LA STAMPA DI SETTEMBRE 2013

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Eco di Bergamo,  21 settembre 2013
Poste Italiane condannate: sentenza sui buoni fruttiferi

«Con sentenza depositata dal Tribunale di Bergamo in data 30 luglio 2013, ottenuta a sei mesi dal deposito del ricorso ex art. 702 bis cod. proc. civ., un associato Federconsumatori Bergamo, difeso dal legale esterno, avvocato Guido Vicentini, ha finalmente visto concludersi la sua odissea nei confronti della società Poste Italiane Spa».
«L'associato, aveva acquistato nell'anno 1998, dei buoni postali fruttiferi i quali riportavano a tergo la condizione "Buono P.F. serie AF: l'importo raddoppia dopo 9 anni e 6 mesi e triplica dopo 14 anni…". Allo scadere dei quattordici anni, il consumatore, recatosi all'ufficio postale di emissione per il ritiro della somma triplicata, si vedeva apporre il rifiuto delle Poste le quali sostenevano che, essendo intervenuta una modifica nella normativa statale, l'importo non poteva essere triplicato, bensì solo raddoppiato».
«A seguito del deposito del ricorso ex art. 702 bis cod. proc. civ. avanti il Tribunale di Bergamo, il Giudice Designato depositava sentenza con la quale accoglieva il ricorso presentato dal nostro associato, condannando la società Poste Italiane Spa al pagamento del triplo della somma riportata sul buono postale fruttifero affermando sia la legittimazione passiva in capo a Poste Italiane Spa sia la prevalenza delle diciture che figurano sui buoni postali fruttiferi con cui viene specificato il regime degli interessi, sulle condizioni, non conformi, fissate dal decreto ministeriale anteriore all'emissione di detti buoni».
«Infatti, ha concluso il magistrato "quanto riportato sui buoni costituisce il patrimonio informativo in base al quale il singolo si è determinato alla sottoscrizione ritenendo la convenienza dell'affare per cui legittimamente confida che il contratto sarà disciplinato in accordo con le diciture su di essi". Federconsumatori esprime soddisfazione per il risultato conseguito nell'interesse dei Consumatori e invita coloro che si ritrovassero nelle condizioni descritte a rivolgersi ai propri sportelli per ottenere quanto è loro dovuto».

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Nuvolento, Poste sugli scudi

Brescia Oggi - giovedì 19 settembre 2013 PROVINCIA, pagina 19

POSTE ITALIANE ha premiato gli uffici postali che hanno raggiunto risultati di eccellenza nell´offerta dei servizi alla clientela. Riconoscimento importante per l´ufficio di Nuvolento, che ha conseguito il migliore risultato nella raccolta netta globale. Premiati anche gli uffici di Leno, Berzo Demo, Trenzano e Darfo.

Congratulazioni ai colleghi e agli uffici.
Questa notizia evidenzia che la realtà bresciana si sta riscattando nelle graduatorie regionali e nazionali che spesso Poste Italiane presenta ai propri dipendenti!

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Brescia Oggi  - martedì 10 settembre 2013 CRONACA, pagina 11

I DATI. Nel 2012 tagliati quasi 400 mila euro rispetto al 2011
Loggia, la posta costa un milione di euro all´anno
Dall´ufficio spedizioni partono ogni giorno 500 lettere, per un totale annuo di circa 200 mila

Silvana Salvadori

Ogni anno partono dalla Loggia circa 200.000 lettere. Fra posta ordinaria, raccomandate, invii elettronici e pacchi, l´ufficio spedizione all´interno del Protocollo generale in piazza Loggia 3 ha il suo bel da fare per spedire e imbustare ogni giorno oltre 500 missive. Nel calcolo non è compreso tutto ciò che riguarda il settore Vigilanza, ovvero gli atti giudiziari che per obblighi di legge devono essere spediti con modalità che ne consentano la notifica e quindi sono lavorati direttamente dagli uffici di via Donegani. Per le spedizioni postali di entrambi i settori, nel 2012 la Loggia ha impegnato un milione e 59.461 euro, quasi 400 mila euro in meno rispetto all´anno precedente. Un taglio che, come per quanto riguarda fax e stampanti, rientra nella contrazione della spesa corrente e che dovrebbe riflettersi anche sul prossimo bilancio comunale in approvazione entro la fine del mese.
IL TANTO CONTESTATO «Decreto del fare», approvato ad agosto, prevede inoltre l´obbligo della pubblica amministrazione di avvalersi delle caselle di posta certificata (Pec) in sostituzione alle "vecchie" (e costose) raccomandate almeno nelle comunicazioni con commercianti e artigiani che per legge devono averle attivate entro il 30 giugno. Questo dovrebbe agevolare un´ulteriore taglio alle spese di spedizione e proprio delle raccomandate che sono le più costose.
In attesa che la tecnologia mandi definitivamente in pensione lettere, francobolli e cartoncini verdi, il Comune di Brescia si appresta ad aggiudicare il servizio di raccolta, smistamento, trasporto e distribuzione a domicilio degli invii postali, esclusi gli atti giudiziari, fino al 30 aprile 2015. La gara per l´affidamento si è già svolta a maggio, ma tuttora gli uffici stanno verificando la congruità dell´offerta della ditta aggiudicatrice (si aggiudicava l´appalto chi offriva il prezzo più basso). Nel frattempo, poiché la corrispondenza non si può certo fermare, l´incarico è stato affidato in via provvisoria a Tnt Post, il primo operatore privato in Italia che ha vinto anche l´appalto del Comune di Milano.
L´IMPORTO complessivo biennale presunto del servizio stimato dal Comune è di poco meno di 400.000 euro iva esclusa. Secondo il capitolato tecnico allegato al bando di gara, la Loggia prevede di spedire nel biennio 274.000 lettere in posta ordinaria, 46.500 raccomandate con prova di consegna, 13.000 raccomandate semplici, 63.000 di posta massiva con invio elettronico (si tratta di lettere create e spedite online e consegnate in formato cartaceo dal gestore del servizio) e 13.000 pacchi di libri. Il 60 per cento degli invii è previsto per destinazioni in città, il resto fuori dai confini della Leonessa.
Ma, conti alla mano, si nota come la maggior parte delle spese postali sostenute dal Comune riguardino invece gli atti giudiziari in uscita da via Donegani. La Polizia Locale in un anno eleva in media circa 180.000 verbali di contravvenzione, di questi solo la metà viene contestata direttamente o notificata con preavviso (la multa lasciata ad esempio sotto il tergicristallo e che si ha 15 giorni di tempo per pagare), il resto è spedito a casa di chi è stato "beccato" in contravvenzione. Con notevolissimi costi, aumentati per ben due volte nel giro di un anno grazie al ritocco verso l´alto delle tariffe operato da Poste Italiane. La tabella dell´operatore di servizi postali indica che per spedire un atto giudiziario il costo minimo è di 7.20 euro, con un peso fino a 20 grammi. Ma se a ricevere la cartolina verde dalle mani del postino non è il diretto interessato, i costi lievitano ancora. Perché in questo caso l´amministrazione è costretta ad inviare la Comunicazione di avvenuta notifica (Can) se a ritirare la raccomandata è un famigliare, o di avvenuto deposito (Cad) se in casa non c´è nessuno idoneo al ritiro, che fanno lievitare il prezzo di 3.60 nel primo o di 4.30 euro nel secondo caso. Si arriva quindi a spendere quasi 12 euro, nel peggiore dei casi, per un solo verbale. E questi sono costi che non si possono tagliare per il Comune, pur rientrando nella spesa corrente.
IN TEORIA, ANCHE i costi di spedizione del verbale sono a carico del destinatario e quindi dovrebbero rientrare in cassa. In pratica, però, oltre ad essere costi che il Comune deve anticipare in ogni caso, non è così scontato riuscire a recuperarli. La stima è che circa un terzo di queste rimarranno lettera morta o diventeranno lavoro per Equitalia. Per evitare che accada, a settembre il Comune spedirà altre 20.000 lettere di avviso al mancato pagatore - procedura in atto solo da un paio d´anni - per ricordargli che a breve la sua multa verrà iscritta a ruolo e che quindi poi se la dovrà vedere con l´ente esattore.

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Giornale di Brescia, 09 settembre 2013
Preso il ladro dei Postamat
Quarant’anni, romeno, aveva messo a segno numerosi colpi a Brescia e Bergamo. Una forchetta come strumento di «lavoro»

PISOGNE È stato preso dai carabinieri in flagranza di reato l'artefice dei furti ai postamat. Lo tenevano d'occhio da qualche tempo. Ne conoscevano già il volto, perché precedentemente era stato immortalato nei filmati dei circuiti di video sorveglianza degli sportelli di prelievo che aveva preso di mira,mettendo a segno numerosi colpi sia in provincia di Brescia sia in provincia di Bergamo. Così il ladro dei postamat, un rumeno quarantenne, è stato preso ieri dai carabinieri della stazione di Pisogne,colto in flagranza di reato mentre ritirava l’ultimo bottino allo sportello del paese sebino. Il suo unico mezzo di «lavoro» era... una forchetta. L’uomo conosceva bene la «cash trapping», come viene chiamata la rudimentale, ma assai proficua, tecnica di manomissione agli sportelli di bancomat e postamat. Il ladro, infatti, era solito inserire nella fessura di fuoriuscita delle banconote un piccolo congegno, assai simile a una forchetta. Il malcapitato cliente, ignaro di essere la vittima dell'imminente furto, procedeva con l'operazione di prelievo allo sportello, ma la fessura di distribuzione delle banconote richieste rimaneva bloccata. Il malvivente attendeva quindi l'allontanamento del cliente per procedere al recupero del bottino, forzando la fessura di distribuzione del contante per intascare i soldi rimasti intrappolati nella morsa. Lo stesso metodo che tante volte aveva funzionato è stato messo in pratica sabato pomeriggio, ma allo sportello del postamat di Pisogne il quarantenne rumeno ha trovato la sorpresa. Quella dei carabinieri, infatti, era una presenza che certo non si aspettava. Dopo essere stato colto in flagranza di reato, l'uomo è stato accompagnato nella caserma del paese sebino per essere infine condotto nel carcere cittadino di Canton Mombello a disposizione dell'autorità giudiziaria.
Federica Bonetti