LA STAMPA DI GENNAIO 2011

Giornale di Brescia – 30 gennaio 2011

Posta, a rischio la consegna del sabato mattina
A partire dalla prossima estate nei paesi al di sotto di 30.000 abitanti potrebbe non essere più garantita la consegna della posta il sabato mattina. Il servizio di recapito della corrispondenza da parte di Poste Italiane, infatti, molto probabilmente avverrà sulla base di una «settimana corta» dei portalettere. La novità, inserita in un più generale progetto di ammodernamento dei servizi di Poste Italiane (verrà ad esempio introdotto il portalettere «telematico») non ha mancato di suscitare le critiche dei sindacati di categoria. a pagina16.

Settimana corta in Posta
il postino non suona di sabato
Da inizio estate scatta la cosiddetta modernizzazione, che
escluderebbe dalle consegne prefestive i centri sotto i 30 mila abitanti.

Flavio Archetti
Il postino non suonerà più il sabato mattina. Dall'inizio della prossima estate il recapito tradizionale di lettere e giornali vedrà rivoluzionarsi abitudini consolidate in più di mezzo secolo, con l'introduzione della settimana corta per i portalettere.
Un passo verso l'ammodernamento strutturale dei servizi quello di Poste Italiane, che ha l'obiettivo di portare a consegne di sempre maggior qualità e rapidità, ma lascia aperte - almeno per ora - alcune incognite. Come avverrà il cambiamento? Attraverso una serie di novità, come ad esempio l'istituzione del portalettere «telematico». Dotato di palmare e stampantina mobile, potrà portare al domicilio anche i servizi a pagamento, accettando raccomandate, atti giudiziari e pacchi, ma anche adattarsi alle esigenze dell'utente per mezzo del servizio «Dimmiquando», che consentirà a chi ne avrà bisogno di concordare l'arrivo a casa o in ufficio di raccomandate e telegrammi.
Conseguenza di un cambiamento che punta ad accrescere l'efficienza saranno anche l'introduzione di un nuovo limite alle uscite per la consegna della corrispondenza, fissato sia in città che in provincia alle 8 e 30, nonchè la creazione di un servizio innovativo, attivo dalle 14 alle 20 dal lunedì al venerdì e il sabato mattina dalle 8 alle 14, dedicato a prodotti di valore e qualità, gestiti solo da un ridotto numero di addetti specializzati. Il rischio però è che il servizio del sabato sia limitato al solo capoluogo, mentre per la consegna dei quotidiani in abbonamento sarebbe in atto una trattativa con gli editori anche per tutti gli altri Comuni. L'inizio del nuovo anno prevede quindi una fase di lavoro sperimentale destinata a trasformare tutti gli uffici bresciani, mettendoli a regime per l'appuntamento del prossimo giugno.
La prima fase dell'articolato progetto ha preso infatti il via lo scorso mese di settembre nella zona pilota di Darfo Boario (la prima a partire in tutta la Lombardia con Lovere), mentre il 2 novembre è toccato a Brescia e il 29 novembre a Verolanuova, Edolo e Breno. La progressiva innovazione investirà a breve tutta la provincia con i centri di Chiari, Vestone e Ghedi il 2 febbraio; Gardone Valtrompia, Lumezzane, Nave, Iseo e Rezzato il 28 febbraio; Leno, Bagnolo Mella, Montichiari, Palazzolo sull'Oglio, Orzinuovi e Salò il 14 marzo; Rivoltella, Rovato, Roncadelle e Paderno Franciacorta il 28 marzo.

Più modernità, ma sarà così per gli utenti di periferia?
Il nuovo modello di recapito prevede l'introduzione per i postini tradizionali della giornata lavorativa solo dal lunedì al venerdì (e il passaggio d'orario da 6 a 7 ore e 12 minuti), con una parte del lavoro da distribuire quindi anche sul pomeriggio.
«In questo modo - come comunicato da Poste spa- il servizio sveltirà i tempi di consegna e migliorerà la precisione, equiparandosi ai sistemi dei Paesi europei più moderni, come Finlandia, Austria, Spagna e Svezia, dove la rivoluzione è già stata attuata, e la Germania, dove Deutsche Post è pronta al via».
Resta però il fatto che - come denuncia il sindacato - questa riforma corre il rischio di penalizzare - di sabato - tutti i centri con meno di 30mila abitanti. Di fatto un problema non indifferente per la nostra provincia.

Consegna dei quotidiani trattativa con gli editori
La consegna dei quotidiani e la posta urgente devono comunque essere garantite. Ed è attorno a questo tema che la trattativa fra Poste Italiane e gli editori è aperta. Ad un risultato si dovrà arrivare a breve e nel frattempo la consegna dei giornali in abbonamento è garantita.
E poi c'è il tema dell'occupazione sul quale il giudizio di parte del sindacato è possibilista o addirittura ottimista.
«Crediamo di aver raggiunto un risultato equilibrato -precisa il segretario Cisl-. A Brescia verranno tagliate 80 zone di recapito ma nessuno perderà il posto, grazie alla realizzazione di un adeguato piano formativo per percorsi di riqualificazione professionale e magari all'agevolazione (per gli interessati) della trasformazione dei rapporti di lavoro a tempo pieno in part-time». Questa è la situazione.

IL SINDACATO
«Efficienza a rischio in tutti i paesi della provincia»
Corrispondenza, giornali e partenza della posta inviata il sabato mattina.

«Se la modernizzazione del sistema postale promette un salto di qualità per la nostra città, in tutti i paesi della provincia il rischio potrebbe essere invece quello di fare un passo indietro, e addirittura perdere efficienza».
A lanciare l'allarme sono i sindacati Slp Cisl, Slc Cgil e Uil Post, preoccupati dal fatto che la figura del portalettere potrebbe sparire completamente dai paesini il sabato mattina.
In questo caso chi consegnerebbe almeno giornali e oggetti a firma? E la posta imbucata nelle cassette o consegnata agli sportelli? Verrebbe ritirata il giorno stesso come sempre accaduto, o inizierebbe il suo percorso solo il lunedì mattina? «Il progetto di ristrutturazione di Poste prevede la creazione di postini specializzati (in azione tutti i pomeriggi dalle 14 alle 20 e il sabato dalle 8 alle 14) solo nei capoluoghi di provincia e nei Comuni con più di 30mila abitanti - spiega Giovanni Punzi, segretario di Slp Cisl - quindi nella nostra realtà praticamente solo a Brescia.
Per tutti gli altri? La trattativa è in corso ma c'è il rischio che il problema del sabato mattina possa essere affrontato con un provvedimento d'emergenza e non strutturale, come quello degli straordinari, che oltre a non essere previsto nell'accordo firmato dalle parti lo scorso 27 luglio, non obbliga i portalettere a eseguire questa prestazione».

GLI ORARI D'USCITA
Limite alle uscite per la consegna della corrispondenza, fissato sia in città che in provincia alle 8 e 30, nonchè la creazione di un servizio innovativo, attivo dalle 14 alle 20 dal lunedì al venerdì e il sabato mattina dalle 8 alle 14. Questo è uno dei temi della riforma del servizio postale.

UN PALMARE IN DOTAZIONE
Il portalettere potrebbe avere in dotazione palmare e stampantina mobile, in questo modo avrà la possibilità di portare al domicilio anche i servizi a pagamento, accettando raccomandate e atti giudiziari.

Giornale di Brescia, 25 gennaio 2011

Capovalle «Perché l'Ufficio postale resta chiuso?»
Uffici postali: a Capovalle è scoppiato un «caso»

CAPOVALLE «Pronto? Mi faccia una cortesia: scenda davanti all'ufficio postale e mi attacchi un cartello con scritto che per oggi è chiuso. Grazie». La voce era gentile, l'incombenza tutt'altro che faticosa.
Così l'impiegato del municipio ha scritto le due parole con un pennarello e ha affidato foglio e rotolo di nastro adesivo al messo comunale, che ha eseguito l'ordine.
Per conto loro sarebbe finita lì. Non per Flavio Carretta, consigliere di minoranza, anche lui presente in municipio a Capovalle ieri mattina poco dopo le 9: «Figuriamoci. Siamo in 400 e più della metà pensionati, già si fa fatica a starci dentro con tre aperture la settimana della posta, ora ci vogliono portare via anche quelle?» è sbottato.
Poi ci ha spiegato che da alcuni anni l'Ufficio postale di Capovalle apre tre volte la settimana: il martedì e il giovedì dalle 8:30 alle 14, il sabato solo fino alle 12:30. «In questi ultimi tempi però va peggio - precisa - Più di due volte è difficile che apra oppure capita che al sabato l'impiegato arrivi alle 11 e che rimanga a disposizione del pubblico solo per un'ora e mezza».
Considerazioni che finiscono tutte nero su bianco, in un'interrogazione rivolta al sindaco Enrico Rizzi: «Non perché io ritenga che sia colpa sua - ammette il consigliere - solo per dargli modo di farsi sentire dalle Poste Spa, forte anche del sostegno della minoranza». E se l'impegno istituzionale non fosse sufficiente a redimere la questione? «In quel caso, alla prima occasione, mi ci infilo io in quell'ufficio e non ne esco più. Fino a quando un dirigente delle Poste non viene di persona a rassicurarmi sul regolare funzionamento dello sportello - conclude Carretta - Altrimenti dovremmo pensare che, quando ci dicono di aver cura delle esigenze della montagna, ci raccontano solo delle frottole».
Ubaldo Vallini

Brescia Oggi - Domenica 16 Gennaio 2011

Poste, è rischio monopolio senza un reale regolatore
Monito dell'Antitrust: liberalizzazione con freno tirato

ROMA - La liberalizzazione dei servizi postali è a rischio: "senza un Regolatore realmente indipendente e imparziale la completa liberalizzazione rischia di partire con il freno tirato". A lanciare l'allarme è stata l'Autorità garante per la concorrenza e il mercato che in una segnalazione al Parlamento e al Governo ha criticato il modello di Agenzia contenuto nella bozza del decreto legislativo varato dal governo e attualmente all'attenzione delle Camere.
L'Antitrust rileva poi che nella nuova normativa, che è oggetto di valutazione da parte del Parlamento, emergono anche "elementi di difformità rispetto alla disciplina comunitaria". Inoltre il Garante esprime "perplessità sulle modalità di affidamento del servizio universale, sul suo perimetro e sulle riserve a favore di poste italiane".
L'Antitrust spiega nel dettaglio che "il compito di vigilare sul percorso della liberalizzazione del settore postale viene affidato dal decreto a un organismo che, per disposizione di legge, opera al servizio delle amministrazioni pubbliche ed è sottoposto ai poteri di indirizzo e di vigilanza di un ministro, il quale ne definisce funzioni, struttura organizzativa e modi di finanziamento. L'Agenzia - dice l'Antitrust - non potrebbe così qualificarsi neanche indipendente dagli operatori postali, visto che poste Italiane, fornitore del servizio universale e in posizione dominante nella gran parte dei mercati interessati, è una società a partecipazione pubblica totalitaria".
Per l'Antitrust "il nodo dell'indipendenza e dell'imparzialità è invece cruciale perchè il nuovo regolatore dovrà, in base al decreto, adottare i provvedimenti necessari a promuovere la concorrenza nei mercati postali. L'attribuzione delle funzioni regolatorie all'Agenzia anziché ad un'Autorità Indipendente non è inoltre conforme alle indicazioni europee", tiene a precisare il Garante. Per l'Antitrust, infine, "destano perplessità la mancata previsione di misure fondamentali per consentire la realizzazione di una concorrenza effettiva nel settore postale".

Giornale di Brescia - Venerdì 14 Gennaio 2011

Poste francesi: i tagli sul lavoro provocano suicidi in serie

PARIGI - Un'ondata di malessere investe le poste della Francia, colpite negli ultimi tempi da una serie di suicidi, complice anche la depressione dovuta ai tagli con molti postini che non hanno più lettere da recapitare. Una vicenda che ricorda l'inquietante catena di suicidi che ha segnato France Telecom, la società telefonica transalpina.
Dal 2009, la Cgt, principale sindacato di Francia, ha recensito nel gruppo 'La Poste' il suicidio di 70 agenti, mentre per il sindacato Fo sarebbero addirittura 77, cifre superiori a quelle di France Telecom (35 dipendenti della quale si son tolte la vita tra il 2008 e il 2009; altri 23 nel 2010); i dati sono però contestati dalla direzione. "Viviamo al ritmo delle ristrutturazioni permanenti", lamenta Regis Blanchot, del sindacato Sud-Ptt, aggiungendo: "Le condizioni di lavoro sono peggiorate. Gli agenti sono sottoposti a pressioni senza precedenti da parte delle gerarchie".
Dal 2003 sono stati soppressi 63.000 posti di lavoro su un totale di 280.000.

Brescia Oggi - Venerdì 14 Gennaio 2011

Nuova sede delle poste "Fine dei disservizi"
Da lunedì nei locali del complesso Italmark - Sindaco soddisfatto,uso culturale per palazzo Caprioli.

CARPENEDOLO - C'è soddisfazione nella cittadina di Carpenedolo. Dalle 8 di lunedì aprirà la nuova sede di poste italiane in via XX Settembre, complesso Italmark, con l'evidente obiettivo di superare i numerosi disagi che la vecchia destinazione in Piazza Matteotti ha procurato negli ultimi anni. Fino a domani, l'ufficio postale rimarrà chiuso per consentire il trasloco degli arredi e della sistemazione degli uffici. Per il pagamento delle pensioni non ancora riscosse, il pubblico dovrà rivolgersi all'ufficio postale di Montichiari in via Trieste.
"Tiriamo un sospiro di sollievo - conferma a tale proposito il primo cittadino Gianni Desenzani - perché siamo convinti che questa soluzione comporterà minori disservizi che erano segnalati ai nostri uffici. Dovrebbero sparire le code che in più di un'occasione hanno fatto la loro apparizione con la sede a Palazzo Caprioli in Piazza Matteotti, nei nuovi locali è inoltre prevista una sala d'aspetto dove sarà possibile sedersi in attesa del proprio turno. In tutta questa vicenda - precisa il sindaco - l'amministrazione comunale ha avuto un momento propositivo offrendo tempo addietro una location per lo spostamento degli uffici nei centralissimi locali di via Laffranchi, ex area Bosio, oggi occupati dagli studi dei medici di base. Le poste hanno ritenuto opportuno trasferirsi in via XX Settembre in spazi che si adattano alle loro esigenze". Tornano così a disposizione della comunità le superfici lasciate libere a Palazzo Caprioli. "È vero. Potremo utilizzare a seconda delle nostre esigenze, nell'ambito della cultura ovviamente per tenere fede alla destinazione del Palazzo, i 130 mq occupati fino a ieri dall'ufficio postale. Spazio - chiarisce Gianni Desenzani - che a onor del vero è alquanto tortuoso come disposizione e che dovremo esaminare con una certa attenzione, considerato che ci troviamo di fronte a stanzette di dimensioni ridotte. La nuova destinazione battezza, di fatto, il nuovo polo d'interesse sociale verso il sud della cittadina, che si svilupperà attorno all'Italmark dove ha già sede un istituto di credito. Alle poste dovrebbe unirsi con molta probabilità la nuova sede della farmacia.
Enzo Trigiani

Giornale di Brescia - Martedì 12 Gennaio 2011

Le Poste traslocano

CARPENEDOLO - Dopo circa sei mesi di apnea, lunedì prossimo aprirà i battenti la nuova Posta di Carpenedolo. Ma prima gli utenti dovranno sopportare gli ultimi (si spera) disagi.
Infatti, per permettere il trasloco nella nuova sede, la Posta resterà chiusa nelle giornate di giovedì, venerdì e sabato prossimi. Per le operazioni urgenti ci si può rivolgere alle poste di Montichiari - aperte anche il pomeriggio e deputate al pagamento delle eventuali pensioni non riscosse - di Acquafredda, Calvisano e Visano, aperte solo fino alle 14.
Verrà invece svolto regolarmente il servizio di distribuzione della corrispondenza.
La nuova Posta di Carpenedolo ha trovato spazio in una palazzina in via XX Settembre, dove occupa circa 250 metri quadri. L'ufficio avrà quattro sportelli polifunzionali.
Gli orari di apertura saranno, come di consueto, dalle 8.30 alle 14 dal lunedì al venerdì e dalle 8.30 alle 13.00 il sabato.

Brescia Oggi - Martedì 4 Gennaio 2011

Raccomandata1 costa 200mila euro alle poste

L'Antitrust multa per 200mila euro poste Italiane per pratiche commerciali scorrette nella promozione del servizio "Raccomandata 1". Le pubblicità, diffuse sul sito internet e negli uffici postali, puntano sulla celerità, garantendo la consegna in un giorno lavorativo. Tuttavia le informazioni non risultano del tutto veritiere, visto che, scrive l'Autorità, "a fronte dei toni assertivi dei messaggi e dell'assenza di indicazioni atte a temperarne la portata, il livello dei ritardi nella consegna riscontrati nel periodo di riferimento risulta significativo". Anche la controllata di poste Italiana, poste Vita, è passata sotto i riflettori dell'Antitrust. La pratica contestata riguarda la mancata idonea informazione ai clienti dell'impatto della legge 166/08 che ha modificato la prassi fino ad allora seguita sul decorso della prescrizione delle polizze assicurative sulla vita. poste Vita ha presentato impegni che l'Autorità ha valutato idonei a sanare i possibili profili di illegittimità della pratica.

 

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