di apertura osservati in questi ultimi mesi". Un risultato iniziale che fa ben sperare rispetto all'atteggiamento della spa a partecipazione pubblica, ma non lascia del tutto sereni gli animi, visto che le realtà provinciali coinvolte nella ridiscussione della "razionalizzazione" sono in totale 16. Per gli altri 14 quindi? "Si entrerà nel merito delle singole situazioni - precisa Punzi - valutando i flussi di lavoro e i bacini d'utenza serviti dalle varie Poste".

Brescia Oggi, 17 novembre 2012

RSU NELLE poste
CISL E CGIL ESPRIMONO SODDISFAZIONE PER I RISULTATI

Slp-Cisl e Slc-Cgil di Brescia esprimono soddisfazione per il responso del voto per il rinnovo delle Rsu di poste Italiane. La Slp dichiara di aver ottenuto oltre il 50% dei voti, con 10 seggi su 20 alla Filiale 1, 5 su 11 alla Filiale 2 e 2 su 8 al centro di meccanizzazione.
Giudizio positivo anche dalla Slc per un risultato che "premia l´organizzazione con il 23% delle preferenze".

Bresciaoggi - sabato 10 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 31

Poste, la politica dei tagli va e Gorzone ha poche speranze

DARFO BOARIO. Lo temono le stesse organizzazioni sindacali impegnate nella trattativa
Il lungo confronto sulle chiusure si chiuderà a fine novembre e solo allora si conoscerà la sorte di un servizio molto frequentato

Eletta Flocchini
A volte una lunga trattativa lascia spazio a sbocchi positivi. Non sembra però che si possa dire altrettanto relativamente al confronto in atto su un servizio pubblico darfense: secondo i sindacati, nonostante i tentativi siano ancora in corso l'ufficio postale di Gorzone verrà probabilmente chiuso. «Proveremo fino all'ultimo - assicura Massimo Poiatti della segreteria Slc Cgil di Valcamonica e Sebino - ma c'è il rischio concreto di non riuscire a salvare lo sportello». Le organizzazioni sindacali di categoria di Cgil e Cisl lavorano da settimane per risolvere la questione del piano di riordino aziendale avanzato quest'estate da Poste italiane, e che prevedeva, lo ricordiamo, la chiusura di oltre un migliaio di uffici. L'unico in Valcamonica è proprio quella della frazione darfense. Il quarto, secondo l'ordine d'importanza di Poste italiane, all'interno della stessa cittadina, collocato in fondo alla lista dopo Darfo, Boario ed Erbanno. L'amministrazione comunale di Ezio Mondini aveva immediatamente cercato di sollecitare un ripensamento da parte dell'azienda, evidenziando l'importante servizio prestato a quasi 1.300 utenti. Servizi postali, pensioni (più di un centinaio gli anziani interessati), conti correnti, investimenti di risparmi. La sede di Gorzone aveva già dovuto subire una riduzione delle giornate di apertura, arrivando nei mesi scorsi a quella definitiva di sole due mattine settimanali (martedì e giovedì). «Purtroppo - proseguono i sindacati - Poste italiane ha dato disponibilità a mantenere aperta solo la sede di Pilzone d'Iseo, che si trovava nella stessa condizione di Gorzone. Ma su quest'ultimo caso non si sono espressi. E bisognerà capire se potremo recuperarlo». La spola tra Valcamonica e Milano per le due sigle sindacali continua ogni settimana. E a preoccupare in questo caso è anche la collocazione del terminale postale: «Purtroppo la sede in questione - spiega Poiatti - presenta alcune criticità che non aiutano nella trattativa. Riguardano le norme di sicurezza: il locale si trova praticamente a ridosso della strada principale, con un ingresso pericoloso; ha un impianto di riscaldamento ancora elettrico e inoltre l'ambiente interno non è conforme. Sono tutti aspetti a concorrono a penalizzarne il destino. Faremo comunque altri tentativi nella speranza di garantire la sopravvivenza di questo presidio che è e resta importante per le esigenze della popolazione. A fine novembre la trattativa con Poste italiane dovrebbe chiudersi, e allora vedremo cosa saremo riusciti a ottenere».

Brescia Oggi - sabato 10 novembre 2012 PROVINCIA, pagina 24

OSPITALETTO. L´aggressione ieri mattina davanti alle poste. I carabinieri ammanettano il bandito, un 58enne bergamasco

Ferisce e rapina una donna
postino e passante lo catturano

Di Ghedi la vittima del malvivente: è rimasta ferita alla mano, colpita da un taglierino Contusi anche i due uomini che si sono gettati sul rapinatore impedendo la fuga

Franco Mondini
Il bandito è stato poi arrestato dai carabinieri FOTOLIVE| L´ufficio postale di ...
Ha aggredito una quarantenne di Ghedi all´ingresso delle poste di Ospitaletto, le ha strappato la borsetta che conteneva denaro e nella colluttazione l´ha anche ferita ad una mano destra. La signora Marzia (le autorità non hanno reso noto il cognome) è stata medicata, cinque i giorni di prognosi mentre la fuga del bandito, Alessandro Suardi, 58enne di Albano Sant´Alessandro, paese della bergamasca, non è riuscita.
UN POSTINO 44enne di Brescia e un passante di Ospitaletto sono corsi in aiuto della donna e hanno inseguito il bandito che stava per raggiungere una moto e prendere il largo. Suardi, che avrebbe agito da solo calandosi un casco da motociclista sulla testa con visiera scura per non essere riconosciuto ha cercato di divincolarsi, colpendo con dei calci ad una gamba il portalettere e al volto con pugni e manate il passante.
Anche per loro visita al Pronto soccorso e prognosi di tre e sette giorni, nulla di grave per fortuna per i due coraggiosi che hanno agito nonostante il malvivente fosse armato di taglierino. Quando la pattuglia dei carabinieri ha raggiunto le poste di Ospitaletto dopo che era stato avvertito il "112", postino e passante erano ancora avvinghiati al bandito che cercava in ogni modo di sottrarsi alla cattura.
Secondi preziosi che sono stati decisi per i carabinieri, impegnati nel servizio anti-rapine, che hanno così potuto arrestare il bergamasco.
I militari hanno recuperato la borsetta, sequestrati il taglierino e il casco con il quale il bandito si era coperto il volto. I carabinieri e i passanti si sono complimentati con i due improvvisati e coraggiosi "colleghi" che non hanno esitato a gettarsi all´inseguimento del bandito per impedirgli la fuga. Suardi è stato invece portato in caserma e in mattinata condotto in carcere.

 

sito a cura della Segreteria Territoriale SLP CISL di Brescia -  email slpbs@tin.it
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