LA STAMPA DI AGOSTO 2011

Riportiamo l'articolo del trasferimento dell'ufficio postale di Corzano. Ci permettiamo di suggerire all'addetto stampa di Poste Italiane, che il bancone ribassato per i portatori di handicap non è una gentile concessione di Poste Italiane verso questa categoria. Auspichiamo di leggere nei prossimi giorni il comunicato, sempre dell'addetto stampa della Sede Regionale di Poste Italiane, che si scusa con i clienti per il blocco degli uffici postali verificatosi questa mattina fino alle 10,00 circa. Auguriamoci che nei primi giorni di settembre non si verifichi un ulteriore blocco del sistema SDP come lo scorso mese, dove a pagarne le conseguenze sono i pensionati ma i tanti colleghi che oltre a non poter lavorare devono giustificarsi verso clienti "inviperiti".

Giornale di Brescia, 27 agosto 2011

Corzano: La Posta trasloca

Lunedì 29 e martedì 30 agosto l'ufficio postale di Corzano sarà chiuso al pubblico per consentire il trasferimento delle apparecchiature dall'attuale sede di via Vittorio Emanuele ai nuovi locali in piazza Karol Wojtyla.
Il nuovo ufficio, situato in posizione centrale e dotato di una sala al pubblico più ampia e luminosa, metterà a disposizione dei clienti uno spazio "più accogliente, funzionale e confortevole", ci fanno sapere le Poste italiane.
Tra le novità introdotte l'eliminazione dei vetri divisori e l'installazione di un bancone ribassato adeguato alle esigenze dei portatori di handicap, in modo da garantire loro un accesso più agevole. Il servizio di consegna della corrispondenza verrà svolto regolarmente anche nei previsti giorni di chiusura. La riapertura dell'ufficio nella nuova sede è prevista per mercoledì 31 agosto alle 10.30.

Giornale di Brescia, 25 agosto 2011

Lumezzane Taglio di orari e giornate: alle Poste disagio continuo

LUMEZZANE Il mugugno postale non scema, anzi, sale: mettiamola sull'ironico, ma il servizio delle Poste a Lumezzane continua a suscitare disappunto e attese davanti agli sportelli. Gli orari, dal 25 luglio fino al 3 settembre - quindi per ben quaranta giorni - sono articolati in modo singolare, diciamo così: a S. Apollonio l'ufficio è aperto soltanto nei giorni dispari, lunedì, mercoledì, venerdì (sabato chiuso) dalle 8.30 alle 14. A Pieve tutti i giorni con orario uguale a quello di S. Apollonio, meno il sabato che chiude alle 12.30. S. Sebastiano ha l'ufficio principale, il più affollato, aperto con gli orari di Pieve, ma qui a volte, e in realtà, gli impiegati sono costretti a servire il pubblico anche fino alle 16 perché alle fatidiche 14 l'ufficio è talmente affollato da richiedere un supplemento di lavoro a porte chiuse.
A S. Apollonio, invece, i giorni alterni provocano un altro intasamento da lavoro doppio per le due addette: nei giorni pari d'apertura gli utenti si riversano in massa a disbrigare le pratiche rimaste a riposo nei giorni di chiusura. Ora, volendo pensare positivo, come usava dire qualche anno addietro, le Poste Italiane avranno qualche ragione per creare tanto malumore, ma se, magari, il cittadino fosse informato del perché e del percome, forse avrebbe un aculeo di rassegnazione in più, invece del classico non capisco, ma mi adeguo.
È una falsa convinzione quella che, essendo chiuse le imprese, il lavoro negli uffici postali diminuisce. Intanto, specialmente quest'anno, alcune aziende, anche consistenti, hanno lavorato per tutto agosto. Quasi tutte le altre hanno effettuato due turni di ferie, con la prima e la terza settimana parzialmente o totalmente lavorative. Poi ci sono i cittadini comuni con versamenti, bollette, posta, pacchi, conti correnti e finanziari di una Lumezzane comunque ribollente e frettolosa anche in piena estate. Se si trattasse d'una favola l'epilogo sarebbe scontato: e vissero (utenti e addetti) infelici e scontenti. Postalmente.

Giornale di Brescia, 19 agosto 2011

Case delle Poste, bando da rifare

Poste Italiane condannatea rifare il bando

Il Tribunale di Brescia ha stabilito che il bando di vendita di alloggi di Poste Italiane, che inseriva tra i requisiti quello della cittadinanza italiana, è discriminatorio e deve essere quindi riaperto. La decisione del giudice è conseguenza del ricorso presentato a metà luglio da Fondazione Piccini, Associazione Studi Giuridici sull'Immigrazione e Camera del Lavoro.
Nelle settimane precedenti il ricorso le associazioni ricorrenti avevano già invitato Poste Italiane a modificare i termini del bando. A tali solleciti Poste Italiane non aveva però dato risposta.
Il giudice, oltre a stabilire la riapertura del bando, ha anche imposto che le assegnazioni di alloggi fatte con il vecchio bando debbano essere revocate e riaperte senza requisiti discriminatori. Poste Italiane dovrà anche pagare 3mila euro per le spese legali.
"Con l'udienza di oggi viene riconosciuto il fondamentale principio di parità tra italiani e stranieri" sottolinea Damiano Galletti segretario della Camera del Lavoro.

Brescia Oggi - Venerdì 19 Agosto 2011 CRONACA, pagina 11

Discriminazione:poste Italiane dovrà riaprire quel bando

Il requisito della sola cittadinanza italiana non poteva essere inserito

Il giudice del tribunale di Brescia ha stabilito ieri mattina che il bando di vendita di alloggi di proprietà di poste Italiane che inseriva tra i requisiti quello della cittadinanza italiana è discriminatorio e deve essere quindi riaperto con le opportune modifiche.
La decisione del giudice, spiega una nota della Cgil, "è conseguenza del ricorso presentato a metà luglio da Fondazione Piccini, Associazione studi giuridici sull'immigrazione e Camera del lavoro. Nelle settimane precedenti il ricorso, le associazioni ricorrenti avevano già invitato poste Italiane a modificare i termini del bando". Sulla questione si era espressa anche l'Unar, l'Ufficio nazionale antidiscriminazione che fa capo alla presidenza del Consiglio, che con parere n. 25 del 4.7.2011 aveva riconosciuto che "il disciplinare in questione può essere considerato atto a contenuto discriminatorio" e aveva sollecitato poste Italiane spa ad adeguarsi ai principi di non discriminazione.
A tali solleciti, ricorda la Cgil, "poste Italiane non aveva però dato risposta ma, anzi, aveva affermato che "il programma di vendita degli alloggi aziendali è disciplinato dalla Legge 24 dicembre 1993, n°560 e che tra i requisti c'è anche quello della cittadinanza"". Da qui il ricorso e l'udienza di ieri mattina "durante la quale l'avvocato di poste Italiane ha ammesso l'errore dei termini di predisposizione del bando". Il giudice, oltre a stabilire la riapertura del bando, ha anche imposto che le assegnazioni di alloggi fatte con il vecchio bando debbano essere revocate e riaperte senza includere i requisiti discriminatori. poste Italiane dovrà pagare 3.000 euro di spese legali.
CON L'UDIENZA DI ieri, afferma la Cgil, "viene riconosciuto il fondamentale principio di parità tra italiani e stranieri, che trova solido fondamento nell'articolo 3 della Costituzione e che viene ripreso da diversi articoli dello stesso Testo unico sull'immigrazione nei quali si vieta in modo esplicito ogni forma di differenziazione tra cittadini italiani e stranieri. Un principio di non discriminazione che vale non solo per gli enti pubblici ma anche per le aziende private". Suscita perplessità nella Cgil il fatto che "nonostante i richiami fatti prima dalle associazioni e poi dallo stesso Unar, poste Italiane abbia riconosciuto l'errore solo in sede processuale".

Giornale di Brescia, 10 agosto 2011

Poste: «Pensionati e accreditati»

Un accredito senza costi sul conto BancoPosta o sul libretto di risparmio. È quanto ha previsto Poste italiane per ridurre il rischio di furti, truffe o rapine a danno degli anziani che i primi del mese si recano negli uffici postali per ritirare la pensione. È capitato infatti che proprio appena dopo aver ritirato le banconote alcuni utenti venissero derubati di quanto avevano appena preso, con raggiri, truffe ma pure con aggressioni vere e proprie. Per questa ragione l'azienda ha promosso il servizio «Pensionati e accreditati» che consente di girare il denaro direttamente sul conto BancoPosta o sul libretto di risparmio fin dal primo giorno del mese, e per di più senza pagare un solo euro. Inoltre i titolari dei libretti e dei conti BancoPosta che faranno accreditare le loro pensioni, potranno ritirare i contanti in tutti e 14mila gli uffici postali nazionali senza costi aggiuntivi. Non solo: chi accrediterà in questo modo la pensione ottiene l'ulteriore vantaggio dell'assicurazione gratuita contro il furto di contante: la pensione che viene prelevata negli uffici postali e agli sportelli automatici (bancari o postali) è coperta nelle due ore successive da una assicurazione gratuita contro il furto fino ad una cifra massima di 700 euro. Per ricevere ulteriori informazioni sul servizio «Pensionati assicurati» ci si può rivolgere in qualsiasi ufficio postale del territorio, oppure si può anche contattare il numero di Poste italiane 803 160. Oppure si può anche consultare il sito internet www.poste.it. In questo modo si eviterà a molti anziani che ogni primo del mese si presentano a ritirare i contanti della pensione, di rischiare di essere vittime di malintenzionati.

Giornale di Brescia, 06 agosto 2011

Lumezzane Poste di passione

Gli orari estivi ridotti nei tre uffici di S. Apollonio, Pieve e S. Sebastiano stanno creando disagi e lunghe code: i cittadini non ne possono più

LUMEZZANE
Ah le poste! È un agosto di code interminabili quello che si sta profilando a Lumezzane, nei tre uffici postali disseminati nelle principali frazioni della città. Il coro delle lamentele che si levano dalle stanzette e dalle code per strada è forte, a voci miste, intriso di rabbia, sbuffate e soprattutto di nervosa impotenza. Inoltre è ritornata in auge la pratica di «prendere il posto», e così tre quarti d'ora prima dell'apertura, c'è chi sta già attendendo alle porte per non perdere troppo tempo. E lo chiamano pure servizio.
Le code, per lunghi tratti della giornata, arrivano fino all'esterno degli uffici e pretendono un esercizio di pazienza da trappisti, con le lamentele che montano in crescendo, quasi psichico balsamo al disagio dell'interminabile attesa.
Quel che accade è che l'ufficio postale ubicato a S. Apollonio apre a giorni alterni, lunedì, mercoledì e venerdì e solamente fino alle ore 14; quello di Pieve, invece, è in funzione da lunedì a sabato, sempre fino alle 14, meno il sabato che chiude prima.
Altro discorso per l'ufficio centrale di S. Sebastiano: prima di quello che è chiamato orario estivo, rimaneva aperto fino al pomeriggio inoltrato, dato che gli altri due sono ristretti nelle 8.30-14. Con l'arrivo dell'estate anche S. Sebastiano ha assunto l'apertura accorciata col «gradevole» risultato d'un intasamento insopportabile sia per chi lavora, sia per chi attende innervosendosi.
Una signora, ieri mattina, si lamentava dolente: «È la quarta volta che vengo all'ufficio postale per effettuare un piccolo versamento, sperando che si diradi la gente in attesa, ma mi dovrò rassegnare alla lunga coda». Un altro utente-paziente, a sua volta, era decisamente contrariato e arrabbiato perché, dopo aver aspettato a lungo, alle ore 14 (ufficio di S. Sebastiano) le porte si sono chiuse senza smaltire le persone in attesa all'interno. Quindi tutti «espulsi» perché l'orario è scaduto.
Di solito chi è dentro gode, si fa per dire, del normale gesto d'essere servito. Insomma, è almeno singolare che chi decide l'orario di un pubblico servizio lo faccia a piacimento, senza tenere conto delle esigenze elementari dei serviti, in questo caso male. Pazienza e rassegnazione, dunque le quali, a ben guardare, rappresentano i primi gradini (alti) del passaggio acido da cittadini a sudditi.

Bresciaoggi Sabato 06 Agosto 2011 PROVINCIA, pagina 25

LUMEZZANE. In questi giorni si ripete il disagio della scorsa stagione

Ecco le poste d'estate: l'utenza si mette in fila

Decine di cittadini costretti a lunghissime attese e un tour de force per gli addetti in ogni sportello

Fabio Zizzo
È una situazione caotica ma purtroppo non nuova quella che viene registrata in questi giorni negli uffici postali di Lumezzane; come sempre affollati da persone anziane che li raggiungono per riscuotere la pensione, mentre gli altri utenti presentano raccomandate e bollettini per sistemare magari le ultime pratiche prima di partire per le vacanze.
Presentandosi la mattina di questi tempi davanti a uno degli sportelli del territorio, soprattutto in questa prima fase del mese di agosto nella quale la Valgobbia non si è ancora «svuotata», è facile vedere lunghe code di persone, a volte anche fuori dai locali, in attesa del proprio turno. In una mattinata tipo ci è per esempio capitato di contare circa cinquanta persone assiepate nell'ufficio di via Martin Luther King a San Sebastiano, dietro la famosa «striscia gialla», sperando prima o poi di essere chiamate dagli operatori costretti agli straordinari.
Tra gli utenti, alcuni in attesa sul posto anche per un'ora e mezza, c'è chi l'ha definita senza mezzi termini «una situazione schifosa e inverosimile», mentre altri sono apparsi rassegnati a un evento che ormai si ripete ogni estate: quello di queste ore è in effetti un «bis» del disagio conosciuto nel 2010 di questi tempi.
Sostanzialmente identica la situazione registrata nell'ufficio di via De Gasperi, a Piatucco, con una fila interminabile di utenti polemici che arrivava oltre l'ingresso dell'ufficio postale. Ma quali sono le cause di tutto questo? L'incriminato numero uno è il nuovo sistema informatico sperimentato da poste italiane che, nonostante fosse stato messo a posto circa due mesi fa, in alcuni casi dà ancora problemi tecnici. Poi ci sono le ferie, che dal 25 luglio al 3 settembre stanno ridimensionando anche l'attività locale. A Sant'Apollonio, infatti, gli uffici rimangono aperti solo lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 14, mentre le poste di San Sebastiano e Piatucco, rispetto all'orario continuato che rispettano di solito, funzionano tutti i giorni ma solamente il mattino dalle 8.30 alle 14, e nelle giornate di sabato dalle 8.30 alle 12.30. Il tutto con buona pace dei lumezzanesi, che stanno rivivendo l'incubo di un anno fa.

 

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