LA STAMPA DI LUGLIO 2011

Giornale di Brescia, 26 luglio 2011

Pisogne Preso al Postamat clonatore di tessere

Attrezzatura da clonazione sequestrata dai Cc

PISOGNE
Questa volta è il Postamat ad entrare nel raggio d'azione dei clonatori di tessere e carte di credito per il prelievo di contanti. I malvivente di turno è uno straniero dell'Est.
È accaduto sabato sera in via Antica Valeriana, dove si trova l'Ufficio postale con l'attiguo sportello automatico. Che è stato scelto come bersaglio di turno dai malviventi, certamente un paio, che hanno piazzato lo skimmer per rubare i numeri di codice delle bande magnetiche delle tessere personali e il pannello con la microtelecamera attivata per riprendere la digitazione dei codici segreti sulla tastiera. Attrezzi realizzati artigianalmente, ma perfettamente funzionanti. A scombinare il piano, finito carte quarantotto, è stata la segnalazione di un cittadino che ha notato l'anomalìa e si è rivolto ai carabinieri.
I militari, al comando del maresciallo Giovanni Olivieri, si sono così appostati a distanza utile per tenere d'occhio il Postamat. Ci sono rimasti fino a quando hanno notato lo sconosciuto avvicinarsi per recuperare i pannelli piazzati ad arte. Lo hanno preso con le mani sugli «arnesi da lavoro» e lo hanno portato via. Immediatamente sono state ispezionate le adiacenze alla ricerca del complice, che si ritiene fosse in zona ed è riuscito ad allontanarsi.
Una volta in caserma, sono stati effettuati accertamenti sui filmato della telecamera di sorveglianza piazzata sul Postamat. Immagini che hanno confermato la presenza dell'indagato allo sportello della Posta e l'attività a seguire.
In nottata è così scattato l'arresto per il 26enne V. N., di nazionalità bulgara, che è stato processato per direttissima. Per lui condanna a 10 mesi di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale applicato in quanto incensurato. È tornato in libertà, con l'auspicio che a questo primo «peccato» non ne seguano altri

Giornale di Brescia – 20 luglio 2011

Pezzaze Proteste contro le Pt

Dal Consiglio comunale il sindaco Sergio Richiedei lancia un appello ai concittadini: «Non disertate gli esercizi che sono sul territorio perché si corre il rischio di perderli del tutto». Non un è invito campanilistico, ma la presa d'atto di una realtà che di giorno in giorno si fa sempre più difficile. Lo spunto per l'intervento del sindaco è scaturito dalla decisione di Poste Italiane di ridurre ancora di un giorno, portandolo così da tre a due giorni la settimana, l'apertura dell'ufficio della frazione di Lavone. In Pezzaze centro l'ufficio è aperto tre giorni la settimana.
La decisione delle Poste al Consiglio comunale è apparsa alquanto singolare anche perché, è stato asserito, diminuire l'offerta di servizi nel periodo estivo, specialmente nei piccoli Comuni che contano sull'afflusso turistico, equivale ad indebolire ulteriormente le potenzialità di un territorio. Partendo da questa considerazione, il Consiglio di Pezzaze ha votato all'unanimità un ordine del giorno che è stato inviato poi alle diverse amministrazioni e organizzazioni. Con esso è viene messa in evidenza la netta contrarietà al provvedimento, che per quanto riguarda l'alta Valle Trompia, oltre a Lavone, coinvolge Brozzo di Marcheno e Magno di Gardone. g. rus.

Brescia Oggi . Mercoledì 20 Luglio 2011 PROVINCIA, pagina 29

IN VALTROMPIA. Dall'inizio del mese tre sportelli valligiani «montani» aprono due soli giorni alla settimana grazie a un accordo che è stato firmato anche dai sindacati

Poste, Pezzaze alla battaglia degli orari

Una mozione consiliare unanime preme su Prefettura e politici e l'augurio è che si possa creare una cordata tra i comuni coinvolti

Edmondo Bertussi
Nell'intesa si parla eufemisticamente di «razionalizzazione» negli «uffici monooperatore che, sulla base dei dati dell'operatività media giornaliera presentano una contribuzione ai ricavi di filiale percentualmente marginale». Un linguaggio aziendale asettico, come si è sottolineato ancora a Pezzaze, che non tiene conto della specificità dei piccoli paesi montani, delle difficoltà di accesso soprattutto per i tanti anziani e di altri fattori; in barba alle «unanimi disposizioni per il sostegno dei piccoli comuni miranti alla promozione e al sostegno delle attivi
tà economiche, sociali e ambientali approvate recentemente dall'aula della Camera».
Così ricorda e recita la mozione approvata all'unanimità, su proposta del sindaco Sergio Richiedei, dal consiglio di Pezzaze; che proprio non ci sta all'ultima stretta postale. Sempre Richiedei ha spiegato in aula che c'era stato un preavviso dalle poste solo il 3 giugno, seguito il 15 da una riunione di tutti i sindaci interessati con i responsabili regionali del servizio in occasione del quale davanti a tutto è stato messo l'accordo coi sindacati.
E adesso? Pezzaze ci riprova inviando la mozione a prefetto, parlamentari e autorità, e sperando di attuare una azione comune insieme agli altri comuni colpiti.

Brescia Oggi - Sabato 16 Luglio 2011 PROVINCIA, pagina 23

ROCCAFRANCA. La misura estiva fa discutere

L'ufficio postale è a mezzo servizio Ludriano in apnea

La riduzione degli orari di apertura penalizza soprattutto le aziende

Massimiliano Magli
Trovare una soluzione alternativa venendo incontro alle esigenze di cittadini già logorati da endemici disagi, poteva essere un'occasione per rilanciare l'immagine di un servizio minato dal black out sul sistema informatico costato meno di un mese fa la paralisi di quasi tutti gli sportelli bresciani. Invece poste Italiane non ha cambiato idea: l'Ufficio postale di Ludriano è andato in ferie.
NELLA FRAZIONE di Roccafranca sono stati ridotti drasticamente gli orari di apertura degli sportelli. A pagare dazio sono soprattutto le aziende storicamente concentrate a Ludriano. Ma anche gli utenti ordinari si sentono cittadini di serie B.
Gli appelli a mantenere aperto lo sportello a tempo pieno sono però caduti nel vuoto.
Il risultato è che fino al 18 settembre l'ufficio resterà aperto soltanto tre giorni alla settimana: dal martedì al giovedì, dalle 8.30 alle 14, rimanendo chiuso il lunedì, venerdì e sabato.
Alla richiesta di spiegazioni i responsabili dell'ufficio hanno indirizzato gli utenti alla direzione delle poste che avrebbe verificato una scarsa affluenza allo sportello già lo scorso anno.
Muove da qui la decisione di ridurre gli orari, il tutto con qualche inevitabile disagio per gli utenti.
ANALOGO INTERVENTO in altri 33 Comuni bresciani, con l'avvertenza che tale intervento sarà limitato esclusivamente alle municipalità che hanno in dote almeno due uffici.
E' il caso di Ludriano: al «part-time» del proprio servizio fa fronte il funzionamento a pieno ritmo dell'ufficio di Roccafranca, che potrà supplire nelle giornate di lunedì, venerdì e sabato.
Dunque super lavoro per i dipendenti del capoluogo che tuttavia, anche a fronte del periodo estivo, non sembrano accusare troppo la ricaduta in termini di lavoro aggiunto.

Giornale di Brescia – 14 luglio 2011

Il percorso: quando una lettera prende il volo

Come fa una lettera spedita dalla Val Camonica a raggiungere la Sicilia? L'abbiamo chiesto a Franco Scapin, responsabile provinciale del Recapito per le Poste Italiane.
«Se, per esempio, si utilizza la Posta prioritaria - ha spiegato - il percorso è semplice. Entro il primo pomeriggio tutte le cassette della posta della provincia vengono svuotate. La corrispondenza, attraverso dei furgoncini, viene convogliata nel Centro di meccanizzazione postale di Brescia (uno dei tre della Lombardia, al servizio anche di Bergamo e Mantova), dove delle macchine la preparano per essere inviata su gomma in Lombardia e dintorni o via aerea nel resto d'Italia. Sì, perché verso mezzanotte all'aeroporto di Montichiari atterranno 12 aerei che vengono svuotati della loro posta e ricaricati in 60/90 minuti. Così dall'aeroporto di arrivo la corrispondenza raggiunge su gomma i Centri di meccanizzazione e di distribuzione e quindi, grazie ai portalettere, le case». Questo con una precisazione: da marzo, anche nella nostra provincia, la posta (quotidiani esclusi) non viene più consegnata il sabato mattina. Un passo indietro dell'azienda che gli utenti, ovviamente, hanno avvertito.

Vive a Malonno la «famiglia dei portalettere»

A quanti anni ha iniziato a distribuire la posta? «A quanti anni ho iniziato? Ma io sono nata portalettere». Con fare deciso e sguardo appassionato la signora Luigia (che di cognome fa Zaina) alla domanda più semplice, risponde così: «Sono sempre stata portalettere. Pensi che da piccolissima andavo con mia mamma, a sua volta portalettere, casa per casa a distribuire la posta. E mi piaceva tantissimo».
Luigia, che ora di anni ne ha quasi (lei sottolinea bene «quasi») 80, di confidenza con lettere, raccomandate e cartoline ne ha parecchia: per le Poste, seguendo le orme di mamma Antonietta, che ha fatto la portalettere per ben 42 anni, ha lavorato una vita. Prima accompagnando l'adorata mamma, della quale parla con stima e nostalgia, poi con la sorella Maria, insieme all'ufficio di Malonno, fino all'età della pensione. Ma anche oltre. Da questo lavoro, che per lei «non è solo un lavoro», non si è infatti mai staccata: oggi, che passa le giornate con amiche e famigliari, rivive le «gite» nei racconti del figlio. Sì perché la passione è stata tramandata: Massimo Chiappini, il suo figlio maschio, fa il portalettere, come la mamma, la nonna e la zia.
Speciale, vien da sè, è questa famiglia: da tre generazioni vive infatti la storia delle Poste. Quante cose sono cambiate dai tempi della nonna... E della mamma: «Altro che Punto nuova - commenta orgogliosa la signora Luigia - io andavo a piedi a distribuire la posta. Con il sole, la pioggia, la neve. E a quei tempi quando nevicava, nevicava davvero». Oltre al «nodo» meteo, due erano le criticità che il portalettere, decine di anni fa, doveva affrontare ogni giorno. La prima, se la ricorda bene Luigia, concerneva i numeri civici «che una volta non c'erano». La seconda i cognomi: «Nei paesi piccoli tutti si chiamavano allo stesso modo». Il problema era sempre lo stesso: recapitare le lettere al giusto destinatario. «Quando avevo dei dubbi tra omonimi chiamavo tutti a raccolta - racconta l'anziana -. Se si trattava di una richiesta di pagamento se la svignavano tutti e alla fine la busta non era mai di nessuno. Se invece, in rarissimi casi, i soldi andavano presi, tutti se la contendevano».
Di questo lavoro, importante filo conduttore delle vite della sua famiglia, Luigia ha sempre apprezzato più del resto l'aspetto umano. «Conoscevo - commenta -, anzi conosco tutti a Malonno». Lo conferma il figlio portalettere, oggi in servizio a Edolo: «Mia mamma è il "libretto di gita" del paese. Tanto è vero che, quando lavoravo a Malonno e avevo un dubbio la chiamavo sempre. Tuttora - commenta sorridendo - ha un giro di amicizie che fa paura». La gente di lei si fidava molto: «Alcuni anziani - rivela la donna - mi chiedevano addirittura di portargli a casa la pensione. Tutti erano ospitali con me - aggiunge colei che in paese è stata un punto di riferimento -. Alcuni mi offrivano un frutto, altri addirittura il pranzo. Altri ancora si confidavano o mi chiedevano una mano se erano malati o infermi; una mano che io ho sempre dato a tutti molto volentieri».
Ripensando al passato, la signora Luigia, vedova da ben 45 anni, non può essere che orgogliosa di se stessa: «Ha mandato avanti la famiglia da sola - rivela il figlio Massimo - facendo un lavoro molto duro e impegnativo. Sempre con il sorriso sulle labbra». Sì, perché a Luigia questo lavoro piace tanto davvero: lei e Massimo sperano che la tradizione della famiglia continui. «Ho una figlia di 22 anni - racconta il 40enne - che spero non spezzi la catena. Convincerla sarà difficile...».
Barbara Bertocchi

In 700 a una «gita» da 4 mln di chilometri

Quello di Edolo - nel quale Massimo Chiappini, il figlio maschio della signora Luigia, lavora - è uno dei 23 Centri di distribuzione della posta attivi nella nostra provincia. Gerarchicamente dipende dal Centro di Breno (che è «primario», come altri 10 nel Bresciano), «ma dal punto di vista operativo - ci ha spiegato Franco Scapin, responsabile provinciale del Recapito per Poste Italiane - è autonomo». Molto esteso è il territorio che serve: «Ci spostiamo da Malonno al Tonale, o meglio fino a L'Aprica», ci ha detto il responsabile del Recapito del Centro Dario Gazzoli, di casa a Breno. Ben 14 sono i portalettere che ogni giorno lo percorrono in lungo e in largo al volante di nuovissime Panda per distribuire giornali, corrispondenza e volantini.
Sebbene sia «autonomo», il Centro di Edolo, come si può immaginare, è un nodo di una rete composta, nel Bresciano, da 23 Centri di distribuzione della posta: 11 «primari» e 12, come quello di Edolo, «secondari». Una rete che fa affidamento sul lavoro di 700 portalettere capaci di compiere, a bordo di una flotta composta da Fiat Panda, Piaggio Liberty 125, biciclette e 5 auto elettriche, 4,2 milioni di chilometri l'anno.
Gli strumenti del portalettere, dai tempi della signora Luigia, sono molto cambiati: i «casellari» in legno sono stati sostituiti da «moderni casellari - ci ha spiegato Scapin - che consentono al portalettere di ordinare la posta per via e numero civico».
Ed entro il 2012 tutti i portalettere avranno un palmare «funzionale a tenere sotto controllo i prodotti a firma». La tecnologia investe quindi anche questo settore, troppo spesso noto per servizi a singhiozzo, soprattutto in estate. b. b.

Giornale di Brescia, 12 luglio 2011

Poste, nuovo black out per l'allacciamento «bis»

Le Poste di piazza Vittoria, ieri interessate dal black out

Le poste di nuovo in tilt? Questa mattina il nervosismo di decine di utenti in coda davanti agli sportelli dell'ufficio di piazza Vittoria ha fatto pensare a una ricaduta del sistema informatico adottato il mese scorso da Poste Italiane per modernizzare il servizio. Invece era un falso allarme. O meglio, un problema momentaneo.
Gli sportelli sono rimasti chiusi per un paio d'ore e i computer hanno dato segni di black out dalle 11 al primo pomeriggio, ma il problema si è risolto abbastanza rapidamente (se si considera la tempistica, quantificabile in sette giorni, del guaio precedente) e nella seconda parte della giornata le operazioni sono state eseguite senza problemi particolari. Cosa è successo? La spiegazione, anche questa volta, ci è stata fornita dal tempestivo interessamento dei sindacati postelegrafonici Cgil e Cisl della nostra città.
«Durante il vasto black out del mese scorso - hanno spiegato i segretari Alberto Sinico e Giovanni Punzi - l'ufficio di piazza della Vittoria era rimasto tra i pochi a funzionare senza intoppi, perché escluso dall'allacciamento alla nuova piattaforma informatica, incaricata di gestire le operazioni postali di tutta Italia.
Ieri mattina anche piazza Vittoria si è adeguata al moderno sistema telematico e per qualche ora ha pagato dazio al delicato passaggio. I contrattempi comunque si sono risolti abbastanza rapidamente».
Con questa operazione, che oltre a piazza della Vittoria ha riguardato qualche decina di piccoli uffici sparsi per la nostra provincia, tutto il Bresciano ha così compiuto l'atteso salto di qualità.
«Ora però attendiamo la stessa attenzione per le condizioni di carenza numerica del personale - rilanciano i segretari sindacali - visto che tra Brescia e provincia quantifichiamo una mancanza di circa 200 persone, tra impiegati e portalettere».

Poste, «anagrafe» per gli stranieri

Uno «Sportello amico» in Posta per avvicinare il servizio d'anagrafe e renderlo più accessibile. Frutto di un accordo tra il Comune di Brescia e Poste Italiane, l'innovazione è resa possibile dalla tecnologia informatica. Primi a sperimentarla in questi giorni sono i cittadini stranieri, non più obbligati a passare dal Comune per la dichiarazione di rinnovo della dimora abituale per il rinnovo del permesso di soggiorno.
Per fine agosto è annunciato l'avvio della normale certificazione anagrafica: in posta si potranno chiedere certificato di nascita e di residenza, di cittadinanza, di morte, di stato di famiglia potendo contare sull'ampia dislocazione e sul diverso orario degli sportelli, che restano aperti anche il sabato e, in vari casi, dal lunedì al venerdì fino alle 19.
Lo «Sportello amico» è segnalato all'ingresso dell'ufficio postale e al suo interno con una scritta in evidenza: se ne trovano una cinquantina in città e 103 nell'insieme in provincia, su circa 300 recapiti delle Poste. Il servizio per gli stranieri è una novità assoluta in Italia, la certificazione anagrafica in Posta arriva invece a Brescia dopo un primo avvio in altre città capoluogo. I nuovi servizi postali comportano per l'utente un piccolo costo aggiuntivo (2 e 2,5 euro rispettivamente) ma rappresenteranno per molti una facilitazione importante.
«Sviluppare i servizi per semplificare il rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadini è uno degli obiettivi assunti fin dall'inizio del mandato», ha detto il vice sindaco Fabio Rolfi, annunciando in Loggia l'importante accordo stabilito con Poste Italiane, ieri rappresentate dai dirigenti Enrico Menegazzo e Giuseppe De Benedittis. e. n.

Poste, case vendensi... solo a italiani

Poste Italiane mette in vendita una ventina di immobili di sua proprietà in varie città, con asta pubblica «a offerta segreta in aumento».
A Brescia, stando al bando pubblicato sul sito di Poste, la vendita riguarda 5 alloggi liberi di un edificio di via Tiziano, a S. Polo. E proprio un passaggio del bando ha innescato la polemica. Perché? Il disciplinare di gara, riportato su www.poste.it, indica tra i requisiti («previsti dalle norme vigenti per non incorrere nella decadenza dal diritto all'assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica», si legge nel documento) per partecipare alla gara, se si tratta di «persone fisiche», la cittadinanza italiana. Un particolare che ha fatto subito scattare la protesta della Cgil di Brescia e dell'Asgi. Che hanno preso carta e penna e scritto una lettera all'Unar, l'Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali del Dipartimento pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri chiedendo «di esprimere un parere in merito e di formulare una raccomandazione». Cgil e Asgi ritengono l'atto «discriminatorio» e sottolineano che «il disciplinare contrasta con il fatto che nella normativa vigente la mancanza della cittadinanza italiana non determini la decadenza del diritto all'assegnazione degli alloggi di Erp». «Poste Italiane mette all'asta le sue case ma esclude gli immigrati dalla possibilità di acquistarle - commenta Damiano Galletti, segretario della Cgil di Brescia -. Una situazione inaccettabile che ha anche il sapore della beffa, visto tutti i soldi che gli immigrati versano alle Poste, 30 euro per ogni domanda, per la spedizione delle pratiche riguardanti il rinnovo dei permessi di soggiorno». p. greg.

Brescia Oggi - Martedì 12 Luglio 2011 CRONACA, pagina 8

PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Un accordo con il Comune consente agli uffici d'intervenire su pratiche importanti

Da fine agosto i certificati si possono chiedere in posta

I cittadini stranieri, nel presentare la richiesta del permesso di soggiorno, possono ottenere il rinnovo della dimora abituale

Angela Dessì
La vera rivoluzione scatterà a fine agosto quando in posta si potranno richiedere anche i certificati anagrafici, ma già da oggi la nostra città fa un primo passo verso il tanto agognato processo di modernizzazione e semplificazione della pubblica amministrazione. Grazie all'accordo siglato tra il Comune di Brescia e poste Italiane, infatti, i cittadini stranieri residenti in città che richiederanno il premesso di soggiorno negli uffici postali della provincia potranno contestualmente presentare anche il modulo di dichiarazione di rinnovo di dimora abituale. Un bel risparmio di tempo e di energie, che consentirà di bypassare un'operazione prima di esclusivo appannaggio degli sportelli comunali. Un notevole traguardo anche per Brescia, che con l'avvio di questo progetto di e-government, si qualifica come la prima città italiana a sperimentare la procedura all'interno del programma «Reti Amiche» voluto dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e per l'Innovazione Renato Brunetta.
«Se si pensa a quanto è cambiato il sistema delle relazioni tra il cittadino e la pubblica amministrazione in questi ultimi anni si può davvero parlare di una trasformazione epocale - commenta il vicesindaco e assessore comunale a Decentramento Fabio Rolfi - . Sino a tre anni fa i certificati si potevano richiedere solo in Broletto: oggi invece un cittadino può scegliere se recarsi ad una delle cinque anagrafi decentrate, stamparli comodamente da casa grazie alla Carta Regionale dei Servizi o addirittura, tra pochissimo, ritirarli in Posta».
«LA RETE specializzata che abbiamo costruito con il posizionamento sul territorio nazionale e provinciale dello "Sportello Amico" ha proprio l'obiettivo di avvicinare sempre più il singolo cittadino all'amministrazione, un obiettivo che continueremo a perseguire anche in futuro con la possibilità data all'utente di pagare i bollettini direttamente ai portalettere» precisa il responsabile di poste Italiane per la Lombardia Enrico Menegazzo, che sottolinea come sugli oltre 300 uffici postali provinciali ben 103 siano già inseriti nella rete di e-government e circa 50 collocati proprio nel Comune di Brescia.
E se anche, almeno per questa estate, i vantaggi connessi all'inserimento della rete postale nello svolgimento delle pratiche amministrative riguarderanno «solo» il modulo di dichiarazione di rinnovo della dimora abituale, da settembre la partita si farà ancora più interessante tanto più alla luce del fatto che «la pratica dei certificati anagrafici potrà essere estesa su scala nazionale» precisa il responsabile dell'Area Nord della Direzione grandi imprese e Pa di poste Italiane Giuseppe De Benedittis.
Come a dire, in sostanza, che un certificato di nascita, di stato di famiglia o di cittadinanza potrà essere richiesto non solo nel proprio Comune (come accade oggi), ma in qualunque città italiana dotata di Sportello Amico, in una logica che gli amministratori non stentano a definire «di sempre maggior trasparenza».
Intanto, nell'attesa che la nuova macchina burocratica cominci a funzionare a pieno regime («Noi siamo già pronti anche per il prossimo step» specifica il direttore generale della Loggia Alessandro Triboldi) il servizio di rinnovo della dimora abituale è già attivo. L'adempimento sarà garantito nei 103 uffici postali della città e della provincia dotati di Sportello Amico dal lunedì al sabato. mentre in 18 uffici, dal lunedì al venerdì, sino alle ore 19. Il costo è di 2 euro. Ulteriori informazioni possono essere richieste telefonando al numero verde di poste Italiane 803.160.

Giornale di Brescia, 10 luglio 2011

Poste: assegni sotto i 5mila? No, solo contanti

Preoccupazione tra chi non può più depositare titoli di credito per cifre inferiori

La circolare delle Poste dispone la possibilità di depositare assegni solo oltre 5mila

Volete depositare in Posta un assegno circolare di importo inferiore ai 5.000 euro? Da oggi non potete più farlo, perché gli sportelli accetteranno solo versamenti in contanti.
Al primo impatto potrebbe sembrare una norma retrograda, visto che le moderne regole sulla tracciabilità e la trasparenza vanno tutte nella direzione di un «minor utilizzo dei contanti», favorendo assegni e carte di credito. Sta di fatto che dal primo luglio una circolare aziendale «interna» di Poste Italiane spa dispone la possibilità per la clientela al deposito di assegni solo se di importo uguale o superiore a 5mila euro, rifiutando tassativamente tutto quanto di taglio minore. Un cambio di passo di questo tipo, che al momento le Poste non ci hanno ancora spiegato ufficialmente, ha subito creato difficoltà alle imprese che abitualmente utilizzavano il servizio, soprattutto in tema di sicurezza per chi dovrà raggiungere la posta con tre o quattromila euro in contanti in tasca o in borsetta. Poche ore dopo l'entrata in vigore della nuova regola, la notizia è arrivata anche al nostro giornale, portata da una delle prime «vittime», la signora Silvana Lazzaroni, titolare di un'agenzia di pratiche automobilistiche, decisamente insoddisfatta del nuovo servizio.
«Faccio depositi di assegni circolari da circa 30 anni - spiega - costretta dagli obblighi di legge a versare in Posta il denaro per le targhe delle auto, i diritti della Motorizzazione civile, le marche da bollo e simili. Mercoledì pomeriggio per la prima volta mi è stato rifiutato un assegno, non perché ritenuto rischioso, scoperto o inaffidabile, ma perché di importo inferiore ai cinquemila euro. Da principio mi sembrava uno scherzo. Poi mi è stato spiegato che avremmo potuto continuare ad avere il medesimo rapporto del passato, con versamento di assegni anche piccoli, se avessi deciso di utilizzare il loro conto Bancoposta».
«Per cosa sono più preoccupata? - continua la signora Lazzaroni -. Per il fatto che qualcuno di noi dovrà raggiungere tutti i giorni l'ufficio postale con addosso contanti. Non è possibile non tener conto del fatto che la clientela in questo modo è esposta a grossi rischi, che invece non correva portandosi l'assegno». Ma lo sfogo non finisce qui. «A parte il fatto che questa circolare non ho potuto vederla - rilancia - non sono riuscita a capire la logica del cambiamento, visto che l'assegno circolare emessomi dalla mia banca a nome di Poste Italiane spa, è denaro a tutti gli effetti, e quindi le Poste non devono cambiarlo a loro volta».
Dopo essere state contattate le Poste hanno avviato un approfondimento sulla questione, assicurando che la circolare taglia-assegni «si attiene alle disposizioni emesse in materia dalla Banca d'Italia». Raggiunto telefonicamente, il sindacato postelegrafonico Cisl ha dato a sua volta una versione dei fatti, spiegando con il suo segretario Giovanni Punzi «che con questo provvedimento Poste Italiane intende sottrarsi al mero compito di cambia assegni». Per i prossimi giorni sono attesi altri chiarimenti.

Brescia Oggi - Domenica 10 Luglio 2011 LETTERE, pagina 41

Poste, disservizi a Bagnolo Mella

Gentile direttore, desideravo segnalare un grave e inaccettabile disservizio da parte dell'ufficio postale di Bagnolo Mella che riguarda nello specifico la distribuzione della corrispondenza. Volendo esemplificare, abbonato al settimanale L'Espresso che si può acquistare in edicola il venerdì mattina, lo scrivente grazie alla situazione caotica che si evidenzia nell'ufficio postale di Bagnolo riceve il suddetto settimanale il giovedì della settimana successiva. Oltre questo esemplificativo fatto, la posta viene consegnata settimanalmente in quantità esorbitante: estratti conto, giornali, corrispondenza varia. Da parte del responsabile dell'ufficio ci dobbiamo, noi utenti, accontentare di due braccia che si allargano che chiedono pazienza, che l'organico è insufficiente.
A questo punto il tutto si protrae ormai da svariati mesi per cui ritengo sia necessario un intervento da parte non più locale ma ministeriale. Gli utenti vittime come me di questo disservizio si limitano a delle settimanali visite in posta per esternare una larvata protesta. Le chiedo quindi, cortesemente, di volersi attivare per rendere efficace la protesta onde consentire agli abitanti di parte di Bagnolo Mella di avere un servizio pubblico o privato che sia, ma di cui hanno il sacrosanto diritto di usufruire.
Resto fiducioso che questa mia protesta possa sensibilizzare prima la redazione e poi le autorità competenti.
Luigi Ricchiari

Giornale di Brescia, 03 luglio 2011

Cellatica Tentano la rapina con una mazza da muratore

Presa di mira ieri la Posta di Cellatica

CELLATICA
Pensavano di poter infrangere il vetro antiproiettile con una mazza da muratore, ma poi sono stati costretti a scappare a mani vuote per l'impossibilità di mandare in frantumi il cristallo. Erano in due i banditi entrati in azione ieri mattina pochi minuti dopo le 9, all'ufficio postale di via Chiesa Nuova a Cellatica. Arrivati su una vecchia Fiat Tipo sono scesi con il passamontagna calato sul viso. Cosa questa che non è passata inosservata ad una cliente che stava entrando alle Poste e che così ha avvisato, nell'entrare negli uffici, la direttrice e l'impiegata. Le due donne, sentendo che stavano per entrare due uomini mascherati si sono nascoste in bagno e nel frattempo hanno contattato il 112.
Quando i malviventi hanno fatto irruzione, dietro il bancone non hanno trovato così nessuno e non hanno potuto intimare alle impiegate di aprire lo sportello per accedere alle casse. Hanno provato a buttar giù la vetrata con la mazza senza però riuscirci. Per non perdere troppo tempo rischiando di venir acciuffati hanno quindi deciso di mollare il colpo e di scappare. Sono saliti sulla vecchia Tipo grigia - risultata rubata nel Bresciano giorni fa - e sono scappati facendo perdere le loro tracce. Proprio pochi istanti prima dell'arrivo della pattuglia dei Carabinieri di Gussago, coordinati dal maresciallo Sonny Savino. Secondo le testimonianze raccolte dai militari, i due dovevano essere italiani, senza accenti particolari. Purtoppo l'ufficio postale non è dotato di telecamere e gli investigatori dell'Arma non hanno quindi a disposizione immagini per poter risalire ai responsabili della tentata rapina. Daniela Zorat

 

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