LA STAMPA DI LUGLIO 2013

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GIORNALE DI BRESCIA - MERCOLEDÌ 31 LUGLIO 2013 - LA CITTÀ - Pag 10

Un proiettile nella busta, era un portachiavi
Intercettato dalle Poste un plico, accertamenti degli artificieri dei Cc

Non si preoccupi la giovane mittente. Il suo pacco, contenente il portachiavi e due videogiochi indirizzatiall’amico residente inprovincia di Matera, sarà recapitato. Ci penseranno i carabinieri, dopo il grande allarme che quel plico ha creato e il loro successivo intervento di controllo.
A destare l’interesse degli artificieri di piazzaTebaldo Brusato sono stati gli addetti del Centro di smistamento delle Poste di via Dalmazia che lunedì sera, attorno alle 22, nel far passare la busta gialla con interno plastificato sotto i raggi, si sono accorti che all’interno vi era qualcosa di metallico. Ma a destare la preoccupazione non era il metallo in sè, quanto piuttosto la sua forma.
Dalle «lastre» infatti si notava la presenza di un anellino, ma soprattutto pure di quello che aveva tutte le sembianze di un proiettile.
Insieme a qualcosa in plastica, che poteva essere il contenitore di un cd. Dal centro meccanografico è subito scattato l’allarme con la successiva richiesta di intervento dei militari dell’Arma.
Una pattuglia del Radiomobile ha quindi preso in consegna la busta gialla e l’ha portata alla caserna Masotti, quindi qui, ieri mattina, alla luce del sole, nella piazza d’armi, ha cominciato ad operare uno degli artificieri della Sis, la Sezione investigazioni scientifiche. Il militare si è attrezzato per bene, con tanto di «tuta antiesplosione» una sorta
di pesante «scafandro» protettivo, ed ha aperto - con tutte le cautele del caso - la busta gialla.
Si è scoperto così che in effetti all’interno del plico c’era un proiettile (che naturalmente non conteneva polvere pirica), trasformato in un gadget, ovvero un portachiavi.
Non solo. C’erano pure due videogiochi e nella lettera di accompagnamento, la spiegazione di quel dono, con una frase come: «Ci giocheremo insieme».
Nelle operazioni di apertura della busta gialla i carabinieri sono stati molto attenti a non danneggiare nulla e così, i due ragazzi (la giovane di Villa Carcina che ha spedito il pacchetto e l’amico lucano) potranno davvero ritrovarsi e giocare con i videogiochi perché i militari hanno ri-impacchettato il tutto, spedendolo nuovamente al destinatario.
Va ricordato che ogni busta viene passata sotto le speciali apparecchiature nei centri di smistamento delle Poste e che soprattutto per quelli che contengono oggetti metallici simili ad armi o proiettili, vengono interessate le forze dell’ordine che provvedono poi ad effettuare le verifiche del caso.
È stato così infatti che in più occasionisonostati intercettati veri proiettili spediti con intenzioni ben diverse rispetto a quelle della giovane di Villa Carcina.
Daniela Zorat

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Brescia Oggi - mercoledì 31 luglio 2013 CRONACA, pagina 9
L´ALLARME. Intercettata al centro di smistamento di via Dalmazia una busta partita da Villa Carcina per Matera
In Posta pacco con proiettile
I «raggi X» hanno evidenziato un´ogiva e due contenitori sospetti Affidata a un artificiere, conteneva solo un portachiavi e dischetti

Franco Mondini
Doveva essere una gradita sorpresa per un amico che abita in provincia di Matera. Invece alle 22 di lunedì è la (sgradita) sorpresa è arrivata agli addetti allo smistamento della posta del Centro meccanografico di via Dalmazia, quando il metal detector ha fatto fermare il nastro trasportatore evidenziando la presenza di metallo dentro una busta giallo paglierino partita da Villa Carcina. Mittente una ragazza bresciana; destinatario un giovane della Basilicata.
ANALIZZANDO la busta con la massima cura i raggi X hanno evidenziato la presenza di un proiettile agganciato a un anello. Dentro la busta c´erano anche due confezioni in plastica rigida che dall´esterno apparivano a loro volta sospetti.
Tutta la corrispondenza, dalla busta al pacco, viene controllata elettronicamente. E quando suona l´allarme scatta la procedura di verifica. Così, in via Dalmazia sono intervenuti i carabinieri del Radiomobile e gli artificieri che hanno analizzato la busta escludendo la presenza di cavi elettrici. Non era un pacco-bomba che poteva esplodere. se aperto.
La busta è stata portata in caserma, in piazza Tebaldo Brusato. mentre scattavano gli accertamenti sulla ragazza valtrumplina e sul destinatario. Ieri poco dopo mezzogiorno un artificiere, con tanto di scafandro, nel piazzale della caserma Masotti ha aperto la busta. All´interno ha trovato un portachiavi costruito con un innocuo proiettile (si acquistano anche in alcuni negozi di souvenirs) e due giochi Nintendo. Allarme cessato.
Gli artificieri hanno comunicato via telefono al comandante del Reparto Operativo che non si trattava di materiale esplodente.
E il regalo da spedire all´amico lontano? La busta verrà richiusa e riportata in posta. Al più presto verrà recapitata al destinatario. La ragazza che ha spedito il pacco senza immaginare il trambusto che avrebbe creato verrà informata dai carabinieri di Villa Carcina dell´inconveniente che ha provocato il falso allarme e ritardato di un giorno la partenza dell´innocua busta gialla verso Matera.

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Brescia Oggi - venerdì 26 luglio 2013 PROVINCIA, pagina 23

GHEDI. Il dossier di sindaco e maggioranza sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico
Code interminabili e disservizi il caso Poste approda a Roma
In campo anche l´onorevole leghista Davide Caparini Già attivati i contatti con l´azienda attraverso l´Agcom

L´eco delle proteste e delle lamentele è arrivata fino a Roma, sospinta da una mozione della maggioranza approvata dal Consiglio comunale. Sotto la lente di ingrandimento del ministero dello Sviluppo Economico sono finiti i presunti disservizi che stanno suscitando il malcontento degli utenti dell´ufficio postale di Ghedi. In molti parlano di tempi di attesa estremamente lunghi anche per lo svolgimento delle operazioni più semplici (come il rapido pagamento di un bollettino, ad esempio), code la cui durata, complice il funzionamento a ranghi ridotti degli sportelli per il pubblico ed il discutibile sistema di chiamata utilizzato, può essere misurata anche nell´ordine delle ore.
Se a tutto questo si aggiungono le precarie condizioni igieniche dei locali, i ripetuti disguidi con la corrispondenza e la lacunosità di diversi servizi, si può tratteggiare a buon diritto un quadro che già negli ultimi anni ha indotto l´Amministrazione a inoltrare a Poste Italiane ripetuti solleciti e richieste di informazioni. Ma visto che queste istanze non hanno ricevuto alcuna risposta, i consiglieri della maggioranza hanno deciso di raccogliere le lamentele e di presentarle in forma di mozione; mozione che, complice l´importanza di un servizio come quello postale, ha attirato l´interesse dell´onorevole Davide Caparini (Lega Nord). Il parlamentare bresciano, informato della questione dai «colleghi» del Carroccio, ha deciso di presentare nei lavori per la Nona Commissione un´interrogazione per il ministero dello Sviluppo Economico. Il documento chiede al ministro «quali azioni intenda intraprendere nei confronti di Poste Italiane per porre fine alle problematiche croniche inerenti la gestione dell´ufficio postale di Ghedi, allo scopo di migliorare il servizio per adeguarlo alle esigenze della cittadinanza».
UNA RICHIESTA esplicita per far fronte a una situazione definita insostenibile da troppi cittadini; una richiesta che è riuscita a trovare una pronta risposta ministeriale. Nell´atto in questione il ministero ha riportato di avere chiesto elementi in proposito a Poste Italiane, che si è difesa adducendo di non avere rilevato particolari criticità nei tempi di attesa. Poste Italiane, inoltre, ha reso noto che è in corso di valutazione la possibilità di attivare un ulteriore sportello per la consegna della corrispondenza rimasta inevasa e che non è giunta alcuna segnalazione in merito alle condizioni igieniche dei locali da parte dell´Asl.
Preso dunque atto della risposta, il ministero, di concerto con l´Agicom, ha confermato la sua intenzione di approfondire ulteriormente la questione sollevata da Caparini e dalla maggioranza provvedendo, tramite la stessa Agcom, a confrontarsi con Poste Italiane al fine di scoprire le cause che hanno determinato le disfunzioni lamentate.

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Giornale di Brescia, 21 luglio 2013

Carta dei servizi, richiesta del pin degna di Kafka

Uno di questi giorni,sono entrato nell’Ufficio postale di via don Vender, per consegnare la richiesta del pin della mia Carta Regionale dei Servizi, come da istruzioni appena ricevute dalla Regione Lombardia.
A parte la noiosa attesa allo sportello che si è protratta per una decina di minuti, ho creato «panico» fra le impiegate che non riuscivano a trovare una busta per inoltrare il modulo («sa... è tanto tempo che non lo facciamo... chissà come dovremo fare...):un quarto d’ora buono a rovistare nei cassetti, poi la «splendida» idea della direttrice: non siamo più convenzionati per questo servizio!!!, deve portare il modulo personalmente in via Duca degli Abruzzi all’Asl. Nel frattempo, per giustificare la mia presenza allo sportello, chiedo gentilmente: mi date per favore 4 francobolli, che dal tabaccaio non ci sono mai?
Apriti cielo! La gentilissima impiegata, facendo roteare gli occhi,mi fa presente che dovrà aprire «apposta» il caveau! (sic!)... e poi li voglio da quanto? Perché la tariffa normale è 70cent, ma se la busta pesa di più... e se le misure non sono conformi... Non mi dilungo oltre, se non per comunicarle che: all’Asl mi hanno riso
in faccia, e mi han detto di rivolgermi ad un altro ufficio postale in via Caduti del Lavoro, all’ufficio p.t. l’impiegato mi ha fatto passare davanti alla fila, tanto dovevo solo consegnare... ma esistono ancora gli «impiegati statali» nel senso deteriore del termine?
Gianpietro Frerini

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GIORNALE DI BRESCIA - Giovedì 18 LUGLIO 2013

Cisl e Uil: «No ai tagli, le Poste puntino sulla tecnologia»

Centoventi portalettere trimestrali per coprire il fabbisogno del recapito bresciano, in difficoltà a garantire la normale distribuzione della corrispondenza in queste settimane per le ferie di 600 postini di città e provincia, e l'assunzione di solo poco più di 50 sostituti. I problemi, acuiti dalla soppressione in corso di 78 zone di recapito, l'analisi dei giorni scorsi del sindacato Failp e le proteste degli utenti - in un condominio di via Rose sono rimasti senza posta per 20 giorni – hanno provocato la pronta presa di posizione dei postelegrafonici di Uil e Cisl. «Siamo gli unici che non hanno firmato l'accordo – ricorda il segretario Uil di Brescia Vito De Rosa – e crediamo di poter essere anche gli unici a non sentirsi responsabili di questa difficile situazione.
Siamo in disaccordo con l'azienda perchè la strada che stiamo percorrendo è quella dei tagli ai servizi e al personale, dimenticando sistematicamente il rilancio digitale e tecnologico, che potrebbe creare nuovi posti di lavoro qualificati e metterci al passo con le imprese più intraprendenti del settore. È necessario puntare sul telelavoro, sulla video codifica (controllo delle lettere), sulla digitalizzazione della corrispondenza e sull'incremento dei portalettere telematici, che dovranno occuparsi anche della promozione dei nuovi prodotti». Differente il punto di vista della segreteria Cisl: «Ricordo che la riduzione delle zone di recapito è legata al calo del flusso di corrispondenza – spiega il segretario Giovanni Punzi – una situazione innegabile visto che anche il Cmp di via Dalmazia sta tagliando i turni di lavorazione. Comunque mi chiedo: come fa la Failp a concordare la riduzione di 80 posti di lavoro e allo stesso tempo a chiedere l'assunzione di 120 portalettere trimestrali? F.A.

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GIORNALE DI BRESCIA - SABATO 13 LUGLIO 2013 Pagina 8

BRESCIA & PROVINCIA - SERVIZI & DISAGI

Poste, l’estate calda del recapito. Soppresse le zone di 78 portalettere
Nel Bresciano assunti 55 trimestrali a fronte dei 120 necessari I sindacati: «Problemi nella consegna, già registrati specie in città»

ILPUNTO
Ognuno dei 721 postini in servizio nel Bresciano ha diritto a due settimane di ferie tra giugno e settembre

Si preannunciava come un’estate «calda» per le Poste bresciane quella del 2013, e le difficoltà nella distribuzione della corrispondenza di queste settimane stanno confermando tutti i timori della vigilia.
A mettere nelle more il sistema postale di città e provincia è innanzitutto il «taglio» netto delle zone di recapito - avviato il 10 giugno e destinato a durare fino al prossimo 7 ottobre -, provvedimento attraverso il quale l’azienda prevede di portare in questi quattro mesi all’eliminazione di ben 78 portalettere: 17 a Brescia e 61 tra le tre valli bresciane - Valcamonica, Valsabbia e Valtrompia-, i laghi di Garda e Iseo, la Franciacorta, l’hinterland e la Bassa.
L’operazione è iniziata il 10 giugno scorso con la soppressione di trezone nell’area di Breno, una a Edolo e ben 17 in città, dove si è scesi da 125 a 108.
Proprio a Brescia si sono registrati i primi problemi di consegne, tra lettere prioritarie, bollette e giornali, con il Quartiere Primo Maggio, via Rose e Bedizzole (solo per citare qualche esempio) «senza corrispondenza puntuale» dal 20 giugno al 7 luglio. Stando alle stime dei sindacati il delicato momento di transizione avrebbe dovuto portare all’assunzione di circa 120 portalettere a tempo determinato in tutto il Bresciano, ma per il momento ne sarebbero arrivati 55, sufficienti a mala pena a coprire il fabbisogno strutturale dell’organico «regolare», vale a dire i cosiddetti portalettere di «scorta», calcolati nell’11% del totale delle 654 zone (643 più le così dette «linee mercato») di distribuzione attive in provincia.
«Per coprire le necessità di un servizio ben fatto nel Bresciano mancano tra i 60 e i 70 postini - spiega il segretario Failp-Cisal Nino D’Angelo - e questo risulta evidente se calcoliamo che gli oltre 600 portalettere hanno il diritto a due settimane di ferie ciascuno tra giugno e settembre.
Per la città risultano scoperte 15 zone, prive di titolare, e quindi costantemente a rischio di problemi. L’azienda nei giorni scorsi ha assoldato un contingente di 55 trimestrali per sopperire alla richiesta di ferie dei postini titolari.
Il punto è che questi neo assunti - continua D’Angelo - dovrebbero sostituire sul territorio della provincia di Brescia i 654 portalettere che andranno in ferie nei vari mesi a seguire.
Per le 654 zone del territorio, vista la copertura per contratto del 116%, servirebbe avere però circa 758 unità presenti tutto l’anno, di cui 104 di scorta».
Preoccupazione è stata espressa anche dalla Cgil. Secondo il segretario Alberto Sinico «è facile intuire che ci saranno numerosi problemi per garantire la regolarità del servizio, soprattutto nei centri come Brescia in cui si è già proceduto all’eliminazione delle zone, con il conseguente allungamento e appesantimento di quelle nuove. Tengo a precisare - conclude Sinico - che questo è un momento sperimentale, e noi sorveglieremo che il servizio di recapito non venga ulteriormente squalificato».
Flavio Archetti

«Prioritaria» a destinazione dopo 18 giorni. Condominio senza posta per tre settimane

Le difficoltà di Poste Italiane a far funzionare il settore del recapito ci hanno abituato in questi anni a segnalazioni di ogni tipo, tra utenti infuriati perchè il quotidiano gli viene consegnato alle quattro del pomeriggio, e avvisi di visite mediche arrivati a destinazione molti giorni dopo la data fissata dal mittente.
Quest’estate però, considerate le prime avvisaglie, potrebbe essere anche peggio.
«Dal mese di giugno in molti quartieri della città di Brescia si stanno verificando i primi disservizi - analizza la situazione il segretario D’Angelo di Failp Cisal -.
Qualche esempio? Tra le fine di giugno e l’inizio di questo mese, in un condominio di via Rose la corrispondenza non è stata recapitata per più di 20 giorni, e quel poco che arrivava veniva lasciato incustodito davanti al cancello d’entrata della palazzina. La cosa più curiosa però è successa a Bedizzole, dove una lettera "prioritaria" inviata il giorno 20 (giugno), è stata recapitata, dopo un sollecito dei diretti interessati alla direzione di via Dalmazia, solo l’8 luglio. Questo episodio - conclude - è un campanello d’allarme per l’utenza bresciana, visto che il periodo delle ferie massicce sta per arrivare solo adesso».

Un calendario a macchia di leopardo già avviato

Per chi attende qualche comunicazione importante, destinata a giungergli facendo tappa nella sua cassetta della posta, per le mani del postino, è utile sapere quali sono i tempi e i momenti in cui la riorganizzazione arriverà a coinvolgere le varie zone del nostro territorio, quanto meno per prestare più attenzione e correre ai ripari davanti agli eventuali (per i sindacati probabili) intoppi.
Per passare da 721 a 643 portalettere (più 11 linee mercato) Poste Italiane ha già messo mano a una serie di uffici, alcuni dei quali importanti per bacino d’utenza o per le realtà economiche presenti nell’area servita.
Tre trance di tagli – come comunicato da Slc-Cgil - sono già andate a segno. Nella prima, quella del 10 giugno, sono state eliminate 3 zone nel territorio di Breno, 1 in quello di Edolo e 17 a Brescia. Il 24 giugno è toccato a Gardone Valtrompia (-3), Ghedi (-2), Lumezzane (-3), Montichiari (-3) e Nave (-4), mentre l'8 luglio la razionalizzazione ha toccato Bagnolo Mella (-3), Paderno Franciacorta (-1), Leno (-3), Orzinuovi (4), Roncadelle (-1) e Verolanuova (-3).
Il prossimo passaggio, in programma il 22 luglio, vedrà la mannaia abbattersi su BoarioTerme (-3), Iseo (-2) e Rezzato (-4).
Di seguito il lavoro si concluderà tra il 9 settembre e il 7 ottobre, quando saranno coinvolti Rovoltella del Garda (-2), Vestone e Salò (-2 e -7), ma anche Chiari (-4), Rovato (-1) e Palazzolo sull'Oglio (-2).
«Rileviamo una serie di incongruenze - riflette ancora il segretario Cgil Alberto Sino-. Innanzitutto ci pare assurdo che i ragazzi che hanno già avuto esperienze in Poste non possano più essere assunti, perché sarebbero già formati e dunque più competanti. Allo stesso tempo poi chiediamo più attenzione per chi si trova sbattuto per strada senza un serio addestramento, e a volte rientra in ufficio non dopo 7 ore come da contratto, ma in serata».

LA SCHEDA

LA MAPPA
D’estate, delle 721 zone di recapito bresciane, ne vengono soppresse 78.
Questo il calendario che Poste italiane ha introdotto per i tagli delle zone di recapito:
DAL 10 GIUGNO Breno:-3zone; Bresciacittà: -17 zone; Edolo: -1 zona.
DAL 24 GIUGNO Gardone V.T.: -3 zone; Ghedi: -2 zone; Lumezzane: -3 zone; Montichiari: -3 zone; Nave: -4 zone.
DALL’8 LUGLIO Bagnolo Mella: -3 zone; Franciacorta: -1 zona; Leno: -3 zone; Orzinuovi: -4 zone; Roncadelle:-1 zona; Verolanuova: -3 zone.
DAL 22 LUGLIO Boario Terme: -3 zone; Iseo: -2 zone; Rezzato: -4 zone.
DAL 9 SETTEMBRE Rivoltella del Garda: -2 zone.
DAL 23 SETTEMBRE Vestone: -2 zone; Salò: -7 zone.
DAL 7 OTTOBRE Chiari: -4 zone; Rovato: -1;Palazzolos./O: -2 zone.

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Brescia Oggi - giovedì 11 luglio 2013 CRONACA, pagina 8

IN POSTA. L´impiegato smaschera i senegalesi
Pagano con soldi falsi

Hanno scelto il posto meno adatto per cercare di piazzare banconote false due senegalesi che dovevano pagare un´utenza. Alle 10.45 di martedì si sono presentati all´ufficio postale di via Bevilacqua e, all´impiegata, hanno consegnato una banconota da 50 euro e due da 20, palesemente contraffatte.
L´occhio attento della dipendente delle Poste ha fatto sì che i due immigrati africani, che hanno 55 e 46 anni non la facessero franca. La donna la preso tempo e ha chiamato iol «113». Gli agenti della Volante sono intervenuti bloccando i due immigrati e sequestrando le banconote false. I senegalesi sono stati denunciati per «spendita di banconote false» e rilasciati essendo in possesso del permesso di soggiorno. Da stabilire la provenienza delle banconote.

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Brescia Oggi - giovedì 11 luglio 2013 NAZIONALE, pagina 4

Royal Mail privatizzata: ok al piano

Sembra che questa volta sia quella decisiva: il governo britannico appare determinato a privatizzare la «Royal Mail», le gloriose poste di Sua Maestà fondate nel 1516 e che fanno parte di quel bagaglio di icone che il Regno Unito ancora riesce ad offrire all´ immaginario collettivo.
Ieri il ministro delle Attività produttive inglese ha presentato in Parlamento il piano di vendita della società; il cui valore è calcolato tra i due e i tre miliardi di sterline . Lo Stato dovrebbe mantenere una quota del 49%, mentre circa il 10% delle azioni dovrebbe andare ai 150 mila dipendenti della «Royal Mail».
Contrari i sindacati, che temono tagli al personale e un impoverimento dei servizi.

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Brescia Oggi - giovedì 04 luglio 2013 PROVINCIA, pagina 23

MARCHENO. Il «blitz» ieri di prima mattina
Rapina «lampo» all´Ufficio postale Nessuna violenza
È la terza volta nel giro di pochi anni Stavolta il «bottino» è stato modesto

Rapina ieri mattina all´Ufficio postale di Marcheno, la terza nella storia recente del paese. Un malvivente solitario (nessuno ha notato eventuali complici) ha fatto irruzione nei moderni locali a pianoterra del nuovo Municipio, poco dopo l´apertura al pubblico alle 8,50. Pochi minuti e il rapinatore si è letteralmente volatilizzato, senza che qualche testimone potesse riferire almeno la direzione di fuga.
Alle Poste si arriva solitamente dal piazzale davanti al Municipio, immettendosi a piedi nell´ampio cortile interno, oppure dalla breve via che aggira il palazzo comunale.
Una volta dentro, l´uomo si è mascherato il volto e ha esibito una pistola. Poche parole e scarso il bottino: solo i contanti contenuti in un cassetto dello sportello. C´erano le due impiegate dietro il bancone (che non ha protezioni), la direttrice e tre clienti. Nessuna violenza, però: il rapinatore si è accontentato dei pochi soldi prima di fuggire.
L´ufficio era già stato rapinato nel novembre del 2006 (bottino 6mila euro) e nel dicembre 2011 (il colpevole fu arrestato il giorno dopo). Indagano stavolta i carabinieri di Tavernole e la Compagnia di Gardone Valtrompia. E.BERT.